FumEddy: Salvino, le Sette Sfere Elettorali e il potere della satira

A metà strada tra la politica italiana e il mondo di Dragon Ball

Oggi seguiamo la strada dell'ironia e della satira parlando di Salvino e le Sette Sfere Elettorali, recente volume edito da Shockdom nella collana Fumetti Crudi.
Nato dall’incrocio tra la satira sulla scena politica del Bel Paese e la narrativa di uno dei manga contemporanei più celebri (Dragon Ball, ovviamente), porta la firma di FumEddy, al secolo Edoardo Testi, già autore nel 2018 di Trumpolino contro tutti (edito da ManFont) e nel 2019 di Post-Apocalittici (edito da Fumetti di cane), molto attivo e seguito sui social.

È la storia di "un piccolo Demone alla ricerca di sé stesso", tormentato "dall'ossessione di chiudere i porti", e non solo.
Ne parliamo con l'autore, approfittandone per approfondire il suo approccio al fumetto.


Benvenuto, Edoardo.
Ti andrebbe di presentarti brevemente ai nostri lettori?
Salve a tutti e grazie dell’invito!
Mi chiamo Edoardo Testi, in “arte” FumEddy: sono un fumettista abruzzese classe ‘89 dedito alla sdrammatizzazione!

Come nasce Salvino e le Sette Sfere Elettorali?
Progettavo da tempo di mettere su carta una parodia di DragonBall in salsa italica. In quel periodo (parliamo dell’era “Primo Lockdown”) stavo collezionando l’edizione del manga a colori…
E devo dire che tra scazzottate, frasi a effetto, trasformazioni, nemici che diventano amici, civili che ci vanno di mezzo… Il parallelismo con la politica odierna è stato immediato!


Fare satira sulla scena politica italiana è sempre complesso: si rischia di essere interpretati male, a tuo parere? Come si trova la via più efficace per affrontare i personaggi politici in modo dissacrante?
Nell’ultimo periodo la fede politica ha raggiunto livelli da tifoseria da stadio. Anche l’analfabetismo funzionale.
Direi che essere fraintesi, a volte persino decontestualizzati, sia all’ordine del giorno per chi tratta argomenti più spinosi e polarizzanti. Me ne rammarico, ma cerco di prenderla con leggerezza proprio per esorcizzare lo sconforto.
Poi ci fai l’abitudine.
C’è da dire che i nostri stimati rappresentanti ci offrono quotidianamente spunti per farci una risata… E io faccio questo: rido per non (far) piangere.
Preferisco di gran lunga affrontarla con uno sberleffo dolceamaro piuttosto che farmi divorare dalla frustrazione e ritrovarmi un giorno, vecchio e stanco, chinato sulla tastiera a scrivere commenti al vetriolo sotto i post di Mentana.

Ti sei dovuto porre dei paletti o delle limitazioni nel parlare dei politici odierni?
Ah no, non se li pongono loro, che hanno il nostro futuro tra le mani… Figurati io!

Quale legame hai con Dragon Ball e con i manga e gli anime in generale?
Da bambino quello con l’anime di Goku e soci era l’appuntamento fisso appena tornato da scuola.
Certo, con la programmazione Mediaset finivi per non capirci una mazza, ma a quei tempi si era meno pretenziosi e finché c’era il cattivone di turno che le prendeva di santa ragione, andava tutto bene.
Poi è arrivato il manga: lo iniziai ai tempi del liceo, quando mi ruppi il legamento crociato giocando a calcetto. Avevo bisogno di qualcosa da leggere durante le giornate sul letto.
Avrei tanto voluto un senzu.


Ma non c’era solo DragonBall… Sono molto legato a Lupin e Ranma 1/2… Anche lì dovevi sottostare alla dittatura del palinsensto, ma chissene. Li adoravo e per amore si fanno le cose più folli, tipo mettere su 7 Gold.
Per quanto riguarda il mio rapporto con manga e anime in generale, devo molto a Matteo, amicone di una vita (nonchè editor ad honorem che mi ha aiutato nella stesura di Salvino) sempre aggiornato sulle nuove uscite: la mia fissazione per L’Attacco dei Giganti e, più recentemente, per Demon Slayer ha origine da lui.
Al momento seguo gli anime. In un futuro non troppo lontano potrei dover fare altro spazio sullo scaffale della libreria.

Hai un ampio seguito sui social. Quali sono a tuo parere i lati del tuo lavoro che fanno più presa sui tuoi follower?
Che il mondo sia un’orrida cornucopia di dolore e sofferenza già lo sappiamo e ci viene ricordato continuamente, giusto?
Ecco, in questo scenario preferisco essere l’alternativa: portare un assaggio di leggerezza senza scadere nel superficiale. Forse è proprio questo che chi mi segue apprezza di più.
Ovviamente lo stile grafico old school e l’estrema espressività dei miei personaggi fanno il loro sporco lavoro, devo ammetterlo.


Cosa ti piace leggere?
A parte l’immancabile Topolino, sono cresciuto con Lupo Alberto, Cattivik, Rat-Man
Prediligo il fumetto comico che non si ferma alla banale risata, ma appunto spesso e volentieri si trova ad affrontare temi pesanti senza risultare deprimenti e stucchevoli.
Lo trovo geniale e penso che quello dell’autore, in questo caso, sia uno sforzo encomiabile: mi rendo conto che non è affatto facile far ridere col peso della vita sulle spalle.
Se parliamo di autori più recenti, apprezzo moltissimo Zerocalcare e sono strafelice del fatto che anche grazie a lui il fumetto italiano stia acquisendo sempre più importanza nel panorama culturale.
Era pure ora.

A cosa stai lavorando in questo momento?

Attualmente sto dietro a Salvino, progetto ambizioso e faticosissimo ma non per questo noioso… Anzi, mi diverto parecchio!
Nel frattempo si lavora a nuove cosine che spero di poter spoilerare presto!



Grazie ancora, Edoardo. A risentirci presto!


A seguire alcune tavole tratte dalla storia:





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