Letture seriali: Newburn di Chip Zdarsky e Jacob Phillips

Tra thriller e noir, la nuova serie Image, in Italia per Saldapress

Criminale, Watson.

È indubbio che Newburn, il protagonista della nuova serie Image Comics di Chip Zdarsky e Jacob Phillips, possieda un acume eccezionale, ma i paragoni con l'illustre inquilino di Baker Street possono anche terminare qui (o forse no?).

Perché, al centro del bel volume cartonato proposto da Saldapress, non c'è Londra ma New York, non c'è un implacabile deduttore al servizio della Giustizia, quanto un uomo che ha deciso di concedere le sue eccezionali capacità al miglior offerente, ovvero la criminalità.

Ad una prima occhiata, non direste mai che Easton Newburn sia una delle persone più importanti e rispettate dalle fazioni criminali che controllano la Grande Mela, ma osservandolo più da vicino potreste iniziare a notare che quell'uomo, dall'apparenza così pacata da essere glaciale, ha quel tipo di fisico che ti fa pensare ad un pugile, al tizio tosto in fondo alla stanza che non vorresti far arrabbiare oppure, ancora, ad un ex-poliziotto.

Azzeccando in pieno, sopratutto le ultime due: Newburn in passato era un agente che, di fronte ad una situazione in cui fare la cosa giusta ha avuto una conseguenza inattesa, ha deciso che era meglio fare il salto della barricata, mettendo il suo acume al centro di una personale idea di equilibrio tra Bene e Male e, perché no, ricavandoci anche un bel gruzzolo dato che, nella vita, quella vera, quella dura, quella delle strade, non si vive di soli ideali, e il Nostro sa di valere ogni dollaro, perché ha fatto suo un principio basilare: la Conoscenza è Potere. Su questa leva può sollevare l'intero mondo criminale e tenere sospesa la pace tra le organizzazioni malavitose, siano esse la Mafia o la Triade.

Ma quando sai più di quanto dovresti, e qualcuno decide che quel potere è troppo per essere mantenuto da una persona sola, allora le cose potrebbero mettersi anche dannatamente male...

In realtà, c'è un altro metro di paragone con Sherlock Holmes, perché Newburn ha dalla sua anche una personale Watson, Emily, una ragazza conosciuta durante un'indagine, e che diventa una partner inseparabile, innescando una catena di eventi che vi terranno con il fiato sospeso, ma sopratutto la voglia di leggere e leggere, sinché non vi troverete di fronte la quarta di copertina.

Visto che parliamo di Letture Seriali, il paragone più calzante per Newburn è quello con il mondo dei procedural, dove la risoluzione dei crimini va di pari passo con la costruzione dei personaggi, delle loro dinamiche, del loro mondo e del loro passato.

Il thriller noir è velato quanto un cazzotto ben assestato, e i paragoni eccellenti corrono anche a quel Parker creato da Richard Stark (al secolo, Donald E. Westlake) e portato nel mondo dei Fumetti dal compianto Darwyn Cooke, in quelli che sono alcuni dei suoi (capo)lavori migliori, senza dimenticare il mondo del Cinema. Ma non divaghiamo.

Il DNA è lo stesso, c'è quell'aura nera e piovosa, fredda come un tramonto d'autunno, che circonda il tutto, che veste elegante chi non disdegna di sporcarsi le mani, ma solo quando strettamente necessario. New York, coi suoi palazzi che svettano verso il cielo e che costringono a guardare in alto, nascondendo alla vista ciò che davvero avviene nei vicoli, i compromessi che vengono siglati, le promesse che possono saltare al primo sgarro e i traffici che muovono un diverso tipo di tessuto sociale ed economico.

Il marcio, ma in abiti firmati.

Newburn si muove con la stessa andatura di chi è sempre passi - al plurale - avanti, che scorge il dettaglio, che sa compiere il suo azzardo e vederlo ripagato all'ultimo istante, quando ogni deduzione porta alla verità. È il destinatario di quella sapienza che cambia la prospettiva, che lo rende un Antieroe nel senso pieno del termine, con quel fascino oscuro che hanno da sempre personaggi simili, personaggi al limite, personaggi che si muovono in quella zona di grigio che è il confine tra Giusto e Sbagliato, tracciato dalla fede in quella signora con gli occhi bendati, la bilancia in una mano e una spada nell'altra. Nel caso del nostro protagonista, è il suo cervello, affilato e tagliente, vera spina nel fianco per chi spera di farla franca, autentica arma in un mondo dove sono le armi a comandare.

A risaltare, oltre ai personaggi e alle loro storie, è anche il modo con cui Chip Zdarsky dipinge questo mondo, questo sottobosco criminale della città, da dove provengono prepotenti gli echi della sua run di Daredevil per la Marvel.

È interessante, infatti, notare il trait d'union tra le due sfere narrative, quella del Cornetto contro l'acerrimo rivale Kingpin, dove ad una nota supereroistica lo scrittore ha saputo affiancare caratteristiche da "Legge & Ordine" che hanno conquistato i lettori a più livelli, e quella di Newburn, asciugata dagli eccessi fantastici di tizi ciechi che saltano da un palazzo all'altro, e fieramente noir, nell'accezione più illuminata.

Come se tutto il lavoro di ricerca compiuto per l'altra collana, si fosse rivelato una vena artistica non così facile da lasciare andare via per Zdarsky, desideroso di continuare a scrivere ancora di questa ispirazione, ma facendola completamente propria, senza intermediari in costume rosso attillato.

Ne scaturisce perciò una sceneggiatura più pungente, più libera e cupa nei temi, senza però mai far venire meno il lato umano, quello dove l'autore sa sempre come piegare la pagina e mostrarci la prospettiva, più vicina a noi di quanto non siano gli inafferrabili protagonisti.

In questo caso, la scelta felice sta nelle pagine di una sorta di fittizio diario redatto dalla stessa Emily, il vero punto di contatto tra noi e la storia, che attraverso i suoi pensieri ci fa conoscere il lato meno spavaldo, quello più istintivo di una trama dove il sangue scorre, e la polizia potrebbe non essere quello scudo ideale dietro il quale difendersi.

Ma come tradurre in immagini tutta quest'atmosfera?

Qui interviene la felice matita di Jacob Phillips, da artista completo, che dà sfoggio della sua abilità come disegnatore e come colorista, dopo aver prestato la sua tavolozza a Ed Brubaker e al padre Sean Phillips in svariate occasioni, come Criminal e Reckless.

E Newburn diventa così una nuova sfida per lui, la stessa già ampiamente superata con That Texas Blood, per adattarsi al progetto che ha di fronte, senza per questo perdere in personalità. Lo si denota nella costruzione delle tavole, nello stile adottato per il disegno e i volti dei personaggi in scena e, appunto, nella scelta cromatica.

È sopratutto quella a fare una notevole differenza, a coinvolgere visivamente il lettore, a fargli percepire appieno il clima che ha di fronte, che cambia come cambiano le luci della città, come cambia lo scenario che, di volta in volta, fa da sfondo ai dialoghi serrati e alle brillanti mosse di un protagonista che quella città l'ha fatta sua e la conosce bene.

Dai salotti del palazzo del potere della Mala, con questo rosso che entra sulfureo da una grande vetrata, ai neon dei locali mentre la macchina di Newburn attraversa le vie della metropoli, i riflessi soffusi di un bar elegante e quelli più spenti ed asettici di una stazione di polizia.

Tutto ha una precisa connotazione, una fotografia che rende la lettura esperienza cinematografica, anzi seriale, di qualità, non solo per gli estimatori di questo genere di storie, ma anche per chi vuole avvicinarsi ad una rilettura della classica figura senza tempo del detective, la stessa che continua a saperci intrigare, ma qui con quel lieve ma sapido cinismo che sembra voler "annerire" tutto, solo per farlo risaltare di più.

Contrasti che trovano un equilibrio, come tra Easton e Emily, che dopo un'iniziale attrito di vedute troveranno il modo di far collaborare le loro forti personalità.

Equilibri come quelli professionali, come tra Chip Zdarsky e Jacob Phillips, che unendo insieme la loro bravura, di penna e matita, ci regalano un nuovo classico.

Quindi, a farla breve (io e la mia logorrea), ci stai consigliando di non mancare all'appuntamento in libreria e fumetteria? Posso rispondervi solo in un modo.

Elementare, cari Lettori Seriali, elementare!

Il Nerdastro

Post più popolari