Ultimo respiro: Il western psicologico di Thierry Martin

Nato come progetto di Martin sui social, Ultimo respiro è un silent book in cui una foresta silenziosa viene animata dagli sguardi e dai passi di chi insegue la sua vendetta


La caccia è una strana pratica della natura. La compiono moltissime bestie, tendenzialmente tutti quegli animali dotati di denti atti a strappare la carne dalle ossa. Esistono in natura, però, animali che hanno fatto della caccia una pratica non strettamente legata al nutrimento. Le orche assassine, per esempio, o gli esseri umani. A differenza della prima razza, la seconda è l’unica, a volte, a considerare come preda i componenti della propria specie.

Ed è una caccia feroce e violenta quella raccontata da Thierry Martin in Ultimo respiro, in Italia per ReNoir Comics, un fumetto completamente muto di ambientazione North Western in cui seguiamo la storia di un protagonista il cui nome è celato dal silenzio del racconto.

Siamo con lui nel folto di una foresta silenziosa che si riempie di sguardi, in un inseguimento vertiginoso tra gli alberi e la neve, in cui inseguito e inseguitori si sfidano in una gara di resistenza e astuzia.

Riusciamo a intravedere un passato traumatico, la storia di una vendetta che chiama il protagonista all’azione. E poi non resta altro che il destino dei combattenti. Un branco di lupi si aggira per la foresta, intorno a questi uomini selvaggi, osservando lo spettacolo naturale della caccia, che ben conoscono, venire compiuto da attori inaspettati. Dal buio, la natura si manifesta totemicamente attraverso gli occhi luminosi di queste bestie.
Preda e predatore invertono i loro ruoli continuamente, dando alla storia un senso di perenne sospensione.

Sull’aspetto grafico di Ultimo respiro si deve riflettere con particolare attenzione visto il focus posto dall’autore sullo stesso. Thierry Martin pone in essere un’opera densa di neri, che rinuncia completamente alla gabbia per lasciare spazio ad una storia di formato orizzontale composta completamente da splash page che si susseguono velocemente come frame singoli. Nonostante questo espediente narrativo l’autore riesce a mantenere un ritmo estremamente serrato creando delle immagini semplici da interpretare a colpo d’occhio, caratterizzate da outline spesse e fondi pieni, il tutto reso attraverso un tratto piuttosto veloce.

Ultimo respiro è una storia di violenza, di uomini selvaggi e istintivi, la cui umanità viene messa alla prova dal momento della lotta, della colluttazione. Nel silenzio di queste pagine si riescono a sentire le loro urla, ma soprattutto il respiro affannoso, tipico di colui che tende l’orecchio, che isola i sensi, attendendo il momento in cui la lotta deciderà quale ruolo dovrà ricoprire all’interno della caccia. Se predatore o preda.


Ultimo respiro è una storia perfetta se siete appassionati di un determinato tipo di western autoriale. Se siete fan di The Hateful Eight, delle ambientazioni di Cormac McCarthy, non potete farvi scappare il lavoro di Martin.
Allo stesso modo non potete non dare la caccia a questo volume se siete appassionati dell’arte del fumetto nella sua accezione più pura.

Alessio Fasano

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