"Raffaello" di Alessandro Bacchetta
Una notizia in tre momenti
Ho appena finito di leggere il graphic novel di Alessandro Bacchetta edito da Kleiner Flug sulla vita di Raffaello. E poiché anch’io, come la madre dell’autore, amo la bellezza, sono rimasta affascinata dai disegni che danno vita alla storia. Le tre vedute delle città che annunciano i capitoli con dei versi poetici (di giusto significato) mi hanno confermato il valore di questo autore, che usa colori ad acqua dai toni caldi che rendono perfettamente l’atmosfera che narrano.
Solitamente di un grande artista come Raffaello Sanzio si ricordano le opere a discapito della vita dell’uomo.
Alessandro Bacchetta ha voluto mettere in risalto la sua morte, dividendo la storia in tre capitoli dove viene recapitata la notizia della sua fine a tre personaggi che hanno influito sulla sua esistenza e la sua arte.
Ho appena finito di leggere il graphic novel di Alessandro Bacchetta edito da Kleiner Flug sulla vita di Raffaello. E poiché anch’io, come la madre dell’autore, amo la bellezza, sono rimasta affascinata dai disegni che danno vita alla storia. Le tre vedute delle città che annunciano i capitoli con dei versi poetici (di giusto significato) mi hanno confermato il valore di questo autore, che usa colori ad acqua dai toni caldi che rendono perfettamente l’atmosfera che narrano.
Solitamente di un grande artista come Raffaello Sanzio si ricordano le opere a discapito della vita dell’uomo.
Alessandro Bacchetta ha voluto mettere in risalto la sua morte, dividendo la storia in tre capitoli dove viene recapitata la notizia della sua fine a tre personaggi che hanno influito sulla sua esistenza e la sua arte.
Il volume si apre nel momento in cui l’artista sta esalando l’ultimo respiro, il 6 aprile del 1520. Era un venerdì santo (io non lo ricordavo). Al suo capezzale c'erano Agostino Chigi, del quale stava eseguendo gli affreschi nella villa, l’inviato del papa e altre persone.
Firenze lo sai, non è servita a cambiarla
La notizia della morte viene inviata in tre cittadine.
La prima a Città di Castello, dove Raffaello aveva incontrato la donna che avrebbe usato come modella nello Sposalizio della vergine.
La seconda a Firenze a Michelangelo Buonarroti, con il quale aveva avuto dei dissensi a causa del Papa. Nonostante i dissapori, Michelangelo lo aveva perdonato perché lo aveva dipinto nella famosa Scuola di Atene accanto a i più grandi del momento.
La terza a Roma a Margherita, la donna che gli è stata accanto fino al giorno della sua morte.
Bellissimo l’epilogo, che non vi voglio svelare per non rovinarvi il gusto della lettura.
La prima a Città di Castello, dove Raffaello aveva incontrato la donna che avrebbe usato come modella nello Sposalizio della vergine.
La seconda a Firenze a Michelangelo Buonarroti, con il quale aveva avuto dei dissensi a causa del Papa. Nonostante i dissapori, Michelangelo lo aveva perdonato perché lo aveva dipinto nella famosa Scuola di Atene accanto a i più grandi del momento.
La terza a Roma a Margherita, la donna che gli è stata accanto fino al giorno della sua morte.
Bellissimo l’epilogo, che non vi voglio svelare per non rovinarvi il gusto della lettura.
Il 6 Aprile 2020 si sarebbero dovuti tenere i festeggiamenti per il cinquecentenario dalla morte di Raffaello, come è stato fatto per Leonardo da Vinci lo scorso anno. A causa delle attuali condizioni globali legate all'emergenza sanitaria in corso in queste settimane, verosimilmente sarà impossibile realizzare tutte le celebrazioni in programma. Vi consiglio dunque di omaggiare questo nostro grande artista come merita leggendo questo graphic novel.
Ringrazio tanto Alessandro Bacchetta per aver reso un’immagine inedita di Raffaello, che mette in evidenza il carattere sia dell’uomo che dell’artista, dando risalto alla sua morte prematura.
Gli faccio anche i complimenti per le sue belle tavole, per l’uso della prospettiva e per come ha saputo dare la sua interpretazione nel disegnare le sue opere.
Per la canzone in chiusura ho deciso di omaggiare un cantante - anche lui morto prematuramente - troppo spesso dimenticato: Ivan Graziani con la sua Firenze (canzone triste).
Gli faccio anche i complimenti per le sue belle tavole, per l’uso della prospettiva e per come ha saputo dare la sua interpretazione nel disegnare le sue opere.
Per la canzone in chiusura ho deciso di omaggiare un cantante - anche lui morto prematuramente - troppo spesso dimenticato: Ivan Graziani con la sua Firenze (canzone triste).
Firenze lo sai, non è servita a cambiarla
la cosa che ha amato di più è stata l’aria
lei ha disegnato, ha riempito cartelle di sogni
ma gli occhi di marmo del Colosso Toscano guardano troppo lontano….
Adelaide
Raffaello
Testi e disegni: Alessandro Bacchetta
Kleiner Flug