ORFANI: NUOVO MONDO #9

Schegge impazzite



Rosa non è più completamente sola. Dopo gli eventi del numero precedente sembra aver trovato due "spalle", due uomini che, in maniera molto diversa tra loro, l'accompagnano nella sua fuga dal Pozzo-prigione, verso la luce.

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Diciamo la verità: per quel che riguarda le vicissitudini generali dei protagonisti, quelli che ostinatamente consideriamo "i buoni", in questo episodio non ci sono molti progressi. All'inizio dell'albo c'è un incontro/scontro con un "vecchio amico" e questo è il fulcro della vicende che li riguardano. Al tempo stesso sia Vincenzo che Cesar hanno modo di raccontare storie e favole a Rosa, come già aveva fatto Ringo in passato (impossibile dimenticare la Maschera della Morte Rossa di Edgar Allan Poe in Orfani: Ringo #12), in una condensazione e reinterpretazione a tratti molto divertente.
Verosimilmente più importante ai fini della trama orizzontale è invece la trama parallela che riguarda "i cattivi". Quel che si agita nella mente oscura di Sam non accenna a placarsi e continua anzi a tormentarla: fantasmi del passato, versioni oscure di se stessa e altro materiale irrisolto.

Ancor più interessante si rivela il piano propagandistico messo in atto dalla presidentessa Juric per essere presa sul serio dalla popolazione. In qualche modo questo passaggio ricorda alcune dinamiche introdotte nella terza stagione di House of cards, in cui il Presidente Francis Underwood ritiene opportuno che qualcuno narri in un libro le sue gesta, consegnando il suo nome alla storia e dipingendolo come un benefattore (e a dirla tutta simili pratiche da parte di Imperatori e Re sono documentate dall'alba dei tempi). È un paragone che sembra ancor meno azzardato se riflettiamo sull’evidente marciume che risiede nell’anima del personaggio, magistralmente interpretato da Kevin Spacey, e su quanto lo spettatore (o lettore, nel caso di Orfani Nuovo Mondo) sia portato costantemente a “simpatizzare” per lui, anche grazie all’innegabile fascino che tali figure sono in grado di esercitare. Se a tutto questo aggiungiamo la momentanea fragilità legata al suo essere incinta, ne vien fuori un'ottica ben diversa da quella a cui siamo abituati sin dal primissimo numero di Orfani (risalente a circa tre anni fa): e se la Juric avesse in fondo un qualche residuo di bontà? E se fosse davvero decisivo l'indizio illuminante presentato nel numero precedente (che in pochi hanno colto e noi francamente avevamo sottovalutato), ossia che il logo sulla bandiera di Orfani che assomiglia terribilmente a quello di alcuni gruppi terroristici? E se, in sostanza, fossimo tutti in errore e le cose invece andrebbero viste in una prospettiva completamente differente?
Non abbiamo ancora risposte, ma siamo ragionevolmente certi che giungeranno, magari quando meno ce le aspettiamo.

Come già in altri episodi, il lavoro di Roberto Recchioni e Michele Monteleone ai testi è molto d'impatto, assimilabile a una scrittura tipica del fumetto americano, molto attenta alla continuity e con dialoghi secchi, concisi e mirati all'efficacia narrativa. Ritorna anche l'antico legame di Recchioni con Star Wars, su cui ci eravamo soffermati ampiamente nella recensione del numero 3.
Ai disegni un team di ben cinque artisti: Riccardo La Bella, Giulio Rincione, Antonio Fuso, Luca Casalanguida e Werther Dell'Edera. Riuscire a non trasformare una tale eterogeneità di stili in una macedonia indigesta non era impresa da poco, eppure evidentemente ci si è riusciti (e non è la prima volta in Orfani, dunque onore al merito), grazie anche a una ricerca di scene specifiche da assegnare a ognuno degli autori coinvolti. A Riccardo La Bella sono toccate le scene "classiche" ma anche alcune tavole che contengono un forte richiamo alla vocazione videoludica della serie. Stiamo parlando dell'inserto di tre tavole e mezzo che riassume magistralmente quanto avvenuto finora in Nuovo Mondo riproponendolo con una grafica che ricorda il mitico Super Mario Bros. Un modo giocoso per guardare la storia da un punto d'osservazione decisamente inedito. Giulio "Batawp" Rincione esordisce in Bonelli con una manciata di tavole qualitativamente memorabili. Rincione ha bene in mente non solo la lezione del mitico Frank Frazetta, maestro statunitense esplicitamente citato in calce a una tavola, ma anche l’ampia stilosità di autori come l'australiano Ashley Wood, ed è pienamente in grado di imprimere la propria visione artistica su carta. Antonio Fuso tratteggia la lotta, a tratti truculenta, tra Sam e i disperati del Pozzo, con stile decisamente sintetico e dinamico. Luca Casalanguida e Werther Dell'Edera sono presenti a dare continuità ai numeri precedenti, delineando di fatto un crescendo: da uno a due a cinque disegnatori nell'arco dei tre numeri che in futuro saranno raccolti insieme dalla Bao. Se Casalanguida rappresenta con estrema solidità i dialoghi tra la Juric e il suo nuovo interlocutore, Dell'Edera realizza tavole che trasudano sangue e incubi, in una scena che parte da una componente particolarmente luminosa per poi addentrarsi nelle tenebre più oscure.
È ormai quasi ridondante ripetere poi quanto il lavoro di Alessia Pastorello e Stefania Aquaro ai colori risulti appropriato, accurato e determinante per la riuscita finale.


Forse questo nono episodio di Nuovo Mondo, pur ricordando il bellissimo E non avrà paura per il numero di disegnatori coinvolti e la varietà di stili messi in campo, non riesce pienamente a raggiungerne le vette. Riesce però a instillarci quella sana voglia di dare un senso ad alcune domande molto intriganti emerse durante la lettura, schegge impazzite in un mondo nuovo e ancora in parte da esplorare.

Il sommo Audace



ORFANI: NUOVO MONDO “Frammenti” 
NUMERO: 9
DATA: giugno 2016
SERGIO BONELLI EDITORE

COPERTINA: Matteo De Longis
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Riccardo La Bella, Giulio Rincione, Antonio Fuso, Luca Casalanguida e Werther Dell'Edera
COLORI: Alessia Pastorello e Stefania Aquaro




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