Tenebrosa: un nuovo viaggio dell’eroe per Bonelli
L’editoria italiana sta vivendo uno strano momento. Dopo il boom che ha accompagnato la pandemia e i cui strascichi sono arrivati fino all’anno scorso, il mercato del cartaceo (che si tratti di fumetti o di romanzi) sta conoscendo una nuova crisi d’identità. Le vendite sembrano calare e le analisi da svolgere sarebbero infinite. Altrettante sarebbero le domande da sollevare riguardo al funzionamento di questa strana macchina tentacolare. Sicuramente possiamo darci come punto di partenza il fatto che lo stivale non sia popolato da grandi lettori, e questo sembra essere un problema profondamente radicato anche al sistema d’istruzione ma soprattutto al sistema culturale del Paese, che ha reso la lettura un'operazione apparentemente ostica agli occhi della popolazione. Leggere non è una cosa normale, e spesso chi appartiene al mondo della carta stampata ci tiene particolarmente a sottolinearlo, probabilmente allargando la voragine che separa i lettori e i non lettori: se leggi sei speciale, e questo al contrario di quanto molti credono aumenta la voragine invece di avvicinare nuovi lettori.
Queste e altre mille considerazioni potrebbero essere fatte intorno al panorama del fumetto e non solo, al mercato culturale italiano. Altrettante domande solleva il ritorno di una collana di fumetto franco-belga in casa Bonelli. Chiariamoci, la scelta è non solo la benvenuta, ma anche un'ottima idea per ampliare un catalogo che ha sempre più bisogno di avvicinarsi all’ambiente della libreria e a quello della fumetteria, in cui Bonelli è sì sempre stata presente, ma su cui non sembra aver concentrato tradizionalmente le sue forze, avendo al tempo un core di mercato estremamente differente. Molti parlano di morte delle edicole, qualcun altro parlerebbe invece di un cambiamento dei lettori e delle loro abitudini. Soprattutto di un moltiplicarsi di rivenditori di fumetti, siano questi fumetterie o librerie specializzate, che oggi sono estese in modo estremamente più capillare nel territorio.
Bonelli apre questa sua nuova collana al meglio: Tenebrosa di Hubert e Vincent Mallié per la casa editrice di via Buonarroti si presenta come un prodotto d’eccellenza sia a livello grafico che narrativo.
Arzhur, cavaliere in disgrazia, ha un'occasione di redenzione quando, dal buio della foresta, tre oscure figure gli propongono un'offerta: liberare Islen, principessa apparentemente tenuta prigioniera nel castello nero e riportarla al padre. Le tre ancelle malvage mentono: la proposta è un inganno che serve a stanare Islen, che non è prigioniera ma esiliata. Le ancelle non vogliono portare Islen dal padre, ma dalla madre, ex regina del regno. Arzhur si troverà a dover scegliere cosa fare, scoprendo di essere solo una marionetta in un gioco ben più grande di lui.
Tenebrosa riprende la cultura cavalleresca occidentale, ricordando in molte parti, nel suo linguaggio, i cicli carolingi, e sviluppando su di essi la sua narrativa. Troverete in questo volume una storia di spade e di draghi, di dame e di cavalieri. Ma allo stesso tempo, il gran lavoro del compianto Hubert alla sceneggiatura consiste nel non far percepire mai al lettore un'aria stantia, ribaltando molti topoi della narrazione classica e regalandoci una storia che ha a che fare con potere e femminilità, sotterfugio e inganno, furia e destino.
I personaggi sono accoglienti, ci sembra di conoscerli di già: il cavaliere coraggioso, il buon consigliere, le cattive madrine, tutte le figure a cui sono affezionati i lettori di questo genere di storie. Allo stesso tempo, se non siete particolarmente affezionati a questo tipo di estetica, Tenebrosa si presenta come un racconto ben delineato, una bella storia d’amore, con una principessa potente e intelligente quanto sensibile e una fantapolitica interessante. Hubert descrive un mondo che non è solo fantastico, dunque, ma anche e soprattutto credibile, soffermandosi sui rapporti umani e di potere fra i vari personaggi.
A mettere l’accento sulla narrazione ci sono i meravigliosi disegni di Vincent Mallié, con una gamma cromatica estetica e precisa, una colorazione ad effetto acquarellato che contrasta in modo estremamente gradevole con i neri digitali, a tratti correlati dall’effetto pennello secco che dà vita al segno, rendendolo estremamente fluido e dinamico. Gli sfondi sono equilibrati, ricchi e poetici, l’idea di magia si coglie anche nelle strutture che, pur non avendo aspetti particolari per quanto riguarda il design (s'ispirano anzi a strutture esistenti nel nord della Francia e in molti altri posti d’Europa) sono però sempre vibranti per via di un uso estremamente sapiente del tratto. Particolare attenzione viene posta sulle specie animali, molto importanti per il racconto, e che l’autore decide di rappresentare sempre in tono di nero, a rappresentare un concetto molto importante per il mondo delle fairy tales: l’animale nell’ombra, quella cosa che si muove nel fogliame e di cui, terrorizzato, posso immaginare le sembianze. È lì, in quell’oscurità frondosa che nascono i mostri nella nostra immaginazione, poco importa che poi questi siano lucertole o ratti inoffensivi, è lo strisciare che ci terrorizza, mette in azione in noi un processo primordiale da “scappa o combatti”. Mallié sfrutta a suo vantaggio questo istinto per rappresentare masse di animali oscuri e dagli occhi rossi, che si muovono per i suoi - spesso coloratissimi - sfondi.
Tenebrosa sembra essere di buon auspicio per questa nuova collana. Una narrativa di alto livello e un impianto grafico impattante conferiscono al lettore un'aurea di sospensione, quel tipo di sospensione che è meraviglioso trovare in ogni racconto. Sarebbe bello vedere riproposte con forza questo tipo di storie scritte e disegnate da penne e pennelli nostrani, cercando una nuova strada verso lettori differenti.
Come nelle storie fantastiche, però, la strada è impervia e piena di pericoli. Speriamo che Bonelli, come ha sempre saputo fare nei suoi lunghi anni di vita editoriale, sappia dotarsi della spada giusta, per affrontare i tempi bui in cui viviamo.
Alessio Fasano