Alice ha spezzato le catene 16 - Stitches, The Power Fantasy, Free Agents

Tre fumetti in parte inediti in Italia


“I am wise and you don't know
A cloud is my home
Only some get in
Got a 'maginary friend”

Ottobre è il mese di Lucca Comics. Alice e la sua band sono habitué della manifestazione: li riconoscerete perché son quelli dallo sguardo obliquo, persone che amano la folla e che la rifuggono contemporaneamente. Questa volta vi si propone tre fumetti americani, in parte non ancora pubblicati in Italia e che forse non leggeremo mai tradotti.

Ma Alice lo sa e vi avverte di tutto ciò che è degno del vostro (nostro) tempo.


CRISTIANO BRIGNOLA CONSIGLIA: 

STITCHES – DAVID SMALL

Ci sono autobiografie così delicate, per argomento e sincerità, che leggerle recherebbe quasi una spiacevole sensazione di voyeurismo, se non fossero invece dei tentativi di farsi ascoltare e mettere un ordine a un’esistenza caotica grazie alla narrazione. 

Stitches di David Small è raggelante e spietato nel racconto che fa l’autore della propria vita: una vita scandita da adulti inadatti e inetti, che si tramandano traumi di generazione in generazione. È soprattutto una storia sull’impossibilità di comunicare: un ragazzino che perde la voce per un intervento alla gola (da cui i “punti” che il titolo dell’opera rievoca) non ha di sicuro meno problemi a comunicare di una coppia di genitori che reprimono così tanto le loro emozioni e la loro identità da far poi esplodere tutto sempre nei modi peggiori. 

Espressionista anche nei momenti più intimi, Stitches è uno dei fumetti più dolorosamente sinceri che potrà capitarvi di leggere. 

David Small Books


GIOVANNI CAMPODONICO CONSIGLIA: 

THE POWER FANTASY – GILLEN & WIJNGAARD

Penso capiti a tutti: a volte, ti guardi allo specchio, e semplicemente non ti piaci.

Sì, va bene, sei educato, forse anche appassionato per davvero di quello che parli, ma quella matta voglia di far sapere a tutti che sei istrionico, intelligente, profondo, quel non voler mai mollare la prese tanto da far sembrare un tuo modo di essere come arroganza non ti lascia mai, e te lo senti sottopelle; forse è per questo che non amo molto Kieron Gillen come scrittore. Perché sento di avere dei difetti in comune con lui. 

Eppure, eppure in ogni sua opera, c'è un momento che mi colpisce, e mi resta in testa per sempre.

The Power Fantasy è una storia di de-decostruzione del mito dei supereroi. Ci sono 7 supertizi che possono distruggere il mondo, e questa è un'analisi delle reali conseguenze della loro presenza. Una disamina pomposa, un po' furbetta, ma dannatamente affascinante. 

E con una gag nel secondo numero che farà ridere solo gli ipnotisti in sala. So che ci siete. 

Image Comics


FABRIZIO NOCERINO CONSIGLIA:

FREE AGENTS – BUSIEK, NICIEZA, MOONEY, FARRELL, STARKINGS

Kurt Busiek e Fabian Nicieza sono due leggende nel mondo del fumetto: quando i loro nomi compaiono in copertina - anche nel 2024 - la lettura è d’obbligo. 

Free Agents è il nuovo progetto dei due, coadiuvati dai disegni dall’artista irlandese Stephen Mooney, dai colori di Trionna Farrell, dal lettering preciso e puntuale di un altro veterano, Richard Starkings. In questa storia protagonista è il supergruppo Breakpoint 10, una forza interdimensionale naufragata sulla Terra dopo una devastante guerra interspaziale. Il loro obiettivo attuale? Vivere una normale vita da supereroi lontani dal conflitto che ha tolto loro tanto, troppo. 

L’introduzione dei vari membri del gruppo Salvo, Katari, Maraud, Pike, Ridge, Chalice e Shakti è dettagliata e precisa se non addirittura prolissa: nonostante la massiccia dose d’azione presente nei primi quattro numeri della serie, la propensione al dialogo anche quando superfluo dona (o grava, dipende dai punti di vista) un sentimento old-school e nostalgico proprio di un certo fumetto indipendente anni ‘90. Il lavoro di Busiek e Nicieza è pulito ma decisamente ostico da digerire; non aiuta l’accoppiata Mooney/Farrell, due artisti di tutto rispetto ma che qui sembrano lavorare scimmiottando uno stile non proprio, consegnando più volte sequenze di pagine pesanti come macigni.

La nostalgia talvolta è una brutta bestia e siamo solo all’inizio di questa serie che ha alcuni punti forti - come detto, i personaggi hanno una loro voce ben distinta e gli autori sembrano avere un’idea chiara sullo sviluppo della trama che dà alla storia una progressione omogenea con qualche interessante guest-star; tuttavia, dopo una prima lettura, Free Agents sembra un fumetto finito qui fuori tempo massimo.

Image Comics



A presto.

Rubrica a cura di Luca Frigerio


N.B. Trovate tutte le puntate della rubrica qui.


* tratto da The Devil Put Dinosaurs Here degli Alice In Chains.

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