Orfani: Sam #5

Dove la terra scotta



L'annuncio era stato di quelli che gettano scompiglio tra i fan sui social, più che tra gli addetti ai lavori: dopo il sesto numero, in uscita a settembre, l'ultima stagione di Orfani si prende una pausa, per poi ripartire dopo tre mesi. 
"Come mai?" 
"Non ce la fanno con questi ritmi?"
"Chiuderanno la serie lasciandola incompleta?"
"Forse qualcuno ha hackerato uno degli ultimi episodi e ora li sta diffondendo anzitempo sul web?"
Si è detto tutto e il contrario di tutto. Agli Audaci interessa poco il perché della momentanea interruzione della pubblicazione, mentre interessa tanto la qualità delle storie. Se gli autori di questo numero - che consideriamo, lo diciamo immediatamente, un autentico gioiello, un episodio dotato di un equilibrio rarissimo - hanno bisogno di altro tempo per rilasciare altri episodi di simile pregio, il nostro messaggio è: "Prendetevi il tempo che vi serve. Stop."



Sam è ancora decisamente malconcia per i traumi riportati nell'ultimo numero (le mine antiuomo fanno male persino ai Corvi!) e viaggia sul mezzo-cannone (o preferite gun-bike?) in compagnia dei giovani Andromeda e Perseo. Quest'ultimo guida il trio verso il punto d'incontro concordato con Cesar, il pirata chiamato "mandingo" da uno dei suoi sottoposti che continua ad essere - se possibile, ancor più del solito - caratterizzato come sesso-dipendente nonché dotato di grande ironia. 
Sulla strada, però, i tre s'imbattono in Ringo, che li ferma e ha uno dei suoi incontri ravvicinati con quel che resta della donna che una parte di sé ha amato in un'altra vita. Stavolta, e vi basti sapere questo, a prevalere sono i ricordi e i sentimenti e non i calci e i pugni.
Nel frattempo, la coppia più male assortita di cattivi mai vista, quella formata dal governatore Garland e dal generale Petrov, trama per restituire la vita alla Juric e sfruttare il tutto a proprio favore e per appropriarsi dei figli di Rosa e della stessa Juric.



Il dominus Roberto Recchioni è coadiuvato ai testi da Michele Monteleone, il quale ha fatto propria la lezione migliore di RRobe. Insieme scrivono una sceneggiatura velocissima e sempre incalzante, continuando a tenere alla perfezione le fila di tutta la storia. In più, in questo quinto numero, Recchioni ci regala un momento di riflessione su tutto il percorso fin qui compiuto, oltre che dai suoi personaggi, da se stesso come autore di queste avventure. Superficialmente, riprendendo le parole del droide RR13, l'intero affresco della saga potrebbe essere paragonato a un "gigantesco frullatore mandato alla massima velocità" contenente alte dosi di "amore, odio, amicizia, sesso, potere, passione, ideali". Eppure, alla resa dei conti del passare del tempo, Orfani si dimostra una fucina praticamente inesauribile di emozioni, decisamente superiore alla somma dei singoli ingredienti che la compongono, in grado di stimolare la fantasia del lettore e di sorprenderlo con trovate sempre nuove.
Da consegnare alla storia del fumetto le sequenze che vanno dall'ingresso nel gateway in poi. Cos'è il gateway? Si tratta di quel luogo apparentemente idilliaco contraddistinto dalla presenza di un albero, che accompagna i protagonisti sin dagli esordi di Orfani e che si rivela essere un crocevia (cyberneticamente "reale") di incontro per le anime artificiali di tutti i personaggi della serie e delle loro successive evoluzioni (Juric compresa!), dunque non solo un nonluogo del cuore per qualcuno di loro, ma un vero e proprio centro nevralgico dei rapporti interpersonali.


Veniamo al comparto grafico di questo episodio, degno di passare alla storia come uno dei più belli di sempre. Non ricordiamo di aver mai assistito, nell'arco dell'intera serie, a un simile campionario di stili, tratti, colori, sfumature...
Alessio MoroniAntonello BecciuLuca MarescaSergio MancinelliMirko Treccani e Fernando Proietti si susseguono ai disegni in un vero crescendo di emozioni visive mentre Luca Saponti, Stefania Aquaro e Alessia Pastorello colorano con gialli acidi e rossi furibondi i deserti, i cieli e i soli di questo tripudio di sudore e ricordi. Tutti in piedi ad applaudire sul finale perché ci si rende conto che più di così non si può chiedere: la sequenza centrale "amarcord" in stile cartoon, introdotta da un "tanto tempo fa..." di lucasiana memoria, entra di diritto nella top ten delle più grandi genialate ammirate sulla serie; dolorosissima, per tutti i significati che porta con sé (e chi ha seguito, numero dopo numero, la complessa storia d'amore e morte tra Ringo e Sam sa di che cosa stiamo parlando), la successione di vignette di Antonello Becciu in cui Ringo, o meglio la sua mente bionica, rievoca Sam che gli diceva "prendimi", una frase che muta continuamente significato in base al contesto, incrementando il dramma e la contrapposizione tra passato e presente... 
Livelli altissimi di lirismo!




E che dire della cover di Duello al sole? L'ultima stagione della serie ideata da Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari sembra essere quella più crepuscolare rispetto alle precedenti e anche la resa grafica del lavoro di Carmine Di Giandomenico e dei colori della strepitosa Giovanna Niro ci sembrano seguire questo spleen di fondo. Meno aggressività, non troppa violenza, basse dosi di brutalità: nonostante le pose guerresche e pronte a scattare verso l'altro, i personaggi ritratti sembrano più sul punto di abbracciarsi con foga che distruggersi vicendevolmente. Il che magari è lo stesso. 
Restano il talento unico di Di Giandomenico nel comunicare l'intensità dell'incontro/scontro tra Ringo e Sam e gli scintillii dei fluidi guizzanti e delle armature che cozzano nei colori abbaglianti di Giovanna Niro.
Ma probabilmente ci sbagliamo... ed è solo l'anticamera della fine per entrambi.
E ora tutti con la mente a settembre quando potremo gustare l'ultimo numero prima della pausa, Il diavolo in me, una piccola anteprima dell'Apocalisse che ci aspetta nella primavera/estate a venire.

RolandoVeloci
(con piccoli innesti bionici da parte del Sommo)



Orfani Sam: Duello al sole 
NUMERO: 5
DATA: agosto 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro)

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Luca Maresca, Sergio Mancinelli, Alessio Moroni, Antonello Becciu, Fernando Proietti, Mirko Treccani
COLORI: Luca Saponti, Stefania Aquaro, Alessia Pastorello





Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.

Post più popolari