A Babbo morto di Zerocalcare
Più di una semplice storia di Natale
Eccoci qui, in quel periodo canterino e glitterato dell'anno ad altissima concentrazione calorica e di kitsch ostentato da balconi e finestre a reti unificate, come sempre in lizza per il primo posto nella corsa ai regali più inutili e improbabili e alla ricerca affannosa di qualche causa benefica a cui votarsi last minute per sopperire al totale menefreghismo nei confronti dell'umanità e del pianeta che caratterizza i restanti 11 mesi di ogni anno.
Se questa
premessa vi sembra eccessivamente cinica e ha distrutto in poche righe
l'immaginario edulcorato del Natale a cui il consumismo e i media ci hanno
abituati, aspettate di leggere A
Babbo morto, il nuovo libro di Zerocalcare edito da BAO Publishing, e in confronto l'incipit di cui sopra vi sembrerà dolcissimo, al pari di un bastoncino di zucchero di quelli alla menta
piperita che adornano tutte le superfici adornabili di negozi e case in questi
giorni.
Proprio così, perché A Babbo morto è un pugno nello stomaco sotto le mentite spoglie di un racconto sul Natale (spoiler: no, decisamente non è adatto ad un pubblico di bambini), un concentrato di 80 pagine che vi lasceranno con un misto di impotenza, rabbia e frustrazione e il fortissimo desiderio di smantellare tutte le decorazioni dell'albero a suon di imprecazioni.
Ci sono i
folletti, le renne, luci e doni in abbondanza e naturalmente c'è lui, Babbo Natale, icona per eccellenza di
queste festività: proprio la sua morte e il conseguente caos in cui è gettata
la sua azienda, la Klauss, è l'innesco di un thriller politico in cui il fiabesco fa da sfondo ad un intreccio
cruento di scioperi, proteste e scontri armati, atti terroristici e
violente repressioni, corruzione, sfruttamento e prevaricazione dei diritti dei
lavoratori - dalle renne della Klauss alle anziane rider di Be.fana fino ai
minatori di carbone sardi. Insomma, nulla a che vedere con il candore ovattato
e confettato dei tradizionali racconti natalizi.
Quella di A Babbo morto è una denuncia
sociale fortissima e durissima sul lavoro e sulle condizioni dei
lavoratori: una fiaba senza tempo, appunto e purtroppo, restituita senza mezzi
termini per quella che è, con tutto il suo portato di disperazione e violenza
che scaturiscono quando i lavoratori vengono schiacciati da dinamiche di potere
e mercato repressive e alienanti.
A Babbo morto è un libro necessario perché parla, a Natale, di lavoro e diritto ad un lavoro dignitoso e ci fa riflettere, soprattutto a Natale, sul "sommerso" dietro quello che acquistiamo e sulle implicazioni delle nostre abitudini di consumo. Perciò siete ancora in tempo a sostituire nella lista dei regali quelle dozzinali tazze con i gattini vestiti da elfo con qualcos'altro... magari un buon libro!
Nota a margine: A Babbo morto è disponibile anche in versione audiolibro, prodotto e distribuito da Storytel, con le voci di Zerocalare, Neri Marcorè e Caterina Guzzanti.
Angela Convertini