Morgan Lost & Dylan Dog #1

Il fragile velo della felicità


Quello che stringiamo tra le mani è il primo tempo di una storia in due parti che segnerà la fine dell'anno made in Bonelli: il team-up tra Morgan Lost e Dylan Dog. Un film su carta che non mancherà di far discutere (ma non siamo ingenui: è stato realizzato anche per questo!) e che tiene a battesimo la nuova stagione editoriale del nostro amato Morgan.

(Cercheremo di fare meno spoiler possibile!)


L'evento è stato uno dei più attesi di Lucca Comics & Games 2018 nel mondo bonelliano, e non solo (insieme all'altro team-up dylaniato, quello con Martin Mystère). Incubi e serial killer è il numero uno del nuovo corso, il terzo, della storia editoriale del secondo nato in casa Chiaverotti (il primo è l'ormai mitico Brendon, il Cavaliere di ventura).
Le aspettative potevano solo essere altissime: soggetto scritto a quattro mani (Chiaverotti-Recchioni), sceneggiatura 100% chiaverottiana, disegni di una delle disegnatrici più valenti dell'intero panorama fumettistico italiano, Val Romeo, copertina (doppia, come quella del crossover Dampyr-Dylan dello scorso anno) di quello che è forse il più talentuoso copertinista attualmente in circolazione, Fabrizio De Tommaso.

Far ritornare Morgan per la seconda volta non era facile e per il suo bounty killer Claudio, dopo la conclusione delle Dark Novels, aveva promesso di fare una cosa straordinaria, e così è stato. Morgan è a Londra, non più a New Heliopolis, è sposato (!) e, soprattutto, è invecchiato e ha smesso con la sua vecchia vita. Si muove, però, con la stessa grinta e la stessa rabbia nell'epoca degli esordi dylaniati, dunque circa trent'anni dopo rispetto agli anni '50 della sua realtà alternativa, e - non vi diremo in quali circostanze - entra in contatto con l'Indagatore dell'incubo. Dylan si trova a vivere un momento di (apparente?) felicità e amore, circondato come sempre da un Groucho in splendida forma (battute ispirate) e da un Bloch in ansia per la sua pensione. Oltre alla moglie di Morgan, vedremo muoversi due antiche e amatissime glorie dell'epopea sclaviana.


Sulla trama non vogliamo aggiungere molto altro. Diciamo però che questa volta il divo Claudio ha superato se stesso ed è riuscito nell'impresa di spostare sulla scacchiera le tante pedine a disposizione, tenendole tutte in equilibrio e lasciando il gioco ancora in sospeso. Nell'arco delle 64 pagine a disposizione Chiaverotti, con il supporto di Recchioni in regia, ha inserito una serie di avvenimenti ad alta densità, senza sosta. La storia permette di rimarcare le differenze tra i due personaggi e al contempo di definire in maniera più marcata, nel caso di Morgan, le identità più profonde. Approfondire analogie e differenze tra i due personaggi permette di pensare come Dylan e Morgan siano affini solo superficialmente, mentre in realtà siano distanti, riflesso di sensibilità autoriali differenti (quella sclaviana delle origini e quella chiaverottiana). Hanno modi differenti di risolvere i problemi e allo stesso modo ne sono sommersi. In questo racconto, la tristezza di un amore perduto di uno si rispecchia nella felicità per l'amore ritrovato dell'altro, in un vero gioco di specchi che sembra quasi un ritratto di Dorian Gray in cui a essere rubata non è la giovinezza ma la felicità (idea che sembra essere rievocata anche dalla splendida cover di Fabrizio De Tommaso, sulla quale torneremo più avanti).

L'ambientazione ucronica nel mondo alternativo di Morgan Lost rende poi la storia decisamente peculiare, sia perché il Dylan Dog che incontriamo è quello appartenente a quel mondo distopico, sia perché è interessante osservare come si è evoluta la società (ma anche il mondo interiore di Morgan) nei trent'anni di gap. Ricordiamo, per inciso, che l'Indagatore dell'incubo non è nuovo alle ucronìe, si veda ad esempio Dyd #240 (dal titolo Ucronìa, appunto, di Sclavi & Saudelli).


Ai disegni ritroviamo una delle due regine di New Heliopolis (l'altra è, ovviamente, la mitica Lola Airaghi), la più prolifica e tra le più affezionate a Morgan Lost e al suo ideatore: Val Romeo. L'autrice confeziona tavole che sono una delizia per gli occhi (anche grazie alla colorazione dello studio Arancia): la sua Londra orientaleggiante è davvero da consegnare alla storia della distopia; il suo Dylan è bellissimo e sfuggente, così come il suo Groucho è espressivo e irresistibile, ma è il suo Morgan, invecchiato dagli anni e schiacciato dagli eventi, a colpire il lettore: un uomo distrutto, ma ancora in grado di portare a termine la sua ultima missione.

Dal canto suo, Fabrizio De Tommaso, copertinista ufficiale di tutte le storie di Morgan, è stato il solito mostro di bravura. Copertina speculare per la storia di questo mese e per quella di dicembre: Morgan piegato, pistola in mano, guarda in una pozza e non vede il suo riflesso ma quello di Dylan; dietro di lui sagome inquietanti e minacciose si avvicinano su uno sfondo fumoso e vago che aumenta il senso di desolazione.


La storia è doppia, sì, ma le emozioni e i colpi al cuore sono multipli e vi lasceranno senza fiato a maledire i giorni che vi separano dal 22 dicembre quando Londra in rosso e grigio arriverà nelle edicole a sconvolgere la vostra quiete natalizia.
Questo è Claudio Chiaverotti, questo il suo stile e questi i suoi Morgan e Dylan: non lasciamoli soli al buio.

Il Rolando perduto & il Sommo dylaniato


Morgan Lost & Dylan Dog #1: Incubi e serial killer
Sergio Bonelli Editore
Novembre 2018
N. 1

Soggetto: Claudio Chiaverotti e Roberto Recchioni
Sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Val Romeo
Copertina: Fabrizio De Tommaso
Colori: Arancia studio



Per le immagini: © 2018 Sergio Bonelli Editore.

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