Color Tex #12 - Sparate al pianista e altre storie
Il nuovo Color Tex: cinque storie, infinite emozioni
Torna l'uscita autunnale dedicata alle storie brevi a colori di Tex con un numero davvero fuori dal comune. Di più non si poteva proprio chiedere al curatore della serie, Mauro "Boss" Boselli: riunire in un solo albo il passato, il presente e il futuro del personaggio a fumetti più famoso e più letto in Italia (e non solo). Sì, perché in un unico volume c'è la possibilità più unica che rara di poter unire Claudio Nizzi (l'autore più prolifico di sempre), Pasquale Ruju e lo stesso Boselli (due tra i principali sceneggiatori attuali della serie) con Giorgio Giusfredi e Andrea Cavaletto (entrambi al loro esordio texiano).
E non è tutto! Ben quattro disegnatori (Marco Soldi, Alessandro Poli, Enrico Bertozzi e Roberto Zaghi) su cinque sono al loro debutto su Tex e questo senza contare l'autore della splendida variant per l'edizione lucchese dell'albo, ovvero Simone Bianchi (un'illustrazione a dir poco straordinaria e potente, mostrata a colori in prima e a matita in terza di copertina, mentre la cover dell'edizione da edicola è realizzata da Maurizio Dotti, un artista che sembra sempre di più essere nato per ritrarre gli scenari del vecchio west).
Il mitico Claudio Nizzi, dopo una lunga pausa, è tornato a scrivere una storia per il suo figlioccio: leggere una nuova storia dello "zio di Tex" è una grande emozione per tutti i lettori che per decenni hanno letto le avventure di Aquila della Notte a sua firma, che sono cresciuti con le sue bistecche alte tre dita e che si sono sciacquati il gargarozzo alla sua fonte della fantasia, apparentemente inesauribile.
La sua storia, Dal tramonto all'alba, lo diciamo subito a scanso di equivoci, non ha nulla a che spartire con il cult movie di Robert Rodriguez con George Clooney e Quentin Tarantino del 1996, ma si sviluppa secondo il più classico dei canovacci nizziani: da una situazione fatta di intrighi e incroci di vite sciagurate casualmente incontratesi in un posto dimenticato da Dio, si giunge in poche pagine a una delle più atroci carneficine mai compiute dal nostro (contiamo ben otto morti). Ma il vero colpo da maestro di Nizzi è affidare il racconto agli occhi e alle parole di un giovanissimo apprendista giornalista, il quale riporta gli eventi trasfigurandoli in una dimensione di mito e di leggenda. Inoltre, il divertimento di Roberto Zaghi nel realizzare l'episodio è evidente e possiamo ritenere questa sua prima prova un vero successo grafico.
Parlare all'inizio di questa storia, che al contrario chiude l'albo, è un pagare un tributo a un gigante del fumetto, che per anni e anni ha mandato avanti la serie praticamente da solo. Lunga vita a Nizzi e alla sua scrittura!
In mezzo è giusto discorrere delle storie dei due autori che rappresentano ampiamente il presente della serie, Pasquale Ruju e Mauro Boselli.
La storia del primo, Sparate sul pianista, è un marchingegno che non sorprende per originalità ma che colpisce per la forte caratterizzazione dei personaggi, tutte figure delineate con maestria (tra tutte, René il virtuoso della sei colpi e della tastiera di avorio e la sua affascinante complice). E poi questa storia vede il ritorno su Tex dei disegni del maestro Pasquale Frisenda, autore con Boselli di Patagonia, uno dei Texoni più belli di sempre: anche qui, come sempre, ogni tavola del disegnatore vincitore degli Audaci Awards 2016 è un regalo prezioso per i lettori.
L'episodio sceneggiato dal curatore Boselli, disegnato in modo alquanto classico da Enrico Bertozzi, ci racconta una delle prime missioni di Tex come Ranger. Il richiamo al suo passato da fuorilegge e la citazione del nome di Ken, il padre di Tex, costituiscono un bel tuffo nel passato senza contare che, un po' ricollegandosi al recente Maxi, si parla di mandriani e viene nominata una regione particolarmente cara a Tex, ovvero la Nueces Valley. La struttura è nuovamente quella del racconto di Tex ai suoi pards intorno al fuoco: il Ranger si unisce ai mandriani per indagare su un omicidio, nel percorso verso Abilene. La storia è breve ma compiuta e Boselli si conferma ancora una volta uno degli autori che meglio riescono ad adattare la propria scrittura alla struttura del racconto, riuscendo a farsi bastare le 32 pagine per offrire un'avventura avvincente e intrigante, ben coadiuvato dal tratto solido e sostanzialmente efficace di Bertozzi.
Dulcis in fundo, dicevano i Romani, arriviamo a quelle che secondo il nostro parere sono le storie più riuscite di questo Color Tex e che ci fanno ben sperare circa il futuro della serie.
Gli esordi di Giorgio Giusfredi e Andrea Cavaletto (da noi intervistati di recente rispettivamente qui e qui) hanno grande personalità e, pur con le loro differenze, possono essere annoverati, insieme a Randy il fortunato di Roberto Recchioni e Andrea Accardi (Color Tex #6), tra le migliori short stories dell'intera operazione "in technicolor", nonché tra i migliori esordi recenti di sceneggiatori su Tex. Questo perché entrambi gli autori hanno voluto e saputo giocare non con una delle tante trame possibili ma raggiungendo due dei nuclei fondanti del mito texiano: la voglia di vendetta che anima i cuori di coloro i cui piani sono stati sgominati dall'integerrimo Ranger e il sentimento di giustizia, non quella fai-da-te ma quella alta, dura e pura che guida l'operato di Tex.
In Ucciderò Tex Willer, assistiamo al lento ma inesorabile processo di disgregazione di un animo di un giovane corroso dal desiderio di vendetta personale. Quello che colpisce della storia di Giusfredi è l'assenza totale di ambizione o di sogni di gloria di un giovane vuole semplicemente avere un'occasione di misurarsi con Tex in un regolare duello per riabilitare la fine di suo padre, ucciso proprio dal Ranger, anni addietro. E per farlo, il ragazzo si lega a una banda di desperados messicani sulla quale incombe proprio l'ombra dei due terribili Carson e Willer. Finale amarissimo e riuscitissimo per una storia destinata a restare nella memoria audace come un vero gioiello.
Ai pennelli di quella del giovane lucchese troviamo un mostro sacro, anch'egli al suo esordio assoluto su Tex: Marco Soldi! L'autore romano, dopo aver realizzato una delle più belle storie dylaniate di sempre (Oltre la morte, Dylan Dog #88) e le cover di Julia, torna a stupire tutti con tavole dotate di una delicatezza e di un'espressività rare: a tal proposito, nel volto del giovane antagonista è possibile ritrovare le fattezze androgine di una Audrey Hepburn.
Arriviamo così all'ultima storia, ovvero Giustizia!, esordio di Andrea Cavaletto ai testi e di Alessandro Poli ai disegni. Lo scneggiatore torinese, partendo da una lunga e splendida sequenza muta, ci racconta del dolore di un padre che ha perso un figlio e che pur di vedere morto l'autore dell'omicidio del suo ragazzo, senza aspettare la fine del giusto processo, è disposto ad assoldare una banda di criminali per eliminarlo. Ma ad aver assicurato l'omicida alle autorità è proprio Tex il quale, con lo sceriffo locale, il figlio di questi e altri due uomini di fiducia, deve "scortare" il prigioniero fino alla sua destinazione ultima.
Storia forte e toccante, quella di Cavaletto, un dramma senza via d'uscita, rispettoso dei copioni davanti ai quali la vita ci pone quotidianamente. Il messaggio è chiaro: un deciso NO alla vendetta privata che genera una spirale di cieca violenza senza fine e un invito ad avere fiducia della Giustizia dello Stato, l'unica che ha valore.
L'eroico sacrificio di uno dei comprimari serva da monito ai tanti fautori della giustizia privata: Tex e Cavaletto si sentono di dare un altro esempio e noi Audaci ci troviamo pienamente d'accordo.
I disegni di Alessandro Poli sono davvero ben calibrati e il suo segno si inserisce abbastanza agevolmente nel solco del tradizionale stile realistico della serie, tra chine, polvere e sudore.
Un ultimo cenno per la colorazione delle storie, interamente a carico di Oscar Celestini, che conferisce uniformità all'albo e riesce a fornire prove di invariata efficacia anche con disegnatori differenti.
Per concludere, ribadiamo quanto scritto in precedenza: un albo che farà la felicità dei die hard fan ma che non mancherà di conquistare un pubblico più giovane e avvezzo a letture diverse, grazie ai ritmi più veloci in particolare nelle storie dei due ottimi sceneggiatori esordienti.
E poi, qualcuno ricorda un simile agglomerato di nomi dal peso specifico importante in un solo albo?! Noi no!
Viva Tex!
Color Tex #12
Data: Novembre 2017
Sergio Bonelli Editore
Copertina: Maurizio Dotti (copertina edizione variant: Simone Bianchi)
"Sparate sul pianista"
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Pasquale Frisenda
Colori: Oscar Celestini
"Io ucciderò Tex Willer"
Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Giusfredi
Disegni: Marco Soldi
Colori: Oscar Celestini
"Giustizia!"
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Cavaletto
Disegni: Alessandro Poli
Colori: Oscar Celestini
"Abilene, Kansas"
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Enrico Bertozzi
Colori: Oscar Celestini
"Dal tramonto all’alba"
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Roberto Zaghi
Colori: Oscar Celestini
Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.
Torna l'uscita autunnale dedicata alle storie brevi a colori di Tex con un numero davvero fuori dal comune. Di più non si poteva proprio chiedere al curatore della serie, Mauro "Boss" Boselli: riunire in un solo albo il passato, il presente e il futuro del personaggio a fumetti più famoso e più letto in Italia (e non solo). Sì, perché in un unico volume c'è la possibilità più unica che rara di poter unire Claudio Nizzi (l'autore più prolifico di sempre), Pasquale Ruju e lo stesso Boselli (due tra i principali sceneggiatori attuali della serie) con Giorgio Giusfredi e Andrea Cavaletto (entrambi al loro esordio texiano).
E non è tutto! Ben quattro disegnatori (Marco Soldi, Alessandro Poli, Enrico Bertozzi e Roberto Zaghi) su cinque sono al loro debutto su Tex e questo senza contare l'autore della splendida variant per l'edizione lucchese dell'albo, ovvero Simone Bianchi (un'illustrazione a dir poco straordinaria e potente, mostrata a colori in prima e a matita in terza di copertina, mentre la cover dell'edizione da edicola è realizzata da Maurizio Dotti, un artista che sembra sempre di più essere nato per ritrarre gli scenari del vecchio west).
Il mitico Claudio Nizzi, dopo una lunga pausa, è tornato a scrivere una storia per il suo figlioccio: leggere una nuova storia dello "zio di Tex" è una grande emozione per tutti i lettori che per decenni hanno letto le avventure di Aquila della Notte a sua firma, che sono cresciuti con le sue bistecche alte tre dita e che si sono sciacquati il gargarozzo alla sua fonte della fantasia, apparentemente inesauribile.
La sua storia, Dal tramonto all'alba, lo diciamo subito a scanso di equivoci, non ha nulla a che spartire con il cult movie di Robert Rodriguez con George Clooney e Quentin Tarantino del 1996, ma si sviluppa secondo il più classico dei canovacci nizziani: da una situazione fatta di intrighi e incroci di vite sciagurate casualmente incontratesi in un posto dimenticato da Dio, si giunge in poche pagine a una delle più atroci carneficine mai compiute dal nostro (contiamo ben otto morti). Ma il vero colpo da maestro di Nizzi è affidare il racconto agli occhi e alle parole di un giovanissimo apprendista giornalista, il quale riporta gli eventi trasfigurandoli in una dimensione di mito e di leggenda. Inoltre, il divertimento di Roberto Zaghi nel realizzare l'episodio è evidente e possiamo ritenere questa sua prima prova un vero successo grafico.
Parlare all'inizio di questa storia, che al contrario chiude l'albo, è un pagare un tributo a un gigante del fumetto, che per anni e anni ha mandato avanti la serie praticamente da solo. Lunga vita a Nizzi e alla sua scrittura!
In mezzo è giusto discorrere delle storie dei due autori che rappresentano ampiamente il presente della serie, Pasquale Ruju e Mauro Boselli.
La storia del primo, Sparate sul pianista, è un marchingegno che non sorprende per originalità ma che colpisce per la forte caratterizzazione dei personaggi, tutte figure delineate con maestria (tra tutte, René il virtuoso della sei colpi e della tastiera di avorio e la sua affascinante complice). E poi questa storia vede il ritorno su Tex dei disegni del maestro Pasquale Frisenda, autore con Boselli di Patagonia, uno dei Texoni più belli di sempre: anche qui, come sempre, ogni tavola del disegnatore vincitore degli Audaci Awards 2016 è un regalo prezioso per i lettori.
L'episodio sceneggiato dal curatore Boselli, disegnato in modo alquanto classico da Enrico Bertozzi, ci racconta una delle prime missioni di Tex come Ranger. Il richiamo al suo passato da fuorilegge e la citazione del nome di Ken, il padre di Tex, costituiscono un bel tuffo nel passato senza contare che, un po' ricollegandosi al recente Maxi, si parla di mandriani e viene nominata una regione particolarmente cara a Tex, ovvero la Nueces Valley. La struttura è nuovamente quella del racconto di Tex ai suoi pards intorno al fuoco: il Ranger si unisce ai mandriani per indagare su un omicidio, nel percorso verso Abilene. La storia è breve ma compiuta e Boselli si conferma ancora una volta uno degli autori che meglio riescono ad adattare la propria scrittura alla struttura del racconto, riuscendo a farsi bastare le 32 pagine per offrire un'avventura avvincente e intrigante, ben coadiuvato dal tratto solido e sostanzialmente efficace di Bertozzi.
Dulcis in fundo, dicevano i Romani, arriviamo a quelle che secondo il nostro parere sono le storie più riuscite di questo Color Tex e che ci fanno ben sperare circa il futuro della serie.
Gli esordi di Giorgio Giusfredi e Andrea Cavaletto (da noi intervistati di recente rispettivamente qui e qui) hanno grande personalità e, pur con le loro differenze, possono essere annoverati, insieme a Randy il fortunato di Roberto Recchioni e Andrea Accardi (Color Tex #6), tra le migliori short stories dell'intera operazione "in technicolor", nonché tra i migliori esordi recenti di sceneggiatori su Tex. Questo perché entrambi gli autori hanno voluto e saputo giocare non con una delle tante trame possibili ma raggiungendo due dei nuclei fondanti del mito texiano: la voglia di vendetta che anima i cuori di coloro i cui piani sono stati sgominati dall'integerrimo Ranger e il sentimento di giustizia, non quella fai-da-te ma quella alta, dura e pura che guida l'operato di Tex.
In Ucciderò Tex Willer, assistiamo al lento ma inesorabile processo di disgregazione di un animo di un giovane corroso dal desiderio di vendetta personale. Quello che colpisce della storia di Giusfredi è l'assenza totale di ambizione o di sogni di gloria di un giovane vuole semplicemente avere un'occasione di misurarsi con Tex in un regolare duello per riabilitare la fine di suo padre, ucciso proprio dal Ranger, anni addietro. E per farlo, il ragazzo si lega a una banda di desperados messicani sulla quale incombe proprio l'ombra dei due terribili Carson e Willer. Finale amarissimo e riuscitissimo per una storia destinata a restare nella memoria audace come un vero gioiello.
Ai pennelli di quella del giovane lucchese troviamo un mostro sacro, anch'egli al suo esordio assoluto su Tex: Marco Soldi! L'autore romano, dopo aver realizzato una delle più belle storie dylaniate di sempre (Oltre la morte, Dylan Dog #88) e le cover di Julia, torna a stupire tutti con tavole dotate di una delicatezza e di un'espressività rare: a tal proposito, nel volto del giovane antagonista è possibile ritrovare le fattezze androgine di una Audrey Hepburn.
Arriviamo così all'ultima storia, ovvero Giustizia!, esordio di Andrea Cavaletto ai testi e di Alessandro Poli ai disegni. Lo scneggiatore torinese, partendo da una lunga e splendida sequenza muta, ci racconta del dolore di un padre che ha perso un figlio e che pur di vedere morto l'autore dell'omicidio del suo ragazzo, senza aspettare la fine del giusto processo, è disposto ad assoldare una banda di criminali per eliminarlo. Ma ad aver assicurato l'omicida alle autorità è proprio Tex il quale, con lo sceriffo locale, il figlio di questi e altri due uomini di fiducia, deve "scortare" il prigioniero fino alla sua destinazione ultima.
Storia forte e toccante, quella di Cavaletto, un dramma senza via d'uscita, rispettoso dei copioni davanti ai quali la vita ci pone quotidianamente. Il messaggio è chiaro: un deciso NO alla vendetta privata che genera una spirale di cieca violenza senza fine e un invito ad avere fiducia della Giustizia dello Stato, l'unica che ha valore.
L'eroico sacrificio di uno dei comprimari serva da monito ai tanti fautori della giustizia privata: Tex e Cavaletto si sentono di dare un altro esempio e noi Audaci ci troviamo pienamente d'accordo.
I disegni di Alessandro Poli sono davvero ben calibrati e il suo segno si inserisce abbastanza agevolmente nel solco del tradizionale stile realistico della serie, tra chine, polvere e sudore.
Un ultimo cenno per la colorazione delle storie, interamente a carico di Oscar Celestini, che conferisce uniformità all'albo e riesce a fornire prove di invariata efficacia anche con disegnatori differenti.
Per concludere, ribadiamo quanto scritto in precedenza: un albo che farà la felicità dei die hard fan ma che non mancherà di conquistare un pubblico più giovane e avvezzo a letture diverse, grazie ai ritmi più veloci in particolare nelle storie dei due ottimi sceneggiatori esordienti.
E poi, qualcuno ricorda un simile agglomerato di nomi dal peso specifico importante in un solo albo?! Noi no!
Viva Tex!
Rolando Veloci
(con alcune aggiunte da satanasso del Sommo Audace)
(con alcune aggiunte da satanasso del Sommo Audace)
Color Tex #12
Data: Novembre 2017
Sergio Bonelli Editore
Copertina: Maurizio Dotti (copertina edizione variant: Simone Bianchi)
"Sparate sul pianista"
Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Pasquale Frisenda
Colori: Oscar Celestini
"Io ucciderò Tex Willer"
Soggetto e sceneggiatura: Giorgio Giusfredi
Disegni: Marco Soldi
Colori: Oscar Celestini
"Giustizia!"
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Cavaletto
Disegni: Alessandro Poli
Colori: Oscar Celestini
"Abilene, Kansas"
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Enrico Bertozzi
Colori: Oscar Celestini
"Dal tramonto all’alba"
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Nizzi
Disegni: Roberto Zaghi
Colori: Oscar Celestini
Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.