Sofia dell'Oceano

Una splendida favole per tutte le età


"[...] e infine il tempo, che passa inesorabile lasciandosi dietro una scia di macerie e avventure meravigliose."  
Dai ringraziamenti in coda al volume.

Sofia dell'Oceano è un volume edito da Tunué, caratterizzato da una splendida confezione e un'impeccabile cura editoriale. Ma non è solo questione di forma: in realtà è soprattutto il contenuto, ovvero la storia realizzata da Marco Nucci e Kalina Mulhova, a riservare diverse sorprese. È il racconto lieve e al contempo non banale del percorso contro la malattia, affrontata durante un viaggio estremamente avventuroso, poiché "l'unica cura alla paura è l'avventura", come afferma saggiamente Capitan Occhioblu.


Favola di straordinaria bellezza e profondità, Sofia dell'oceano è una storia incredibilmente adatta a tutte le età. Possiede le classiche caratteristiche del racconto fantastico marinaresco, unite a un sotto testo realistico molto efficace.
Sofia è una bambina di
 sette anni, affetta da una strana malattia chiamata Ombra Rossa che la costringe a vivere lontano dall'aria di città. Spedisce messaggi nella bottiglia all’Oceano, chiedendo la possibilità di conoscere il mondo e avere dei veri amici. Un giorno l’Oceano risponde inviandole Occhioblu, il Capitano di una ciurma di stravaganti animali, il quale la conduce dentro un sommergibile, per sconfiggere insieme Christopher Pain, il Principe Malattia, e raggiungere i leggendari cristalli guaritori, nascosti nel fondo delle "Profondità Profondissime".

Marco Nucci, già sceneggiatore insieme a Isaak Friedl de La tana di Zodor (sempre per Tunué) e de Il terzo giorno (Le Storie #65, da noi recensito qui), compie un lavoro egregio nel mescolare alcune influenze classiche come Lewis Carroll, Robert Louis Stevenson e Jules Verne (ma anche tanti altri) e dar vita al contempo a un racconto personale e inedito. Un'opera che unisce al fascino dello svolgimento della trama, l'introduzione di piccole grandi intuizioni come la pipa che traduce le parole in immagini (giusto per fare un esempio). La genuina caratterizzazione di personaggi come Capitan Occhioblu, Christopher Pain e Nerofumo, rende poi la storia intrigante e ricca di sfumature.




Ai disegni Kalina Mulhova, proveniente dall'ambito delle autoproduzioni (Brace), realizza tavole dal gusto squisitamente underground che contestualmente riportano alla mente l'ambientazione favolistica di un capolavoro della letteratura disegnata come Tre ombre di Cyril Pedrosa. La struttura composta dei layout in alcuni casi "esplode" completamente per dar vita a tavole dal ritmo sincopato o anche a vignette più ampie o splash page (grandiosa la quadrupla - ! - splash page centrale).
Molto appropriata l'impostazione delle "storie nelle storie": l'autrice realizza dei riquadri per farle risaltare e le evidenzia con una differente impostazione della tavola e predominanza cromatica (domina di volta in volta il nero, il bianco ecc.).




Il resto del volume è dominato da un cupo bianco e nero, con ampie porzioni di tonalità di grigio. È un bianco e nero tenebroso, come le sfide che deve affrontare Sofia nelle "Profondità Profondissime". Un bianco e nero che corrisponde pesantemente all'assenza di colori, come nella condizione esistenziale di Sofia, precaria passeggiatrice sull'isola matta della vita. Un bianco e nero che ti lascia qualcosa dentro e che non ti abbandona.


Giuseppe Lamola



Sofia dell'Oceano
Testi: Marco Nucci
Disegni: Kalina Mulhova

Tunué
2018

Post più popolari