Letture seriali: Stillwater vol. 1 - Rabbia

La morte... non esiste più?

Benvenuti a Stillwater. Una cittadina dove splende il sole, la gente è cordiale (almeno in apparenza), l'aria è buona e nessuno muore... mai.

Potrebbe essere questo lo slogan del comitato turistico della città che da il titolo a Stillwater, recente proposta Saldapress, che ha portato in Italia il primo volume della nuova serie Image Comics firmata dal poliedrico Chip Zdarsky e dalla bella matita di Ramón K. Pérez.

Un fumetto che si presenta ben adatto a chi ama i misteri, e basta un minimo accenno alla loro presenza per trovarsi calamitati, che sia una serie televisiva, un romanzo o appunto nuvolette parlanti.

I due creativi ci presentano da subito il loro protagonista, Daniel West, che ha appena perso il lavoro e dopo una notte di bagordi con l'amico di sempre, riceve per posta una lettera che attesta di essere l'erede di una ingente somma di denaro. Per poterla ricevere, deve recarsi... esatto, a Stillwater.

Arrivato sul posto, Daniel coglie come una strana atmosfera, ma dice a se stesso che in fondo è quel tipico sentore da piccola cittadina di provincia, quelle dove la vita segue un ritmo del tutto diverso dalla metropoli.

E che la vita a Stillwater vada per direzioni tutte sue, Daniel lo capisce, volente o nolente, quando vede un ragazzino cadere dal tetto di una palazzina! Neanche il tempo di provare a soccorrerlo, che il monello in questione prende, si rialza come nulla fosse e scappa via!

Ci sarebbe di che strabuzzare gli occhi per giorni, e quando Daniel e l'amico che lo accompagna provano a cercare una spiegazione al pazzesco fenomeno a cui hanno appena assistito... Beh, qui mi spiace ma devo fermarmi, perché farei un torto a voi e alla storia se ne svelassi anche solo un altro colpo di scena.

E in Stillwater Zdarsky e Pérez si sono divertiti ad inserirne parecchi, man mano che Daniel entra a far parte del tessuto di una cittadina piena di sorprese, forse un tantino meno generosa con le spiegazioni.

Perché, e questo posso invece dirvelo, a Stillwater non muore mai nessuno. E dico mai, per quanto ci possa provare, per quanto lo desideri. Nessuno può morire, nessuno può ammalarsi e persino invecchiare, almeno non fisicamente, mentalmente è un altro discorso.

Il modo di raccontare la storia è quello tipico di Zdarsky: incalzante, senza un attimo di respiro. A farla da padrone è un ritmo che non permette pause, sino all'ultima pagina, letta col rammarico di non avere già tra le mani un seguito.

Sulle prime, potrebbe anche sembrarvi un classico racconto di genere: non è infatti la prima volta nella narrativa che vediamo l'Eroe del caso attirato nella piccola città di provincia per un qualche motivo, e che poi si ritrova intrappolato in un incubo ad occhi aperti, da cui non sembra esserci scampo.

Ma mano mano che la lettura avanza, Stillwater svela le sue carte originali quel tanto che basta per intrigare il lettore e spingerlo a chiedersi dove vogliano andare a parare i due autori, desiderosi di mettere molta al carne al fuoco, ma stando bene attenti, senza darlo a vedere, a non bruciarla.

C'è il mistero, come detto, ma anche un ritratto a tinte brillanti di una cittadina come tante ce ne sono in America, dove al caos numerico delle grandi città si sostituisce quello delle anime, poche, dove tutti si conoscono e si salutano, ma in verità sono anche vittime di comunità chiuse, coi loro segreti, coi loro fuochi sopiti, con le proprie idee estremiste, che situazioni eccezionali portano inevitabilmente ad esplodere.

Pérez ci mette il talento al tavolo da disegno, con personaggi riconoscibili e un taglio delle vignette che si dispongono sulla tavola come fossero frame di una pellicola, ispirato consapevolmente dal ritmo di cui sopra, a sua volta figlio di quella serialità a cui innegabilmente molto Fumetto adesso guarda.

(E che ben si attesta in questa rubrica, che se si chiama "Letture Seriali" un motivo recondito deve pur averlo, no?)

Aiutato per i repentini cambi di tono dai colori di Mike Spicer, con tinte tenui che si alternano spesso ad una tinta unita, quasi a rendere chiaro il passaggio tra la freddezza di un personaggio che parla e il sentimento che pervade invece chi è costretto ad ascoltare (sottolineo, costretto), oppure quando la violenza esplode improvvisa, lacerando l'apparente tranquillità della vignetta precedente.

Ancora una volta, Image Comics (l'etichetta Skybound, in particolare) dà spazio agli Autori e alle loro Idee, che è la cosa principale quando si vuole fare buon Fumetto. Perché un'idea, come gli abitanti di Stillwater, non vuol saperne di morire, ma anzi cresce, si sviluppa e devi saperla ingabbiare dentro una tavola, come hanno fatto brillantemente Chip Zdarsky e Ramón K. Pérez, ripagando la fiducia di una casa editrice da sempre attenta a proporre storie stuzzicanti.

Al pari della stessa Saldapress che quelle storie le seleziona e le porta in Italia, in belle edizioni che esaltano il già ottimo originale di partenza, dando, a chi da un Fumetto vuole emozioni di ogni sorta, pane per i loro denti.

Stillwater è destinata a ritagliarsi un posto d'onore tra le migliori novità dell'ultimo anno fumettistico, e non è assolutamente un caso che abbia ricevuto varie nomination agli ultimi Eisner Awards (tra cui miglior scrittore e miglior serie regolare), credetemi!

Il Nerdastro



Stillwater vol. 1 - Rabbia
Saldapress, 2021
Testi: Chip Zdarsky
Disegni: Ramón K. Pérez

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