Orfani: Sam #2
Con Stella cadente la sesta stagione di Orfani entra davvero nel vivo. Infatti, quest'albo che abbiamo letto in anteprima aggiunge spessore ai diversi personaggi che avevano avuto il ruolo di protagonisti nel primo numero, il convincente Nemesi (recensito qui dal Sommo), e introduce altre figure, sia già note che nuove, che lo rendono un pezzo d'arte convincente e degno di essere ricordato.
[Aprite l'ombrello se temete una pioggia di spoiler]
Il Governatore Garland, inquietante, algido e dalle fattezze quasi nathanneveriane, che era uscito dal pennello di Carmine Di Giandomenico come un androgino stratega sicuro di sé, è un abilissimo burattinaio-filosofo post juriciano ma viene colto in un momento di fragilità: il piatto della bilancia del delicato equilibrio della sua "relazione" con il Generale Petrov (forse la vera Guerra Fredda della sesta stagione) sembra pendere dalla parte del militare.[Aprite l'ombrello se temete una pioggia di spoiler]
Il Generale Petrov, dal canto suo, è un militare dai tratti animaleschi, dalle ambizioni sfrenate e dai metodi poco sottili che ci fa rimpiangere a ogni tavola il Generale Nakamura della prima stagione. Il suo doppiogiochismo, ne siamo certi, costerà la vita a buona parte degli uomini e delle donne del suo esercito.
Piacevolissima new entry il Capitano Lyla, inviata da Petrov per osservare da vicino la missione del clone di Ringo (proprio ci manca il cuore di chiamarlo solo Ringo, non vogliatecene) sulla Luna. È una donna combattiva, dall'indole votata all'obbedienza, che promette di dare una scossa inattesa all'azione dell'albo.
E poi c'è Cesar, il cuore di pirata che aveva fatto vibrare le corde intime di Rosa nella terza stagione. Lo ritroviamo - in verità, con un certo piacere - un po' invecchiato, con la barbetta, ma ancora in gran forma, che fa il governatore rivoluzionario della Repubblica Democratica. I suoi modi sempre sbrigativi e brutali (vedi p. 84) risultano ancora efficaci per tenere a bada chi insidia la sua leadership ma c'è da scommettere che i contatti con Sam, il Corvo della Juric, e Perseo e Andromeda, i figli di Rosa e della Juric (entrambi portatori del DNA dell'unico vero Ringo, il Pistolero a capo della Rivoluzione storica e gloriosa), gli porteranno guai in casa...
Altro gradito ritorno è il piccolo droide host RR13, che, lo vedrete, non avrà solo un ruolo di navigatore ma passerà all'azione prendendo a modello il suo padrone, Ringo. La grande ironia nelle interazioni tra i due è il cuore di alcuni tra i dialoghi più divertenti dell'intera storia.
Li abbiamo nominati diverse volte e quindi ora è il loro turno: i fantasmi della Juric (forse il personaggio più straordinario dell'intera saga di Orfani) da una parte e di Ringo e Rosa dall'altra continuano ad aleggiare, e non potrebbe essere diversamente visto che, nonostante la loro dipartita, sono il motore che fa andare avanti l'intera macchina narrativa. Ma oltre a questo c'è molto di più. Nella recensione di Sam #1 avevamo già evidenziato come il parallelo con la seconda serie sia particolarmente forte: un tutor e i suoi pupilli in fuga da chi vuole catturarli; l'altra dinamica che sembra ripetersi è lo scontro/incontro tra quel che resta di Sam e quel che è stato riportato in vita di Ringo: due mine vaganti pronte a esplodere alla prima occasione e che amano lasciarsi dietro una lunghissima scia rossa. A questo va ad aggiungersi il contrasto tra Itaca e la Repubblica Democratica e, all'interno di Itaca, lo scontro freddo tra Garland e Petrov.
Insomma, i motivi di interesse non mancano e siamo sicuri che se ne aggiungeranno di nuovi nel corso degli episodi.
Altro gradito ritorno è il piccolo droide host RR13, che, lo vedrete, non avrà solo un ruolo di navigatore ma passerà all'azione prendendo a modello il suo padrone, Ringo. La grande ironia nelle interazioni tra i due è il cuore di alcuni tra i dialoghi più divertenti dell'intera storia.
Li abbiamo nominati diverse volte e quindi ora è il loro turno: i fantasmi della Juric (forse il personaggio più straordinario dell'intera saga di Orfani) da una parte e di Ringo e Rosa dall'altra continuano ad aleggiare, e non potrebbe essere diversamente visto che, nonostante la loro dipartita, sono il motore che fa andare avanti l'intera macchina narrativa. Ma oltre a questo c'è molto di più. Nella recensione di Sam #1 avevamo già evidenziato come il parallelo con la seconda serie sia particolarmente forte: un tutor e i suoi pupilli in fuga da chi vuole catturarli; l'altra dinamica che sembra ripetersi è lo scontro/incontro tra quel che resta di Sam e quel che è stato riportato in vita di Ringo: due mine vaganti pronte a esplodere alla prima occasione e che amano lasciarsi dietro una lunghissima scia rossa. A questo va ad aggiungersi il contrasto tra Itaca e la Repubblica Democratica e, all'interno di Itaca, lo scontro freddo tra Garland e Petrov.
Insomma, i motivi di interesse non mancano e siamo sicuri che se ne aggiungeranno di nuovi nel corso degli episodi.
I punti vincenti del lavoro di Roberto Recchioni, il quale non è solo ma in compagnia dell'ottimo Michele Monteleone, sono i già citati tipici dialoghi a effetto carichi di ironia (qui spesso affidati a "Ringo"), la continua azione, la cura del dettaglio psicologico nel tracciare i profili dei personaggi e soprattutto, come sempre, quell'apparente leggerezza e semplicità che nasconde un lavoro dietro le quinte denso di significati per il futuro (vedi le scene conclusive dell'albo).
Decisamente positiva anche la prova dei disegnatori: Daniele Di Nicuolo, Davide Gianfelice e Jacopo Starace si dividono l'albo, fornendo ognuno il proprio peculiare apporto. Se il tratto spesso di Gianfelice è ormai decisamente familiare allo zoccolo duro di fan della serie, le matite di Di Nicuolo, qui al suo esordio sulla serie, saranno una sorpresa, anche per via del suo stile, ennesimo esempio di autori poco convenzionali inseriti in un contesto bonelliano (va specificato che l'autore aveva all'attivo un numero di Long Wei per Editoriale Aurea e, già in coppia con Monteleone, Nick Banana - Gli anni segreti per Star Comics, oltre a numerose collaborazioni oltreoceano). Ancora più stravaganti e visionarie (e a nostro parere bellissime) sono le pur poche tavole affidate all'esordiente Jacopo "Jaco" Starace, che si era già fatto notare - anche da noi - ai tempi della storia breve surreale Capgras (pubblicata all'interno dell'antologico Gli Angoli e su Verticalismi). Il suo stile è perfetto per rendere, in uno struggente passaggio onirico, quella fugace speranza che si dissolve in un incubo sanguinolento.
Una speranza (non a caso l'ultimissimo termine che viene pronunciato nell'episodio) che evidentemente è dura a morire e che periodicamente si riaffaccia a dare brevi e momentanei attimi di distensione prima - come è lecito attendersi - di nuove inevitabili battaglie.
RolandoVeloci
(con lievi intrusioni da parte del Sommo)
La cover di Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro) per Orfani: Sam #3. |
ORFANI: SAM "Stella cadente"
NUMERO: 2
DATA: maggio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Carmine Di Giandomenico (colori di Giovanna Niro)
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Daniele Di Nicuolo, Jacopo Starace, Davide Gianfelice
COLORI: Giovanna Niro in collaborazione con Adele Matera
Tutte le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore