"La voce delle cose" di Cécile Bidault

Un racconto poetico


Raccontare la disabilità in maniera poetica.
È questa una delle caratteristiche che rendono speciale la lettura de La voce delle cose di Cécile Bidault, graphic novel edita in Italia da ComicOut, vincitrice nel 2018 del premio Artemisia in Francia.
È la storia di una bambina non udente nella Francia dei primi anni 70, quando ancora era in vigore il divieto di utilizzo del linguaggio dei segni usato dai sordi e da chi comunica con loro (divieto abrogato poi nel 1976 dal Ministero della Salute francese).
Un racconto privo di dialoghi, che segue il corso delle stagioni e ci fa entrare nel mondo di una bambina che non riesce a decifrare i balloon di chi le sta intorno (che vengono infatti rappresentati come elementi grafici che materialmente ingombrano le vignette senza fornire alcun concetto né contribuire in ambito comunicativo).

La piccola riesce ugualmente a trovare il modo di comunicare e di vivere nel suo mondo immaginifico, dove la natura assume un ruolo importante e la fantasia dell'età infantile permette di abbattere ogni barriera creata dall'uomo.
Illustrato con grazia e con uno stile che ricorda i libri illustrati per l'infanzia, è un volume colorato e delicatamente intimo, dalla lettura veloce ma piena di significato e universale, utile anche per comprendere fino in fondo il mondo di chi non sente con le orecchie (ma sente ancor di più con gli altri sensi).


Il sommo audace



La voce delle cose
ComicOut, 2018

Testi e disegni: Cécile Bidault

Post più popolari