Letture seriali: Clementine - Libro Uno

Chi da Fumetto nasce, al Fumetto ritornerà: la nuova serie di Tillie Walden ambientata nel mondo di The Walking Dead


Non so voi, ma io adoro il fenomeno della crossmedialità, quel principio per cui da una determinata opera se ne diramino poi altre, che spesso ne ampliano e sviluppano storia e personaggi, nei media più disparati, siano essi romanzi, videogiochi, fumetti.


Prendete The Walking Dead. Dal fumetto di Robert Kirkman e Charlie Adlard è poi arrivata la serie tv, il cui successo ha portato alla nascita di romanzi (tra le tante cose, incluso un merchandise di ogni sorta e risma, ma non è quello che ci interessa) e all'arrivo del franchise su altre piattaforme, tra cui le console di gioco, come nel caso del TWD della Telltale Games.
Quest'ultimo però si rifà, piuttosto che all'universo con protagonisti Andrew Lincoln e Norman Reedus, a quello della carta stampata da cui si originava tutto. Nuova storia, differenti personaggi, ma lo sfondo entro cui il giocatore si muove fa fede al comic book.
Tra questi personaggi, a spiccare agli occhi erano Lee e la piccola Clementine: ne seguivamo le disavventure e i colpi di scena, con i nostri controller ne decidevamo le sorti, mentre pian piano si sviluppava una particolare affezione nei loro confronti.
La loro storia, prima insieme, poi con la sola ragazzina, avrebbe tenuto banco per quattro "stagioni", giocando sulla natura episodica di ogni singola installazione della produzione Telltale, arrivando al Finale con Clementine, sopravvissuta ma senza più una gamba.


E qui arriviamo al volume che Saldapress ha mandato alle stampe, nuova perla della sua giovane - in tutti i sensi - collana Yaù!, dedicata ai giovani lettori, ma senza disdegnare di coinvolgere quelli più adulti e navigati.
I videogame avevano già fatto una capatina in Yau!, con il graphic novel Summoners War: Legacy, ma nel caso di Clementine le cose si fanno un tantinello più complesse.
Perché quella firmata da Tillie Walden è sia la prosecuzione della storia del personaggio titolare da dove l'abbiamo lasciata nel gioco, sia una storia perfettamente calzante e sempre parte dell'universo tracciato da Robert Kirkman in The Walking Dead, così come (e sopratutto) un Fumetto dal tratto e dalle intenzioni personalissime, proprie dell'autrice, vincitrice di un Eisner Award per la Miglior Graphic Novel nel 2018 e del Premio Boscarato del Treviso Comic Book Festival come Miglior autrice straniera nel 2021.


Tre libri, di cui questo è il primo, che si pongono quindi degli obiettivi mica male, che possiamo riassumere nell'intenzione, da parte della Walden, di non tradire nessuno, né i giocatori, né i lettori di TWD e ovviamente, neanche sé stessa, voce autentica di molto bel fumetto.
Arrivato al termine, posso dire che ci è riuscita, creando una lettura coinvolgente, profondamente umana, in cui non mancano i sentimenti accesi e gli zombie voraci.
Ritroviamo Clementine in viaggio da sola, zaino in spalla e stampelle: non proprio la condizione ideale per muoversi in un modo assediato dai morti viventi, ma è una ragazza che, alla sua giovane età, ha già affrontato e perso molto, quindi, a denti stretti e abile di coltello, riesce ad avanzare, incappando, dopo alcune traversie, in un nuovo insediamento.


Bastano queste poche pagine a rendere chiara la forza e l'impegno profuso dalla Walden: sono praticamente mute, a parte il soliloquio di Clementine o le onomatopee, eppure contengono un incipit perfetto. I giocatori si sentono subito a casa, e subito quel primo flashback, fulmineo e diretto, li riporta alla fonte, mentre i nuovi arrivati, colpiti da questo inizio in media res, che nulla sanno e tutto andranno a scoprire, vengono mossi a sana curiosità, e quello scorcio di passato è solo il primo, briciole che servono a comprendere un pregresso che a loro manca, ma che non è strettamente necessario.
Anche se inevitabilmente aiuta, perché l'autrice ha ben presente ciò che la sua protagonista ha passato, cosa l'ha condotta sino a quel punto, da qui in poi è lei a tracciarne la rotta, descriverne il mutamento verso quella che diventerà una donna, quindi chi ha conosciuto Clementine da bambina, controller alla mano, ne percepirà un più pieno retrogusto.
Ma anche così, ripeto, Clementine è una lettura immancabile per chi ha seguito, senza mai cedere, la lunga epopea fumettistica ideata da Kirkman, perché indubbiamente, questo mondo è lo stesso che ha ritrovato lungo tutti quei 193 albi.


Il "cast" è composto da ragazzi, i pochi adulti che appaiono sono essenzialmente comparse lungo la strada, portatori di consigli e aiuto, figure mai maestre, perché è il nuovo mondo là fuori ad insegnare a questi uomini e donne di domani come crescere in fretta.
I tormenti, soliti, sono sempre lì, pronti ad albergare mente ed anima di ogni adolescente, questo non lo cambia neanche l'Apocalisse, ma è diversa la prospettiva, perché anche la solitudine assume un diverso sapore, quando ogni giorno può essere l'ultimo e la paura, i nervi a fior di pelle e il rantolo dei vaganti la tua unica, perversa, maligna compagnia.
Quindi c'è quell'attimo di respiro profondo, a muovere le pagine di Clementine, siano flashback che occupano intere splash page oppure tavole a tutta pagina che ci riportano alla realtà, ristabilendo un ritmo solo parzialmente interrotto o segnando un punto e a capo, dopo una sequenza convulsa e terribile.
Dando vita ad un'opera più sentita, più calzante nei modi e nei risultati con il marchio TWD, di quanto non abbiano fatto esperimenti simili come Lo Straniero. Che è una bella lettura, non mi si fraintenda, ma la percepivo come distante dal magnum opus originale.
Clementine è fedele, lo è davvero, anche se fa di tutto per gridare la sua indipendenza, proprio come un adolescente che sente l'ombra del genitore, se ne vorrebbe liberare, ma non ci riesce mai del tutto, perché sa di dovergli la vita, e l'ispirazione.


Il tutto corredato dai disegni, che sono la cifra stilistica più immediatamente riconoscibile della Walden. Poi arrivano loro, i dialoghi, la parte più pura, quella che più di ogni altra cosa t'incatena alla pagina e ti conduce sino al termine di quest'altra "prima stagione", dove dieci capitoli equivalgono a dieci episodi, con il suo dramma acceso e la sua voglia di continuare, di sopravvivere, di regalare mutuo intrattenimento a tutti gli appassionati, anche quando tutto sembra pessimisticamente dire che la speranza è morta.
E no, quella non la ammazza nessuno, pronta ogni volta a rifiorire, a rinascere come uno zombie, ma con la differenza di spingerci a vivere e non solo a deambulare per cieca fame.

Vista in metaforica prospettiva (tanto, una più una meno) è la stessa speranza di chi, come me, aveva sano bisogno di sapere che il franchise non ha per nulla finito le sue possibilità, che non è condannato a ripetersi in millemila ristampe (sempre gradite, perché The Walking Dead è Fumetto nella sua accezione migliore e ogni neofita è benvenuto), ma sa ancora raccontare e raccontarsi in modi talvolta piacevolmente sorprendenti.


Sorprendenti come il morso di una bella storia, che giunge inatteso per chi ormai pensava di essere sopravvissuto abbastanza al suo richiamo, così come piacevole apripista per chi, giovane che ha vissuto in coma sino adesso senza sapere di questa Apocalisse Zombie, non cercava altro che il giusto input per entrarvi a piè sospinto e non lasciarlo più!





Clementine - Libro Uno
Saldapress, settembre 2022
Testi e disegni di Tillie Walden

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