Insomniacs after school 1, l'esordio dello slice of life di Makoto Ojiro

Un osservatorio astronomico, l'insonnia, le notti e un gatto senza nome: ecco gli ingredienti di un’opera che ci ha già conquistatә

«Quando non riesco a dormire mi ritrovo a pensare solo cose negative e l’ansia e la rabbia mi fanno stare ancora più sveglio. Un giorno ho deciso di mettermi a letto a mezzanotte. Ma il tempo passava e io non mi addormentavo. Alle tre ho sentito la moto della consegna dei giornali, alle cinque l’anziano della casa di fronte ha tirato su le serrante… intanto il cielo si era rischiarato e la luce filtrava dalle tende… e poi è arrivata la mattina e sono piombato nella disperazione…»


Ganta Nakami
soffre d’insonnia, non riesce a chiudere occhio per tutta la notte e ne approfitta spesso per studiare. A scuola i suoi voti sono eccellenti ma di certo non si può dire che lo stesso valga per i suoi rapporti sociali: la mattina ha sempre sonno, è scontroso con ә suә compagnә e spesso finisce per addormentarsi di colpo, con il risultato di sembrare incredibilmente antipatico se non uno strambo totale. Sarebbe facile spiegarsi con loro ma Nakami ha deciso di tenere segreto il suo problema per evitare rogne e l’unico a esserne a conoscenza è il suo amico di sempre Ukegawa. Almeno fino ad adesso.

Un giorno, nel bel mezzo dei preparativi per il festival culturale (aaahhh, quanto adoro certi cliché dei manga scolastici!), Nakami viene spedito a cercare degli scatoloni in giro per la scuola e finisce dritto dritto nel laboratorio di astronomia. È una stanza chiusa ormai da anni in cui lә studentә hanno il terrore di entrare perché si dice sia infestato dal fantasma di una ragazza suicidatasi proprio dal tetto dell’osservatorio per una delusione d’amore. Ma Nakami non è affatto così facilmente impressionabile e il laboratorio appare ai suoi occhi come il rifugio perfetto: lontano dal caos della vita scolastica, sempre deserto, silenzioso e confortevole. Potrebbe andare a dormire di tanto in tanto in infermeria ma finirebbe per destare sospetti, per far preoccupare qualcunә o, ancora peggio, per sembrare ancora più strambo di quanto già non appaia. Il laboratorio abbandonato, invece, è assolutamente perfetto per poter schiacciare qualche pisolino senza che nessuno sappia nulla.

Assolutamente perfetto… o quasi! Convinto di essere l’unico a soffrire d’insonnia, Nakami non avrebbe mai immaginato di non essere stato il primo ad avere l’idea di sfruttare quello spazio e ritrovarsi per caso una ragazza addormentata dentro un armadietto sdraiato per terra è l’ultima delle cose che poteva aspettarsi. Isaki Magari, sua compagna di classe, ha il suo identico problema e ha pensato alla stessa, identica soluzione. Nel trambusto della sorpresa i due finiscono per chiudersi dentro il laboratorio e, mentre aspettano che qualcuno risponda ai loro messaggi e venga a liberarli, finiscono per addormentarsi e scoprire che insieme dormono benissimo!

Inizia così un’amicizia che già da subito lascia presagire batticuori e sviluppi romantici, ma soprattutto nasce in questo modo “l’associazione del divertimento notturno” ai cui primi due membri bipedi se ne aggiunge presto un terzo peloso e decisamente più esperto di loro in sonnellini: un meraviglioso, grossissimo micione senza nome, abile ladro di pranzi altrui e approfittatore di poltrone e spazi comodi vari, che Magari ribattezza Two e che così scalza subito Nakami, che da numero due diventa il numero tre dell’associazione, nella gerarchia stabilita da Magari.

L’associazione del divertimento notturno ha lo scopo preciso di scacciare l’ansia e i cattivi pensieri e permette ai due – che da bravә ragazzә non si sarebbero mai sognatә prima di sgattaiolare di casa in piena notte – di scoprire quanto possa essere bella la loro città quando indossa il manto notturno, trapuntato di stelle, di luci e di silenzi.

Questo primo numero di Insomniacs after school conquista fin dalle prime pagine nonostante una storia in fondo abbastanza semplice. Lo fa grazie a due protagonisti meravigliosamente caratterizzati, che non possono che stare simpatici a chiunque legga questo manga. Nakami è burbero e scontroso ma in fondo è un ragazzino ingenuo che si lascia trascinare dall’entusiasmo di Magari senza farsi troppe domande. Lei è ancora difficile da inquadrare: sembra la classica ragazza solare e dolce ma nei suoi non detti sembra nascondersi qualche ombra che non vediamo l’ora di esplorare più a fondo.

I disegni di Makoto Ojiro conquistano per la loro pulizia ed espressività, per i dettagli ricchissimi di certe inquadrature che osano prospettive dinamiche e interessanti, per la morbidezza dei corpi dei personaggi, perfettamente sospesi tra infanzia ed età adulta. Ojiro evita ogni fronzolo inutile, nelle sue tavole non ci sono fiorellini o sbrilluccichii a caso, si concentra solo sul reale trasformandolo però in qualcosa di incredibilmente bello e luminoso (ricorda un po’ le atmosfere e il design dei film di Makoto Shinkai, il regista, tra gli altri, di Your name e Weathering with you), e dà il meglio nelle pagine a colori, presenti nell’edizione J-Pop.

Ottime premesse (e promesse) per questa serie che al momento è arrivata al suo decimo volumetto in patria e che qui da noi – almeno per adesso – avrà cadenza mensile. Insomniacs after school sta avendo grande successo in Giappone e in altri Paesi, tanto da ottenere un adattamento anime (previsto per questa primavera) e un live action (in uscita a giugno). E ha già conquistato anche me.

Claudia (aka Clacca)


La vatiant del primo numero, edito da J-Pop.



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