Tex Willer: tra mito e archetipo
Il saggio di Aurelio Sugliani con una sorprendente chiave di lettura psicologica
Un lavoro davvero ammirevole quello di Aurelio Sugliani, storico lettore degli albi di Tex fin dagli esordi. L'autore, laureato in psicologia e appassionato di studi sul simbolo, si è cimentato in uno studio appassionato e appassionante che farà la felicità di tutti i lettori più attenti della più celebre e più longeva epopea del fumetto italico.
Il volume si articola come segue.
A una breve prefazione a firma Roberto Sirigu, segue l'Introduzione in cui Sugliani rievoca i nobilissimi e antichissimi antenati del fumetto, ovvero i geroglifici egizi, i papiri precolombiani, i bassorilievi della Colonna Traiana, l'arazzo di Bayeux e così via...
C'è spazio anche per autorevoli citazioni, come quella celeberrima di Hugo Pratt in cui l'autore di Corto Maltese afferma:
Sono un autore di letteratura disegnata, uno scrittore che sostituisce le descrizioni, l'espressione dei volti, delle pose, dell'ambientazione, con dei disegni. Il mio disegno cerca di essere una scrittura. Disegno la mia scrittura e scrivo i miei disegni.
Non poteva poi non trovare spazio anche un riferimento concreto all'opera del grande semiologo Umberto Eco (1932-2016), Apocalittici e integrati, comunicazione di massa e teorie della cultura di massa (1964), saggio in cui il compianto studioso nato ad Alessandria stabiliva, in clamoroso anticipo rispetto al comune sentire, come il medium fumetto fosse una forma di letteratura paragonabile alle tante altre forme di fruizione estetica.
Nel primo capitolo, Dal mito, al racconto, al fumetto, Sugliani - sulla scorta dei lavori di S. McCloud e di F. Bonetti - fa il punto della situazione da un punto di vista tecnico-formale e definisce alcuni termini essenziali come "mito", "racconto", "struttura narrativa", "vignetta", "balloon", "frame" e altri.
Nel secondo capitolo, Psicoanalisi e fumetto, a partire dalle teorie elaborate da una delle più giustamente celebrate menti dello scorso secolo, Sigmund Freud, per arrivare a quelle di C.G. Jung, Sugliani ci ricorda quanto sia determinante il ruolo dell'immaginazione attiva, dell'istinto, della mente cosciente, delle immagini oniriche quando si parla di fumetto.
Tuttavia è col terzo capitolo, Simboli e metafore nel racconto di Tex Willer, che Sugliani ci prende per mano e ci fa addentrare nel vivo della sua speculazione. Molto interessante la lettura dello spazio in cui sono ambientate le avventure del nostro idolo, "La Frontiera", il far west , che è di per sé 'mito' e rimanda alla metafora della vita come viaggio; illuminante, poi, l'interpretazione psicoanalitica dei vari protagonisti delle storie che tanto amiamo leggere: Tex (uomo maturo e posato, Ranger, capo indiano, sposato, padre), Kit (fanciullo-adolescente, ancora in posizione edipica, non autonomo e ancora dipendente dalla figura del padre) e Carson (a metà tra il vecchio saggio e il vecchio reprobo).
Nel secondo capitolo, Psicoanalisi e fumetto, a partire dalle teorie elaborate da una delle più giustamente celebrate menti dello scorso secolo, Sigmund Freud, per arrivare a quelle di C.G. Jung, Sugliani ci ricorda quanto sia determinante il ruolo dell'immaginazione attiva, dell'istinto, della mente cosciente, delle immagini oniriche quando si parla di fumetto.
Tuttavia è col terzo capitolo, Simboli e metafore nel racconto di Tex Willer, che Sugliani ci prende per mano e ci fa addentrare nel vivo della sua speculazione. Molto interessante la lettura dello spazio in cui sono ambientate le avventure del nostro idolo, "La Frontiera", il far west , che è di per sé 'mito' e rimanda alla metafora della vita come viaggio; illuminante, poi, l'interpretazione psicoanalitica dei vari protagonisti delle storie che tanto amiamo leggere: Tex (uomo maturo e posato, Ranger, capo indiano, sposato, padre), Kit (fanciullo-adolescente, ancora in posizione edipica, non autonomo e ancora dipendente dalla figura del padre) e Carson (a metà tra il vecchio saggio e il vecchio reprobo).
Nei capitoli successivi, Sugliani approfondisce un aspetto fondamentale per ognuno dei succitati personaggi. Il quarto capitolo è dedicato a Tex Willer inteso come l'archetipo della giustizia; il quinto analizza Kit, l'eterno fanciullo; il sesto indaga Carson e la via dell'anziano; il settimo, particolarmente interessante per i suoi risvolti relativi alla figura del diverso, è riservato a Tiger Jack e allo spirito di Mercurio.
A coronamento, troviamo una Conclusione e una Postfazione che ci consegnano le ultime riflessioni sul mondo di Tex che, anche per merito di lettori attenti come Aurelio Sugliani, non ha mai smesso né smetterà di sorprenderci.
Rolando Veloci
Aurelio Sugliani
Tex Willer tra mito e archetipo
2020
Independently published
76 pagine
Su Amazon
Per informazioni: texwiller.as@gmail.com
