Un corpo smembrato di Filippelli e Canestrari

Una narrazione dura, disperata e implacabile

Un corpo smembrato, sin dal primo sguardo non illude: promette e mostra chiaramente ciò che poi manterrà. La fascia nera con il titolo e i nomi degli autori, l’immagine della donna e la forma stessa del volume sono chiari indizi di quella che sarà la storia di Marina.

Marina lascia la città in cui ha studiato all’Accademia – Mi sono trasferita in città per mettermi alla prova, per essere libera… non mi sta riuscendo molto bene - perché è costretta a tornare nel paese di provincia in cui è nata. Qui si dibatte tra il lavoro di cassiera al supermercato e la realizzazione di una scultura. 

Un’occasione importante, forse anche bella per una giovane artista emergente ma c’è la scadenza che incombe – Non posso distrarmi adesso. Devo finire il lavoro. Manca poco - e la consapevolezza di Marina di aver ottenuto l’incarico solo grazie alle amicizie del padre - Oh c’è la figlia del sindaco – figura influente nel passato politico del paese. Ma Marina non voleva tornare al paese dove… Non c’è una strada tracciata da me.

Edito da Eris Edizioni, Un corpo smembrato di Luigi Filippelli e Samuele Canestrari è diviso in due: togliendo quella che sembra essere una semplice sovraccoperta (ma è un poster) compare un secondo frontespizio, come se le due parti fossero state separate con la forza, strappate, lasciando il libro smembrato. 

Le sensazioni di claustrofobia, di costrizione e di infelicità sono costanti e continue e lasciano quasi senza respiro. Il nero è ovunque e riempie gli occhi del lettore che affronta una narrazione dura, disperata e in questo implacabile.

Precarietà esistenziale e creatività sono le due facce della stessa medaglia. Molte vignette rappresentano le mani, gli attrezzi e i materiali, perché il lavoro creativo è faticoso e impegna non soltanto la mente ma anche il corpo. È un lavoro che può prosciugare e condizionare anche le decisioni per la vita. Le immagini, materiche e dense sia dal punto di vista grafico che emotivo, sono in equilibrio con i testi alquanto dilatati.

Una sintesi molto efficace che garantisce assoluta sincerità, che lascia intravedere i conflitti e i pensieri senza preoccuparsi di essere accomodante, di mostrare quello che non è, di dare false speranze.

Questo libro è un’ulteriore conferma che è possibile raccontare la vita con una potenza narrativa dirompente e che per farlo non è necessario utilizzare mille parole o disegnare in modo perfetto e dettagliato. 

Il fumetto è cresciuto, è diventato adulto e può parlare di tutto.

Francesca Capone



Un corpo smembrato

Eris Edizioni

Testi: Luigi Filippelli

Disegni: Samuele Canestrari


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