DYLAN DOG #366
Helter Skelter
C'è senza dubbio un filo conduttore nelle copertine di Dylan Dog realizzate da Gigi Cavenago negli ultimi mesi - oltre all'approccio iconico e straordinariamente efficace all'illustrazione - ed è il forte legame con la storia della musica. Dopo l'omaggio a Sid Vicious dei Sex Pistols (Dylan Dog #364) e ai Pink Floyd di Animals (Dylan Dog #365), per la cover de Il giorno della famiglia Cavenago inserisce l'Indagatore dell'incubo nell'orrorifico rifacimento di una dei più note, geniali e influenti copertine del secolo scorso: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles.
[Prima di proseguire la lettura, assicuratevi di aver compreso a fondo tutti i messaggi subliminali contenuti nelle canzoni dei Beatles e di essere immuni agli spoiler!]
La cover di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, ottavo album in studio dei Beatles di cui a giugno di quest'anno saranno celebrati i cinquant'anni. |
Pubblicato nel 1967, Sgt. Pepper's dei Beatles è un concept album ricordato non solo per pezzi intramontabili come With a little help from my friends, Lucy in the Sky with Diamonds e A day in the life, ma anche per quella cover in cui Paul McCartney (o forse il sosia che ne aveva preso il posto dopo la sua presunta morte) suggerì di rappresentare tanti volti di personaggi famosi che per gli stessi Fab Four rappresentavano dei miti assoluti. Sui riferimenti simbolici presenti sia nella cover che nelle canzoni (così come in gran parte di quelle realizzate dai Beatles nell'ultimo periodo di attività prima di sciogliersi) sono stati scritti interi trattati e non staremo a dilungarci. Riccardo Secchi, autore dei testi dell'albo al suo esordio su Dylan Dog dopo aver presenziato per cinque mesi consecutivi sulle pagine di Nathan Never, costruisce intorno alla Beatlesmania un episodio che mescola flashback, ricostruzioni di fatti di cronaca (tristemente simili a orrendi fatti reali), sedute spiritiche e momenti vintage. Nella storia quattro ragazzi indossano letteralmente i panni dei Beatles e provano a riprodurre quella stessa copertina in maniera decisamente macabra. L'Indagatore dell'incubo viene ingaggiato da Madame Trelkovski, che cerca di liberarsi dello spirito di una donna che interrompe le sue sedute medianiche.
La sceneggiatura di Secchi scorre liscia e senza troppe divagazioni, a dar vita a un racconto che può ricordare in qualche modo alcune delle sceneggiature più recenti di Fabrizio Accatino, sebbene qui sia conferito minor spazio alla componente puramente onirica. Oltre alla ricomparsa di Madame Trelkovski, segnaliamo la presenza di interessanti personaggi di contorno come il sergente Dunn, la cui umanità emerge dal clima di follia quasi generalizzato. Il titolo dell'albo, che richiama provocatoriamente il "Family Day", si riferisce nel dettaglio a un'altra "Famiglia" in particolare, ovvero quella formata dai seguaci del celebre Charles Manson. Manson, citato sin dall'introduzione da Roberto Recchioni ma anche nel corso della storia dallo stesso Dylan, è noto non tanto per il suo carisma da predicatore/cantautore quanto per essere stato il mandante di delitti particolarmente efferati. Ossessionato dai Beatles, riteneva che le loro canzoni contenessero messaggi satanici e apocalittici (esempio eclatante fu Helter Skelter, contenuta nel White Album e a cui si ispirò per il massacro compiuto nella villa del regista Roman Polanski). La sua è una figura che si presta particolarmente a ispirare opere di fantasia legate all'horror e diventa qui tristemente centrale.
Le tavole dell'albo sono realizzate dal duo composto da Valerio Piccioni (disegni) e Maurizio Di Vincenzo (chine). Laddove Di Vincenzo è un cognome ben noto da anni ai lettori assidui di Dylan Dog, Piccioni si è invece accostato al personaggio negli ultimi tempi, dopo aver militato nello staff di Julia. In coppia i due avevano già realizzato Il lago nero, storia contenuta nel Maxi Dylan Dog #26 dello scorso anno (su testi di Rita Porretto e Silvia Mericone) nonché Diabolo The Great, riuscito remake dello storico Dylan Dog #11 di Tiziano Sclavi e Luca Dell'Uomo, pubblicato sul Dylan Dog Color Fest #18 (episodio da noi recentemente premiato come miglior storia breve).
I due disegnatori offrono una prova molto solida, di cui a un primo impatto risulta evidente il distacco tra la narrazione principale e i flashback, questi ultimi rappresentati con mezzetinte nelle tavole più d'impatto della storia. Notevole rilievo viene conferito all'espressività dei volti dei personaggi, frequentemente ritratti lateralmente o di spalle.
Possiamo congedarci con la considerazione che quest'albo rappresenta una lettura piacevole e interessante, ricca di riferimenti musicali e al reale e in grado di solleticare la fantasia del lettore e che si avvale di un buon apparato grafico che ne rende l'atmosfera in modo soddisfacente. Inoltre, per chiunque ami la musica e in particolare i Beatles e gli anni '60, Il giorno della famiglia presenta un fascino aggiuntivo, legato al richiamo a un'epoca e a delle sonorità che sono rimaste impresse a chiare lettere nella storia del Novecento.
Il sommo audace
"Il giorno della famiglia"
SERIE: DYLAN DOG
NUMERO: 366
DATA: febbraio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Riccardo Secchi
DISEGNI: Valerio Piccioni
SERIE: DYLAN DOG
NUMERO: 366
DATA: febbraio 2017
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Riccardo Secchi
DISEGNI: Valerio Piccioni
CHINE: Maurizio Di Vincenzo
COPERTINA: Gigi Cavenago
Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.
COPERTINA: Gigi Cavenago
Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore.