Verdad
Storia di un
nome importante
Ho
appena finito di leggere Verdad di Lorena Canottiere, graphic novel edito da
Coconino Press – Fandango. Il primo aspetto di cui sono rimasta affascinata sono i colori.
Le tavole luminose di Verdad hanno i colori vivaci di una scatola di pastelli a cera, dando l'impressione di entrare in un mondo fantastico.
L'autrice, Lorena Canottiere, ha iniziato il suo percorso artistico con il gruppo Struwwelpeter e su riviste come il Corrierino, Terre di mezzo e Schizzo, pubblicando poi su Focus Junior e Animals. Ha lavorato come illustratrice per alcune tra le maggiori case editrici italiane come Fabbri, Giunti, Mondadori, Piemme ecc. Il primo graphic novel da lei pubblicato è Oche. Il sangue scorre nelle vene, per Coconino Press.
Impossibile non apprezzare sin da subito le sue qualità di disegnatrice in Verdad. L’armonia dei colori, la fantasia delle scene, le figure disegnate e rifinite con il rosso o il viola (di nero in questo graphic novel ci sono solo le battute nei balloon) lasciano intendere il grande talento dell'autrice. Le tavole che parlano della storie della volpe sono splendide e sembrano trascinare il lettore in un mondo di fiaba. Mi sento dunque di fare i miei più sentiti complimenti a quest’artista per la sua grande abilità nel disegno. Sarei riduttiva però a fermarmi solo sull'aspetto grafico, perché Verdad dimostra come Lorena Canottiere sia un’artista a tutto tondo anche nei testi.
La storia è molto commovente. Parla di una donna di nome Verdad (verità), nome inconsueto e importante che le viene imposto dalla madre perché l’ha partorita in una comune anarchica molto famosa agli inizi del Novecento. La comune aveva la sua sede sul monte Verità in Svizzera, sulle rive del lago Maggiore, e vi si praticava il vegetarianesimo, il nudismo e l’amore libero. Era un posto dove intellettuali e artisti noti come Otto Gross, Rudolf Laban, Gustav Graser e Hermann Hesse si ritrovavano per coltivare il sogno di una società libera e giusta.
Verdad viene invece lasciata dalla madre nella sua terra natale: la Spagna. Allevata dalla nonna in un paesino sperduto fra boschi e monti, ha un’infanzia rigida e povera. La nonna non le ha mai parlato della madre, per paura che ne prendesse il cattivo esempio. Quando Verdad cresce, scoppia la Guerra Civile e lei scappa di casa per recarsi a Barcellona a combattere con le brigate internazionali contro il franchismo. Una serie di eventi la portano a rifugiarsi fra i suoi boschi di bambina, a vivere in una grotta, lontana da tutto e da tutti per non recare danno a nessuno. Viene aiutata da una bambina, che le fa capire che la gente del suo paese la vede come la volpe vecchia della leggenda, una volpe che non si rassegna ad essere predatrice: ormai la guerra è finita e non serve a niente restare nascosti e vivere di stenti a scapito di chi si toglie il pane per darle un po’ di farina. Così Verdad decide di andarsene dalla Spagna, intenta a raggiungere il monte Verità dove ha vissuto sua madre.
Riuscirà a raggiungerlo, superando il confine?
Vi toccherà leggere questo graphic novel per scoprirlo.
Concludo
con la mia solita canzone, questa volta di Battisti – Mogol.
….in un mondo che prigioniero è, respiriamo liberi io e te
e la verità si offre nuda a noi e
limpida è l’immagine ormai
nuove sensazioni giovani emozioni si
esprimono purissime in noi
la veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s’alza un vento tiepido d’amore, di
vero amore…