Una breve elegia, il primo libro di Animo Chen

Una raccolta di poesie a colori sulla perdita, sul lutto e sul bisogno di aggrapparsi alla vita per andare avanti

“Il movimento dell’universo è sempre stato misterioso, e noi in balìa della sua forza centrifuga allontanati sempre più gli uni dagli altri.”

Animo Chen, leggiamo nella sua biografia, si è laureato all’università di Da-Ye di Taiwan in comunicazione visiva e design, ha preso un master in Belle Arti all’Accademia di Praga, ha lavorato come fotografo e art director e, infine, ha pubblicato con Add Editore il suo primo libro – un ibrido a cui stanno strette molte categorie – Una breve elegia, che gli ha fatto vincere il premio BRAW (Bologna Ragazzi Award) nella categoria miglior fumetto alla Bologna Children’s Book Fair del 2020.

Ma anche risparmiandoci il suo curriculum, basta sfogliare questo libro per rendersi conto che Animo Chen è un narratore straordinario, capace di reinventare il linguaggio del racconto attraverso disegni e colori. Le sue pagine sono un mix perfettamente riuscito di disegno, pittura, prosa e poesia, di sinestesie visive che compensano la mancanza delle parole per riuscire a raccontare non soltanto lo svolgersi di una storia – intesa come il susseguirsi di momenti e di azioni che li scandiscono – ma anche il moto ondivago e imprevedibile delle emozioni, che sono in realtà il motore primo della sua narrazione.

Una breve elegia raccoglie tre storie: nella prima, un bambino è in viaggio verso casa quando il suo autobus è coinvolto in un incidente e, nonostante il tentativo dell’autista di frenare in tempo, un ciclista rimane ucciso. Per il bambino protagonista della storia, questo è il primo incontro con la morte e con l’orrore, un dolore a cui è difficile dare un nome, un senso di perdita che trasforma per sempre il suo sentire quotidiano.

Il tema della perdita accompagna anche le protagoniste della seconda storia, tre madri molto diverse tra loro, una cagnolina accalappiata, una zanzara in cerca di un posto sicuro dove deporre le sue uova e una donna con il suo bambino, tre vite lontanissime tra loro che si incontrano e si sovrappongono per caso, riflettendo l’una nell’altra la stessa sofferenza, la stessa disperazione e la stessa voglia di andare avanti.

Nell’ultimo racconto, infine, una ragazza parte per incontrare il suo amante e il nastro rosso con cui lega i capelli diventa la metafora di un passato ormai lontano, sfuggevole e forse perso per sempre.

C’è qualcosa di misterioso e magico nelle opere di certi artistә, qualcosa di percepibile ma non del tutto conoscibile, quella capacità che non tuttә hanno di rendere visibile l’invisibile. Di riuscire, ad esempio, non soltanto a rendere le foglie di un albero mosse dal vento, ma di riuscire a disegnare il vento stesso, di lasciarci percepire la sua forza, il suo tocco attraverso un’immagine. Animo Chen è uno di questә artistә e per questo, credo, possiamo parlare di poesia quando ci riferiamo ai suoi disegni: se, come diceva Calvino, “la poesia è l’arte di far entrare il mare in un bicchiere”, allora nelle tavole di Chen, nei colori e nelle linee dei suoi disegni c’è tutto un mondo.

Nonostante la tematica cupa di questi tre racconti, i colori che usa sono brillanti e vividi, masse materiche che non suggeriscono il movimento ma lo inventano, accordandosi con un tratto che non limita le forme nell’attimo della loro rappresentazione ma, anzi, racconta un continuo trasformarsi di queste nello spazio e con lo spazio.

Una breve elegia è qualcosa che assomiglia a un fumetto pur limitando a pochissime battute la presenza di dialoghi veri e propri: la narrazione è tutta affidata alle immagini e ai colori, alla scansione del tempo attraverso la suddivisione dello spazio delle tavole. Non è esattamente neppure un silent book, quindi, e sfogliandolo dà l’idea di trovarsi davanti un catalogo di opere d’arte, tanto riescono a essere d’effetto alcune tavole.

In realtà il paragone non è neppure troppo azzardato perché fino al 7 gennaio 2024 si potrà ammirare una selezione di tavole tratte proprio da Una breve elegia e da Love Letters (l’opera più recente di Chen, che gli è valsa un BRAW nel 2021 nella sezione poesia e che speriamo di poter avere presto in Italia) al MAO, Museo d’Arte Orientale di Torino, che dedica una mostra a ingresso libero all’artista di Taiwan (tutto le info qui).

Una breve elegia è una lettura consigliatissima allә amanti della narrazione per immagini, che si tratti di fumetti, di film, di libri illustrati, di sogni a occhi aperti. È un mondo da esplorare e imparare a conoscere pagina dopo pagina, un invito a viaggiare tra le emozioni più forti che colorano le nostre esistenze.

Claudia (aka Clacca)

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