La terra, il cielo, i corvi di Teresa Radice e Stefano Turconi

La meraviglia di una storia che rende gli insostituibili valori della vita

Questo libro mi è stato regalato da chi conosce la grande considerazione che ho per Teresa Radice e Stefano Turconi. La terra, il cielo, i corvi, edito da Bao Publishing, è un'opera stupenda (come tutte le loro storie, fatte di arte e poesia) e speciale perché ha una trama che potrebbe essere scontata e invece ti assorbe nella lettura senza darti il tempo per respirare e poi ti spinge a ripartire da capo per cogliere meglio ogni piccolo, grande, splendido dettaglio.

Come dice il protagonista, Attilio Limonta, l’inizio del racconto potrebbe passare per una barzelletta: “ci sono un tedesco, un russo e un italiano…”. È la storia di tre persone, dei loro desideri e delle loro difficoltà: due soldati e un secondino, ciascuno di nazionalità differente, costretti alla fuga durante la Seconda Guerra Mondiale

Comincia così un lungo viaggio fatto di paure, convivenza forzata, nella terra russa, dove i tre impareranno a convivere con tutte le differenze dettate dalla situazione. Attraverso i ricordi, viene ripercorsa anche la storia del bracconiere e delle sue montagne. L'intreccio del presente narrativo (l'inverno del 1943) con i flashback, muti, è di notevole potenza: laddove le parole risulterebbero solo un inutile orpello, viene lasciato spazio unicamente alla narrazione per immagini.

Molto realistica poi l'idea di rendere palpabile l'incomunicabilità tra i protagonisti evitando di tradurre i dialoghi in russo e in tedesco. 

Lo stile meraviglioso delle tavole di Stefano Turconi, con quei suoi colori mozzafiato esaltati dagli acquerelli, si sposa alla perfezione con la prosa sublime di Teresa Radice, che scava in profondità e pesca perle di rara lucentezza: ancora una volta il loro sodalizio artistico si dimostra maggiore della somma delle singole parti.

Questa non è una recensione, ma piuttosto un ringraziamento ai due artisti che adoro e che un giorno spero di incontrare. Ho scoperto che abbiamo tante cose in comune, compresa la passione per la grande letteratura russa che viene citata nel volume ad ogni capitolo.

È un libro in cui si racconta una parte della nostra storia che è giusto tenere presente e tramandare alle future generazioni.

In chiusura, non so se gli autori conoscono la canzone Il Caduto di Francesco Guccini, ma è quella che mi è venuta subito in mente leggendo il loro bellissimo volume:

Io, nato Primo di nome e di cinque fratelli. Uomo di bosco e di fiume, lavoro e di povertà. Ma uomo sereno di dentro, come i pesci e gli uccelli che con me dividevano il cielo, l’acqua e la libertà…

E se d’inverno mi copre la neve gelata non è quella solita in cui affondava il mio passo forte e sicuro, braccando la lieve pestata che lascia la volpe o l’impronta più lieve del tasso…

Io che guardavo la vita con calmo coraggio cosa darei per guardare gli odori della mia montagna

Vedere le foglie del cerro, gli intrichi del faggio scoprire di nuovo dal riccio il miracolo della castagna.


Adelaide


La terra, il cielo, i corvi
Bao Publishing, 2020

Testi: Teresa Radice 
Disegni: Stefano Turconi

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