Real Cannibal #2: Charles Manson
Il Manson Cannibale di Cavaletto e Candita
Andrea Cavaletto, autore che chi segue il blog più Audace del mondo conoscerà ormai come un vecchio amico (vedi l'ultima intervista qui), è arrivato a un punto di non ritorno: è entrato in una delle menti più buie e profonde del Novecento mondiale, una delle più affascinanti e pericolose che si siano mai potute studiate... quella di Charles Manson, il noto ideatore (non esecutore) dei massacri che al crepuscolo della stagione hippie del peace & love bagnarono di scarlatto i sogni e le lenzuola dell'agiato star system californiano.
Le sempre più spregiudicate Edizioni Inkiostro fondate da Rossano Piccioni, autore anche di un paio di pagine introduttive, affidano il nuovo volume della collana Real Cannibal a Cavaletto (ai testi) e Giuseppe Candita (ai disegni). Il compito si rivela di quelli pericolosi perché, una volta varcata la soglia dell'abisso, con il piede sinistro, l'anima si perde irrimediabilmente e viene catturata da tutto ciò che è male, da tutto ciò che è di diretta ispirazione demoniaca.
Così Cavaletto, dopo essersi lasciato alle spalle la dolorosa ed emozionante stesura del finale del suo Paranoid Boyd (che aspetta ancora di essere pubblicato), è ormai nel cuore dell'altro abisso con tutt'e due le scarpe e quello che la Bestia gli suggerisce, bisogna ammetterlo, ci piace, e tanto.
Vanno sempre ringraziati scrittori autentici come lui che non temono di sporcarsi le mani e, più che rinarrare, studiano, a un livello di profondità al limite dello psicoanalitico, le vicende biografiche di alcuni degli uomini che hanno avuto la tracotanza di ribellarsi all'Uomo, così come, nel racconto biblico, gli angeli, guidati dal Portatore di Luce, ebbero l'ardire di volgere la mano e lo sguardo contro il loro Creatore. Il sottotitolo è, infatti, "Figlio dell'Uomo", proprio a sottolineare il carattere prevalentemente immanente della sua parabola umana.
Infatti non di "Uno" si tratta, ma di un gruppo o, meglio, di una "famiglia". Famiglia, così si chiamava il consorzio di sbandati riunitosi intorno alla figura di Manson. Un Satanismo poco consapevole, di tipo acido o giovanile, in cui i membri svolgevano i loro rituali di sesso e sangue (amore e morte) sotto l'influsso di droghe. E Cavaletto riesce proprio a descrivere alla perfezione proprio questa umanità, specie femminile, già allo sbando, che trova in Manson una figura di riferimento in un mondo privo di certezze, affetto e bontà.
Senza prospettive e con più di qualche turba psicofisica, questi giovani riversano la loro irrefrenabile energia vitale in luride orge (i più attenti scopriranno anche alcune sequenze zoofile da antologia) e le loro pulsioni di morte in azioni trasgressive oltre il limite (efferati omicidi): il tutto con l'approvazione del maestro-sciamano dotato del prestigio e del carisma necessari per presiedere le cerimonie. E Cavaletto sa far indossare i panni del gran cerimoniere a Manson come pochi: sua è la legione di angeli sterminatori, sua la gloria, sua la voglia di riscatto e rivicita sociale che lo porterà a scegliere le sue vittime tra le mura di una villa hollywoodiana.
Sullo sfondo Manson che non agisce mai, al massimo suggerisce, tenta, si insinua come il serpente che seduce la donna e la porta a tentare l'uomo e a fargli compiere il male.
Il Male prende vita il 9 agosto del 1969 nella villa di Cielo Drive, il luogo dove verranno trucidati l'attrice Sharon Tate, a due settimane dal parto, allora legata al regista Roman Polanski, e i suoi amici.
Il Male si concretizza con l'agire, ma è la Parola di Manson, il suo parlare, a portare Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, alcuni dei membri della sua family (l'autentica "Cannibal Family"), a far scorrere il sangue e a usarlo per scrivere sul muro...
È l'Helter Skelter, baby...
"Look out, cos here she comes, eh eh" e il diavolo (con McCartney, Manson e Cavaletto) se la ride.
Charles Manson – Figlio dell’uomo
Real Cannibal #2
Edizioni Inkiostro
Data: novembre 2017
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Cavaletto
Disegni: Giuseppe Candita e Rossano Piccioni
Copertina: grafica di Mauro Mura
"When I get to the bottom I go back to the top of the slide / Where I stop and I turn and I go for a ride / Till I get to the bottom and I see you again / Yeah yeah yeah"Quattro frustate di basso elettrico distorto e Andrea Cavaletto scatena l'Helter Skelter di Paul McCartney e la scia rossa di sangue giunge a noi, attraverso i decenni...
Andrea Cavaletto, autore che chi segue il blog più Audace del mondo conoscerà ormai come un vecchio amico (vedi l'ultima intervista qui), è arrivato a un punto di non ritorno: è entrato in una delle menti più buie e profonde del Novecento mondiale, una delle più affascinanti e pericolose che si siano mai potute studiate... quella di Charles Manson, il noto ideatore (non esecutore) dei massacri che al crepuscolo della stagione hippie del peace & love bagnarono di scarlatto i sogni e le lenzuola dell'agiato star system californiano.
Le sempre più spregiudicate Edizioni Inkiostro fondate da Rossano Piccioni, autore anche di un paio di pagine introduttive, affidano il nuovo volume della collana Real Cannibal a Cavaletto (ai testi) e Giuseppe Candita (ai disegni). Il compito si rivela di quelli pericolosi perché, una volta varcata la soglia dell'abisso, con il piede sinistro, l'anima si perde irrimediabilmente e viene catturata da tutto ciò che è male, da tutto ciò che è di diretta ispirazione demoniaca.
Così Cavaletto, dopo essersi lasciato alle spalle la dolorosa ed emozionante stesura del finale del suo Paranoid Boyd (che aspetta ancora di essere pubblicato), è ormai nel cuore dell'altro abisso con tutt'e due le scarpe e quello che la Bestia gli suggerisce, bisogna ammetterlo, ci piace, e tanto.
Vanno sempre ringraziati scrittori autentici come lui che non temono di sporcarsi le mani e, più che rinarrare, studiano, a un livello di profondità al limite dello psicoanalitico, le vicende biografiche di alcuni degli uomini che hanno avuto la tracotanza di ribellarsi all'Uomo, così come, nel racconto biblico, gli angeli, guidati dal Portatore di Luce, ebbero l'ardire di volgere la mano e lo sguardo contro il loro Creatore. Il sottotitolo è, infatti, "Figlio dell'Uomo", proprio a sottolineare il carattere prevalentemente immanente della sua parabola umana.
Infatti non di "Uno" si tratta, ma di un gruppo o, meglio, di una "famiglia". Famiglia, così si chiamava il consorzio di sbandati riunitosi intorno alla figura di Manson. Un Satanismo poco consapevole, di tipo acido o giovanile, in cui i membri svolgevano i loro rituali di sesso e sangue (amore e morte) sotto l'influsso di droghe. E Cavaletto riesce proprio a descrivere alla perfezione proprio questa umanità, specie femminile, già allo sbando, che trova in Manson una figura di riferimento in un mondo privo di certezze, affetto e bontà.
Senza prospettive e con più di qualche turba psicofisica, questi giovani riversano la loro irrefrenabile energia vitale in luride orge (i più attenti scopriranno anche alcune sequenze zoofile da antologia) e le loro pulsioni di morte in azioni trasgressive oltre il limite (efferati omicidi): il tutto con l'approvazione del maestro-sciamano dotato del prestigio e del carisma necessari per presiedere le cerimonie. E Cavaletto sa far indossare i panni del gran cerimoniere a Manson come pochi: sua è la legione di angeli sterminatori, sua la gloria, sua la voglia di riscatto e rivicita sociale che lo porterà a scegliere le sue vittime tra le mura di una villa hollywoodiana.
Sullo sfondo Manson che non agisce mai, al massimo suggerisce, tenta, si insinua come il serpente che seduce la donna e la porta a tentare l'uomo e a fargli compiere il male.
Il Male prende vita il 9 agosto del 1969 nella villa di Cielo Drive, il luogo dove verranno trucidati l'attrice Sharon Tate, a due settimane dal parto, allora legata al regista Roman Polanski, e i suoi amici.
Il Male si concretizza con l'agire, ma è la Parola di Manson, il suo parlare, a portare Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, alcuni dei membri della sua family (l'autentica "Cannibal Family"), a far scorrere il sangue e a usarlo per scrivere sul muro...
È l'Helter Skelter, baby...
"Look out, cos here she comes, eh eh" e il diavolo (con McCartney, Manson e Cavaletto) se la ride.
Rolando Veloci
Charles Manson – Figlio dell’uomo
Real Cannibal #2
Edizioni Inkiostro
Data: novembre 2017
Soggetto e sceneggiatura: Andrea Cavaletto
Disegni: Giuseppe Candita e Rossano Piccioni
Copertina: grafica di Mauro Mura