Paranoid Boyd #7 - La fine della serie
I diavoli e gli angeli infuriano nella mente di
William Boyd
Circondati dall’incertezza e dalla paranoia di Will, del suo mondo e del suo autore, ci reimmergiamo nell'orrore e nella bellezza di una saga complessa e affascinante. Dopo aver letto i
precedenti numeri (sette finora, contando anche il numero 0, Dioscuri, recensito audacemente nel
lontano luglio 2015) ed esserne rimasti sconvolti e affascinati, abbiamo infatti il piacere di leggere in anteprima questo atto finale, caratterizzato da un lavoro grafico di alto
livello a cura del team composto da Francesco Giani, Ester Cardella, Cristiano Sartor e Simona Simone. Su tutte, segnaliamo le splendide sequenze rese con acquerello e fotocomposing da Francesco Giani, artista che sulla scia di maestri come Dave McKean e Bill Sienkiewicz ci regala alcune tra le tavole più belle dell'intera serie.
Sulla copertina dallo sfondo bianco, a campeggiare inquietante e macabro, troviamo un volto (del protagonista?) con un occhio abnorme e spalancato, sulla cui fronte si stagliano le strutture tipiche di un parco dei divertimenti. Ma ci sarà davvero da divertirsi in questo parco?
«All things move toward their end» canta
il tenebroso Nick Cave: ci piaceva l’idea
di iniziare la recensione dell'ultimo capitolo della saga ideata da Andrea Cavaletto proprio con queste parole che, senz’altro,
incontreranno il favore dell’autore torinese e che si addicono al
contenuto di questo spillato di oltre 90 pagine in uscita in quel di Cartoomics 2018.
Sulla copertina dallo sfondo bianco, a campeggiare inquietante e macabro, troviamo un volto (del protagonista?) con un occhio abnorme e spalancato, sulla cui fronte si stagliano le strutture tipiche di un parco dei divertimenti. Ma ci sarà davvero da divertirsi in questo parco?
Il mondo di Mr. Boyd
è un luogo atroce, fatto di massacri, perversioni e umiliazioni di ogni tipo ma
anche di tenerezza, dolcezza e tanta, tanta disperazione e solitudine… Un mondo
in cui i vivi e i morti non sono mai quello che sembrano, un mondo in cui si
indossano maschere diverse ogni giorno e in ogni occasione; un mondo in cui a
un dato volto non è possibile associare un
solo nome. In questa storia, come sempre estrema e per stomaci forti, il protagonista si mette letteralmente a nudo e vengono svelati segreti tenuti a lungo celati.
Per evitare spoiler e considerato che questa
recensione è un’anteprima, eviteremo di soffermarci sulla trama e sui risvolti
sorprendenti che abbondano in queste pagine ma possiamo affermare, ora che
abbiamo il quadro completo sotto gli occhi, che quest’opera è destinata
a vincere il passare del tempo per una serie di motivi: analizziamo in questa
sede i principali.
1) La scrittura della serie non chiede di essere letta, ma di
essere studiata, indagata;
2) i simboli e i segni
disseminati da Cavaletto nel corso dell'opera esigono un buon lavoro di decodificazione e interpretazion;
3) il testo presenta
diversi piani di lettura, che permettono a differenti tipologie di lettore di
accostarsi alla storia in base alla propria sensibilità;
4) la paranoia che permea
tutto è il motore tanto dell’azione quanto della riflessione su ciò che è
accaduto e accade;
5) i tanti piani
temporali (l’analessi domina sovrana), le digressioni, le false piste obbligano
chi legge a distinguere ciò che è da considerare accessorio e quello che invece
è fondamentale per la comprensione globale della vicenda;
6) lo scavo psicologico
è così curato da portare al di là dell’immedesimazione, dritti a una sindrome
di Stoccolma da manuale.
Notevole poi discorso della frammentazione dell'io, la depersonalizzazione e la ricerca di un'identità che vada oltre la maschera che tutti portiamo: questi concetti vengono espressi e sintetizzati in un'unica bellissima tavola (pag. 38), dodici vignette realizzate una ciascuna da ogni disegnatore che ha preso parte ai numeri precedenti di Paranoid Boyd, un omaggio ma anche un modo per dar vita a un quadro d'insieme che è una raccolta di frammenti, uniformi nel concept ma differenti nella realizzazione (del resto, ognuno di noi non e solo un'entità a se stante, ma anche il risultato dell'idea che gli altri si formano nella propria testa, idee differenti come i segni di artisti variegati).
Lo scrittore torinese aveva descritto il suo
personaggio e la sua serie con queste parole:
«Il protagonista,
sono io. Sono io in situazioni in cui spero davvero di non trovarmi mai.
William Boyd è una versione distorta di me. È un uomo che è completamente
vittima dei suoi demoni. La bomba in lui è già esplosa. E ancora esplode.
Esplode. Esplode. William Boyd è una continua esplosione».
E a noi, dopo tre anni di emozioni, non resta
che dire grazie ad Andrea Cavaletto, dal cuore della deflagrazione!
RolandoVeloci
(con piccoli inserti paranoici da parte del Sommo)
(con piccoli inserti paranoici da parte del Sommo)
PARANOID BOYD: Disneycide
NUMERO: 7
DATA: marzo 2018
EDIZIONI INKIOSTRO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Andrea Cavaletto
DISEGNI E CHINE: Francesco Giani, Ester Cardella, Cristiano Sartor, Simona Simone
NUMERO: 7
DATA: marzo 2018
EDIZIONI INKIOSTRO
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Andrea Cavaletto
DISEGNI E CHINE: Francesco Giani, Ester Cardella, Cristiano Sartor, Simona Simone
COPERTINA: Francesco Giani