In un soffio: intervista a Michela Rossi (Sonno)

La guerra fuori di me, la guerra dentro di me


Michela Rossi, meglio nota come Sonno, è una fumettista e illustratrice che ha pubblicato per Einaudi, Fortepressa e Feltrinelli, ha vinto il Premio Nuovi Talenti al Romics e negli ultimi anni ha curato l'inserto Fumetti del quotidiano Domani, esperienza in cui è riuscita a coniugare uno sguardo alla scena underground contemporanea con la visibilità offerta da un quotidiano di ampia diffusione.
A Lucca Comics & Games 2023 ha presentato In un soffio, la sua ultima opera edita da Oblomov Edizioni, nella quale racconta «la storia di Erre, giovane combattente, e del suo lungo viaggio, allucinato e surreale, per ritrovare se stessa e le ragioni della propria umanità».
L'abbiamo intervistata per approfondire temi e significati di questo volume e in generale le sue scelte stilistiche.


In un soffio è un’opera tremendamente attuale. Come e da dove nasce il soggetto di questa graphic novel?
Quando ho proposto questo fumetto a Oblomov la mia paura era di essere “troppo” attuale. Tanto che scrissi appunto all’editore chiedendo se non fosse indelicato parlare di guerra, addirittura utilizzarla come metafora, in questo periodo storico. Avevo voglia di parlare di qualcosa che fosse forte, dentro di noi, pieno di terra, di sporco, di natura. Quasi animale. Allora ho scelto la guerra.

Seguendo il percorso di  “Erre” il conflitto si sposta dall’esterno all’interno. La protagonista è alla disperata ricerca della propria identità, di un qualcosa che giustifichi la sua esistenza. Vedi molto smarrimento intorno a te?
Ho visto questo smarrimento dentro di me, ora un po’ meno, ma l’ho visto e l’ho sentito. La creatività, più nello specifico scrivere e fare fumetti aiuta ad esorcizzare parecchie frustrazioni. Vedo questo senso di incertezza intorno a me, è vero, ma nelle altre persone vedo anche altre vite, altre esperienze e soprattuto altri problemi.

Sempre sull’argomento si rivela perfettamente in linea la scelta del “non nome” per la protagonista. Come ti è venuto in mente?
In realtà è successo da solo. Andando avanti con la storia questo nome “Erre” prendeva significato. Raramente mi capita di pianificare dettagli di questo tipo, sono proprio questi elementi che “succedono e capitano” ad essere quelli più potenti.


Si può dire che In un soffio è una sorta di seguito spirituale di Prima di tutto tocca nascere, edito da Feltrinelli Comics. Entrambi a mio avviso sono, in tutto e per tutto, la metafora di una generazione.
In un certo senso è vero, sono simili, in entrambi i casi vado a parlare di emozioni, esperienze e sensazioni della mia generazione. Forse è in qualche modo la mia cifra, il mio “stile”. Forse più semplicemente è quello che mi è più vicino eheh!

La sequenza più forte dell’intero fumetto è probabilmente quella contenuta nel capitolo dieci. Vuoi raccontarci qualcosa a riguardo?
Eh sì, è parecchio forte quel capitolo (provo a non spoilerare) sentivo però che il libro aveva bisogno di un pezzo così per lasciare davvero il segno. Per me è stato piuttosto impressionante scriverlo, avevo i brividi!

Se ti dovessi chiedere una sola cosa che ti piacerebbe trasmettere con la lettura di In un soffio, quale sarebbe?
La sensazione di aver letto “qualcosa di nuovo, sul serio”.


Un racconto drammatico, surreale, reso tale anche grazie al comparto grafico. Ciò emerge soprattutto nei volti e nei corpi, spesso grotteschi e disturbanti. Hai scelto di enfatizzare volontariamente alcuni tratti caratteristici del tuo stile oppure è un qualcosa che ti è venuto naturale quando è stato il momento di trasporre graficamente il tutto?
Mi è venuto naturale, ma penso che sia la mia direzione, almeno a livello grafico. Corpi grotteschi e disturbanti che raccontano emozioni che possono essere grottesche e disturbanti, surreali o ma anche tenere.

Bicromia in giallo. Un colore acceso, caldo, o almeno così dovrebbe essere sulla carta.  La sua aggiunta al b/n più che illuminare la scena crea ancora più monotonia, appiattimento. Raccontaci lo studio che c’è dietro la colorazione di In un soffio e che sensazioni volevi trasmettere.
Purtroppo devo deluderti ma lo studio che c’è dietro sono io che un giorno ho deciso “Il giallo! Il mio prossimo libro deve essere giallo!”. Forse però la cosa più curiosa è che in questo caso ho deciso il colore del mio libro (oltre il b/n) addirittura prima di pensare la trama. Per il resto a livello tecnico è molto simile a Prima di tutto tocca nascere, credo di essere un pochino migliorata come disegnatrice (lo spero!).

Non solo fumettista. Ormai da tempo collabori con il quotidiano nazionale Domani, per cui hai curato l’inserto Fumetti (iniziativa purtroppo terminata). Vuoi raccontarci in breve come nasce questa collaborazione? 
Nel 2021 mi propongo come fumettista per Domani, inizio a realizzare qualche fumetto e nel giro di poco tempo Stefano Feltri mi propone di curare un inserto dedicato ai fumetti. Inizialmente avrei dovuto curare solo un numero, però credo che il mio lavoro sia piaciuto quindi mi hanno fatto curare altri numeri. Poi le cose belle cambiano ed evolvono, è ora davvero un piacere lavorare con Beppe Cottafavi dentro l’inserto Finzioni.


Come impostazione Fumetti ricordava quasi una fanzine. In effetti è stato lasciato largo spazio ad autori e autrici esordienti e alla sperimentazione. Nelle tue intenzioni c’era anche quella di scoprire nuove voci? Qual era il processo che ti portava a scegliere storie e firme? È stata una linea condivisa fin da subito dall’editore o ti sei dovuta imporre?
Mi è stata data e devo dire ancora mi danno fiducia totale. Nella vita e quindi anche nel lavoro non credo nell’imposizione ma nella collaborazione, se mi fossi ritrovata costretta ad impormi probabilmente l’inserto non sarebbe andato avanti. La realtà è stranamente semplice, è stato ed è uno dei lavori più belli e soddisfacenti che io abbia mai fatto.
Quello che forse mi caratterizza di più come “curatrice” è che ho un gusto preciso, so perfettamente cosa mi piace e cosa no e non ho dubbi. Non vado in crisi se una moda dice che un certo stile è bello e un altro no. Seguo ciò che è contemporaneo come fosse aria, sono terribilmente appassionata dei lavori degli altri. In realtà sono una grandissima groupie di molti fumettisti e illustratori.

Se dovessi fare un bilancio dell’esperienza, quale sarebbe? Cosa ti ha lasciato e cosa pensi di aver lasciato?
A volte ci penso, spero davvero che l’inserto Fumetti abbia lasciato qualcosa, o che il mio lavoro con i fumetti e le illustrazioni dentro Domani stia comunicando qualcosa di forte e stimolante al pubblico. Mi sono arrivate diverse critiche positive e ogni volta è un’emozione unica.

Una fine che però è un nuovo inizio. Fumetti muore ma non i fumetti, che cambiano semplicemente casa, inclusi adesso nell’inserto culturale di Domani, ovvero Finzioni. Domani continua a dare grande voce al fumetto. 
Domani aveva e continua ad avere uno sguardo e una sensibilità davvero forte per il mondo del fumetto e l’illustrazione. Per me è fonte di enorme soddisfazione collaborare con Domani e con Beppe Cottafavi dentro Finzioni.


Ti occupi anche dell’inserto Cibo, sempre di Domani, curandone le illustrazioni. Come scegli a chi affidare il lavoro? 
Più o meno come scelgo i fumettisti, i social aiutano molto, ma senza un gusto preciso e una direzione ben definita i social possono essere un mare in cui perdersi.

Chiudiamo con la più classica delle domande: sei già al lavoro su nuovi progetti? Puoi svelare qualcosa a riguardo?
Sì, sono a lavoro su diversi progetti sia come illustratrice che fumettista, ma per ora posso svelarne uno solo: da febbraio vedrete i miei fumetti su Cosmopolitan!

Grazie mille per il tuo tempo, Michela, e complimenti ancora per il tuo splendido lavoro.

Intervista a cura di Andrea Martinelli, realizzata via mail a gennaio 2024.



Michela Rossi, in arte Sonno, è una fumettista, illustratrice e curatrice dell’inserto Fumetti del quotidiano “Domani” – vincitore del Premio Stefano Beani per la Miglior iniziativa editoriale a Lucca Comics – per il quale seleziona anche gli illustratori dell’inserto Cibo. Nel 2016 esordisce nel fumetto partecipando all’antologia “La rabbia” (Einaudi). Il suo primo libro, “Anatomy of a sensitive person”, esce nel 2019 per Edizioni Fortepressa, mentre nel 2020 contribuisce con una storia breve all’antologia “Sporchi e subito”, a cura di Fumettibrutti. Nel 2021 pubblica “Prima di tutto tocca nascere” (Feltrinelli Comics), Premio Nuovi Talenti al Romics 2022. Nel 2022, su Domani, è uscito il suo primo fumetto a puntate “La volontà, l’istinto e l’abilità dei nostri sensi”. A fine 2023 Oblomov pubblica la sua nuova opera, “In un soffio”.

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