Il faro di Paco Roca
Navigando
nel mare della fantasia
Il Faro si svolge all’epoca della Guerra civile spagnola e narra la storia di Francisco, un giovane soldato repubblicano che cerca una via di fuga. Ha appena diciotto anni e non sa proprio dove andare: se passa la frontiera rischia di finire in un campo di concentramento, mentre se capita in mano ai fascisti verrà subito fucilato. In preda ai dubbi si ritrova in un bosco e incontra un suo commilitone, ma non fa in tempo a rallegrarsene: dei colpi di fucile sferzano l’aria e colpisco il soldato appena conosciuto. Francisco si butta nella scarpata vicina e cerca di raggiungere il mare. Si accorge di perdere sangue dalla testa e sviene in acqua.
Al suo risveglio si trova sdraiato in un letto con un vassoio di cibo accanto. Qualcuno gli ha bendato la ferita. Si alza e, dopo aver mangiato qualcosa, si accorgere di essere dentro a un faro, sulla cima di una scogliera. Esce, meravigliato, ad ammirare il panorama e vede sotto di lui, immerso nel mare fino a metà pantaloni, un uomo intento a radunare delle casse che galleggiano ovunque. Francisco lo raggiunge e si presenta. L’uomo si chiama Telmo, è il guardiano del faro. Gli racconta che lo ha trovato alla deriva giusto in tempo prima che arrivasse una tempesta, la stessa che ha fatto naufragare la nave da dove vengono le casse che lui sta tentando di portare a riva. Francisco lo aiuta e il vecchio marinaio gli spiega la storia del faro e che non esiste niente di meglio al mondo per fuggire alle guerre e alla morte dell’anima che prendere il mare il prima possibile. Lo esorta a restare finché non avrà riacquistato un po’ di tranquillità. Alla sera, Telmo gli racconta che il suo più grande sogno è far brillare nuovamente la luce del faro: la lampadina è rotta da tempo, ma per colpa della guerra ancora non gli è stata inviata quella nuova.
Il vecchio gli narra storie di marinai. Gli parla della libertà di Ulisse, dei viaggi di Gulliver, di Simbad, di Nemo e del capitano Flint. Francisco torna a godere della vita con ottimismo. Il suo obiettivo diventa di sfuggire alla guerra e raggiungere la fantomatica isola di cui parla Telmo, un’isola bellissima di cui gli parlava sempre suo padre.
La trama prosegue con dei bei colpi di scena e il finale, di cui non vi anticipo nulla, è sorprendente. Rimarrete sospesi nel mare delle emozioni che come sempre Paco Roca riesce a smuovere nell'animo del lettore. Vi troverete in balia dei vostri sogni di ragazzi avventurosi pronti a seguire Ulisse, Gulliver o Flint sulle onde impervie del mare aperto.
ANNO: 2017 (Nuova ed.)
Nel 2017 Tunué ha dato alle stampe una nuova edizione cartonata de Il Faro di Paco Roca, opera che è valsa all'autore il premio Diario de Avisos a Tenerife come Miglior sceneggiatura realista. Pubblicata originariamente nel 2004, è una storia che mescola sapientemente realtà, finzione e sogno in un omaggio alla letteratura marinaresca e alle grandi storie avventurose.
Il Faro si svolge all’epoca della Guerra civile spagnola e narra la storia di Francisco, un giovane soldato repubblicano che cerca una via di fuga. Ha appena diciotto anni e non sa proprio dove andare: se passa la frontiera rischia di finire in un campo di concentramento, mentre se capita in mano ai fascisti verrà subito fucilato. In preda ai dubbi si ritrova in un bosco e incontra un suo commilitone, ma non fa in tempo a rallegrarsene: dei colpi di fucile sferzano l’aria e colpisco il soldato appena conosciuto. Francisco si butta nella scarpata vicina e cerca di raggiungere il mare. Si accorge di perdere sangue dalla testa e sviene in acqua.
Al suo risveglio si trova sdraiato in un letto con un vassoio di cibo accanto. Qualcuno gli ha bendato la ferita. Si alza e, dopo aver mangiato qualcosa, si accorgere di essere dentro a un faro, sulla cima di una scogliera. Esce, meravigliato, ad ammirare il panorama e vede sotto di lui, immerso nel mare fino a metà pantaloni, un uomo intento a radunare delle casse che galleggiano ovunque. Francisco lo raggiunge e si presenta. L’uomo si chiama Telmo, è il guardiano del faro. Gli racconta che lo ha trovato alla deriva giusto in tempo prima che arrivasse una tempesta, la stessa che ha fatto naufragare la nave da dove vengono le casse che lui sta tentando di portare a riva. Francisco lo aiuta e il vecchio marinaio gli spiega la storia del faro e che non esiste niente di meglio al mondo per fuggire alle guerre e alla morte dell’anima che prendere il mare il prima possibile. Lo esorta a restare finché non avrà riacquistato un po’ di tranquillità. Alla sera, Telmo gli racconta che il suo più grande sogno è far brillare nuovamente la luce del faro: la lampadina è rotta da tempo, ma per colpa della guerra ancora non gli è stata inviata quella nuova.
Il vecchio gli narra storie di marinai. Gli parla della libertà di Ulisse, dei viaggi di Gulliver, di Simbad, di Nemo e del capitano Flint. Francisco torna a godere della vita con ottimismo. Il suo obiettivo diventa di sfuggire alla guerra e raggiungere la fantomatica isola di cui parla Telmo, un’isola bellissima di cui gli parlava sempre suo padre.
La trama prosegue con dei bei colpi di scena e il finale, di cui non vi anticipo nulla, è sorprendente. Rimarrete sospesi nel mare delle emozioni che come sempre Paco Roca riesce a smuovere nell'animo del lettore. Vi troverete in balia dei vostri sogni di ragazzi avventurosi pronti a seguire Ulisse, Gulliver o Flint sulle onde impervie del mare aperto.
Dal punto di vista grafico, dopo aver letto questo bellissimo graphic novel, confermo la mia prima impressione: Paco Roca è il poeta delle illustrazioni. Le sue tavole così curate ed espressive sono come gli scatti di un obiettivo che coglie l’attimo infinito, la luce giusta, l’immagine impressa nella memoria. Ogni sua vignetta è il verso di un poeta che compone la sua poesia.
In conclusione, poiché anche l’autore cita un pezzo
tratto dal Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, vorrei abbinare i versi di una canzone, il Don
Chisciotte di Francesco Guccini.
…Nel mondo oggi più di ieri domina
l’ingiustizia ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia; proprio per
questo Sancho c’è bisogno soprattutto di uno slancio generoso, fosse anche un
sogno matto…
E in Paco Roca abbiamo trovato il nostro eroico cavaliere della poesia.
Adelaide
Il Faro
SOGGETTO, SCENEGGIATURA E DISEGNI: Paco Roca
EDITORE: TunuéANNO: 2017 (Nuova ed.)