Letture seriali: 7 Crimini
Capitolo 1: La Truffa
Il crimine non paga.
A meno che non siate scrittori di gialli: rubo l'incipit ad una popolare serie televisiva, per evidenziare un fatto sottile.Il crimine ci attira, ci stuzzica, fa leva su quella parte del nostro Io che si diverte a risolvere puzzle, capire, comprendere cosa porti una persona a voler sfuggire all'ordine e all'equilibrio e recare danno al prossimo, per ingannarlo o, peggio, ucciderlo.
Per questo, quando il blog de Gli Audaci mi ha chiesto di recensire in anteprima il primo volume della nuova collana edita da Tunué, 7 Crimini, ho accettato con entusiasmo.
Sette uscite spalmate nel corso dei prossimi due anni in libreria, per raccontare, tra Narrazione e Legge, sette crimini esemplari e altrettanti volti di quell'oscura medaglia che è il Male, con le sue sfaccettature, le sue zone di fuga, il suo impatto sul meccanismo della Giustizia, elemento cardine della società, in perenne movimento.
A creare 7 Crimini, la fumettista Katja Centomo (Monster Allergy) e l'avvocato e critico Emanuele Sciarretta, con lo scopo di raccontare, attraverso la lente della fiction e delle nuvole parlanti, storie che possano anche insegnare qualcosa, non solo intrattenere.
E La Truffa, il primo dei crimini esemplari, è una scelta perfetta per iniziare questo viaggio.
Si poteva facilmente attrarre il pubblico con l'omicidio, ma è innegabile che la sottile arte del raggiro abbia anch'essa un forte ascendente, e cinema e TV ce lo hanno sempre dimostrato (La Stangata, un cult per citarli tutti).
Non è quindi una strada in salita, quella di Tunué, come quella su cui invece troviamo il nostro Virgilio, il nostro traghettatore nei meandri della legge, il Giudice Massimo D’Ettori, che con degli amici sta compiendo una scalata, al termine della quale, intorno al fuoco, spronato dai compagni, inizia a raccontare "la truffa più incredibile che gli sia capitata davanti".
A crearlo graficamente è Daniele Caluri (Don Zauker), che firma l'incipit e l'epilogo (sia qui che nei prossimi volumi), mentre tocca al disegnatore Marco Caselli inaugurare la sfilata di talenti che si avvicenderanno su queste pagine (a seguire nomi del calibro di Bruno Brindisi, Giorgio Pontrelli e Bruno Cannucciari).
Alla sua matita il compito di raccontare la storia di Greta Milton, bella, affascinante, sensuale, una donna che sa quello che vuole e come ottenerlo. Professione: truffatrice.
La vediamo a processo, mentre prova a trovare delle attenuanti al suo operato, raccontandoci come è finita su questa strada e quanto si sia dimostrata brava nel suo "lavoro".
Centomo e Sciarretta iniziano così a porre le tessere di un domino destinato a cadere, il "come" sarebbe un ottavo delitto esemplare rivelarlo.
La vediamo a processo, mentre prova a trovare delle attenuanti al suo operato, raccontandoci come è finita su questa strada e quanto si sia dimostrata brava nel suo "lavoro".
Centomo e Sciarretta iniziano così a porre le tessere di un domino destinato a cadere, il "come" sarebbe un ottavo delitto esemplare rivelarlo.
Sulle prime, se masticate pane e gialli, tutto vi sembrerà classico. La ragazza che, insieme ad un complice, usa la sua avvenenza per intrappolare in una truffa finanziaria il "pollo" di turno, vittima anche del cliché. Solitario, timido, vive ancora con la madre che lo comanda a bacchetta.
Il tratto di Caselli è chiaro, definito, con momenti in cui, forse per rendere chiaro che è pur sempre finzione, seppur plausibile, le espressioni si fanno quasi cartoonesche, come quando conosciamo la mamma di cui sopra.
Non è un difetto, sia chiaro, quanto un intelligente segnale di stile, sopratutto quando poi la trama prende la sua piega imprevista.
Altro elemento che ho trovato ben costruito è la stessa Greta, interpretata con bellezza e risolutezza, senza mai sfociare nel non necessario "mostrare troppo" quando si tratta di metterne in evidenza le grazie e il modo in cui sa usare il suo corpo come un'arma.
Una storia con una sua morale, una chiusa ironica e che sa intrattenere.
Prima ho parlato della Legge e dell'imparare qualcosa. In questo, 7 Crimini si rivela una pubblicazione pensata e ragionata a tavolino, con un'efficace e per niente breve appendice dedicata al Diritto e come questo regolamenti la truffa nello specifico, insieme ad una sintetica analisi di questo crimine nella cultura.
A porre il sigillo finale a questo primo numero della collana, troviamo poi gli interventi del criminologo Massimo Picozzi, ben noto a chi frequenta il True Crime.
Per il momento, 7 Crimini è promossa, riservandomi il rinvio a giudizio coi prossimi volumi, man mano che arriveranno.
Il crimine non paga, scrivevo all'inizio.
Di sicuro, però, sa sempre catturarci e in questo caso, spingerci in libreria e fumetteria.
E questo per me sarà sempre difficile vederlo come un delitto, anzi!
Tunué, settembre 2021
Testi: Katja Centomo ed Emanuele Sciarretta
Disegni: Marco Caselli e Daniele Caluri