Descender vol.1 - Stelle di latta
L'emozionante debutto di Tim-21 e di un nuovo universo fantascientifico
Con Stelle di latta ha debuttato in Italia la serie statunitense Descender, pregevole incursione nella fantascienza più sognante realizzata da Jeff Lemire (ai testi) e Dustin Nguyen (ai disegni). Una storia intelligente ed emozionante, che in alcuni punti omaggia temi cari al Pinocchio di Carlo Collodi, cita l'Astro Boy di Osamu Tezuka e riprende alcuni topoi cari agli scrittori classici di fantascienza del secolo scorso. E, particolare non di poco conto, è impreziosita dagli acquerelli di Nguyen che da soli meritano tutta l'attenzione del mondo.
Tim-21 è un giovane androide modello Tim che si risveglia dopo dieci anni su una derelitta colonia mineraria nel margine esterno dello spazio. Durante il suo lungo sonno tutti i robot sono stati dichiarati fuorilegge dopo che i Mietitori, robot di dimensioni stratosferiche, hanno causato una strage galattica. Il ripristino di Tim-21 non passa inosservato per via di un dettaglio determinante: il Professor Quon, l'uomo che l'ha creato, ritiene che il giovane robot contenga nella propria matrice un codice per decifrare il segreto dei misteriosi e letali Mietitori.
La trama ideata da Jeff Lemire, come tutte le storie sci-fi veramente riuscite, contiene gli ingredienti per appassionare non solo gli appassionati di fantascienza ma anche i lettori non avvezzi al genere. Dentro c'è il tema dell'identità, la ricerca di definizione per gli esseri di natura robotica, la voglia di normalità, la necessità di avere dei ricordi e di sognare. E ci sono razze aliene stravaganti, lotte nelle arene, amicizie incredibili e rivelazione inattese. Lemire sa insomma come stuzzicare l'interesse del lettore e non si risparmia, delineando un intero universo narrativo tutto da approfondire.
Se volessimo cercare un difetto nell'architettura narrativa del primo ciclo di storie di Descender, potremmo dire che, almeno finora, lo scenario politico e sociale dei pianeti del Consiglio Galattico Unito sembra un po' troppo abbozzato e solo accennato, dove forse avrebbe giovato soffermarvisi maggiormente e approfondirne le dinamiche. Ma si tratta di un dettaglio che non ruba troppo spazio al divertimento e all'alta godibilità di una delle serie Image più interessanti tra quelle attualmente in circolazione.
Questo anche grazie allo splendore della componente grafica. Se il talento di Jeff Lemire non necessitava ormai alcuna ulteriore conferma (anche per le tante bellissime storie di cui è autore completo), non è esattamente lo stesso per il disegnatore Dustin Nguyen. Autore finora di diverse storie di Batman, Nguyen, tipicamente uso a "rimpicciolire" i personaggi facendoli sembrare tutti un po' più bassi, non aveva avuto modo di esprimere totalmente il proprio estro. Recentemente aveva fatto fugaci apparizioni sul Superman Unchained di Scott Snyder (presentato in Italia su Superman L'uomo d'Acciaio), disegnando gli epiloghi di episodi realizzati per le restati pagine dalla star Jim Lee. Ovviamente però avere un compagno d'avventure come Jim Lee difficilmente ti permette di metterti in rilievo. Ci voleva una serie tutta per lui, possibilmente creator-owned. E quale occasione migliore di Descender?
Le sue tavole sono una gioia per gli occhi. Particolarmente efficace la scelta di mantenere le linee a matita (senza ripassarle a china) e di rendere colori e sfumature con l'acquerello. In dettaglio, molto riuscito il secondo capitolo, in cui si alterna la linea temporale del presente a quella del passato di Tim-21: Nguyen rende quest'ultima con colori differenti che rievocano la nostalgia del piccolo robot. Ne risulta un'esaltazione dell'atmosfera e della peculiarità della storia che ha un che di quasi inedito per il mercato statunitense. In un mondo come quello dei comics americani, sempre più avvezzi a colori digitali e resi ineccepibili tecnicamente, le tavole di Nguyen, il cui lavoro ci arriva con meno filtri possibile al punto da rendere quasi palpabile quanto fosse ruvida la carta da lui usata per dipingere, sono un'oasi di felicità per il lettore in cerca di esperienze nuove e appaganti.
Insomma, una serie che parte con il piede giusto e di cui siamo contenti per l'uscita imminente del nuovo volume (dal titolo Luna meccanica): con Lemire e Nguyen in cabina di comando non ci resta che tenere allacciate le cinture e lasciarci trasportare tra le stelle.
Con Stelle di latta ha debuttato in Italia la serie statunitense Descender, pregevole incursione nella fantascienza più sognante realizzata da Jeff Lemire (ai testi) e Dustin Nguyen (ai disegni). Una storia intelligente ed emozionante, che in alcuni punti omaggia temi cari al Pinocchio di Carlo Collodi, cita l'Astro Boy di Osamu Tezuka e riprende alcuni topoi cari agli scrittori classici di fantascienza del secolo scorso. E, particolare non di poco conto, è impreziosita dagli acquerelli di Nguyen che da soli meritano tutta l'attenzione del mondo.
Tim-21 è un giovane androide modello Tim che si risveglia dopo dieci anni su una derelitta colonia mineraria nel margine esterno dello spazio. Durante il suo lungo sonno tutti i robot sono stati dichiarati fuorilegge dopo che i Mietitori, robot di dimensioni stratosferiche, hanno causato una strage galattica. Il ripristino di Tim-21 non passa inosservato per via di un dettaglio determinante: il Professor Quon, l'uomo che l'ha creato, ritiene che il giovane robot contenga nella propria matrice un codice per decifrare il segreto dei misteriosi e letali Mietitori.
La trama ideata da Jeff Lemire, come tutte le storie sci-fi veramente riuscite, contiene gli ingredienti per appassionare non solo gli appassionati di fantascienza ma anche i lettori non avvezzi al genere. Dentro c'è il tema dell'identità, la ricerca di definizione per gli esseri di natura robotica, la voglia di normalità, la necessità di avere dei ricordi e di sognare. E ci sono razze aliene stravaganti, lotte nelle arene, amicizie incredibili e rivelazione inattese. Lemire sa insomma come stuzzicare l'interesse del lettore e non si risparmia, delineando un intero universo narrativo tutto da approfondire.
Se volessimo cercare un difetto nell'architettura narrativa del primo ciclo di storie di Descender, potremmo dire che, almeno finora, lo scenario politico e sociale dei pianeti del Consiglio Galattico Unito sembra un po' troppo abbozzato e solo accennato, dove forse avrebbe giovato soffermarvisi maggiormente e approfondirne le dinamiche. Ma si tratta di un dettaglio che non ruba troppo spazio al divertimento e all'alta godibilità di una delle serie Image più interessanti tra quelle attualmente in circolazione.
Questo anche grazie allo splendore della componente grafica. Se il talento di Jeff Lemire non necessitava ormai alcuna ulteriore conferma (anche per le tante bellissime storie di cui è autore completo), non è esattamente lo stesso per il disegnatore Dustin Nguyen. Autore finora di diverse storie di Batman, Nguyen, tipicamente uso a "rimpicciolire" i personaggi facendoli sembrare tutti un po' più bassi, non aveva avuto modo di esprimere totalmente il proprio estro. Recentemente aveva fatto fugaci apparizioni sul Superman Unchained di Scott Snyder (presentato in Italia su Superman L'uomo d'Acciaio), disegnando gli epiloghi di episodi realizzati per le restati pagine dalla star Jim Lee. Ovviamente però avere un compagno d'avventure come Jim Lee difficilmente ti permette di metterti in rilievo. Ci voleva una serie tutta per lui, possibilmente creator-owned. E quale occasione migliore di Descender?
Le sue tavole sono una gioia per gli occhi. Particolarmente efficace la scelta di mantenere le linee a matita (senza ripassarle a china) e di rendere colori e sfumature con l'acquerello. In dettaglio, molto riuscito il secondo capitolo, in cui si alterna la linea temporale del presente a quella del passato di Tim-21: Nguyen rende quest'ultima con colori differenti che rievocano la nostalgia del piccolo robot. Ne risulta un'esaltazione dell'atmosfera e della peculiarità della storia che ha un che di quasi inedito per il mercato statunitense. In un mondo come quello dei comics americani, sempre più avvezzi a colori digitali e resi ineccepibili tecnicamente, le tavole di Nguyen, il cui lavoro ci arriva con meno filtri possibile al punto da rendere quasi palpabile quanto fosse ruvida la carta da lui usata per dipingere, sono un'oasi di felicità per il lettore in cerca di esperienze nuove e appaganti.
La prima tavola del volume, con la presentazione del setting. |
Insomma, una serie che parte con il piede giusto e di cui siamo contenti per l'uscita imminente del nuovo volume (dal titolo Luna meccanica): con Lemire e Nguyen in cabina di comando non ci resta che tenere allacciate le cinture e lasciarci trasportare tra le stelle.
Il sommo audace
Descender vol.1
"Stelle di latta"
Testi: Jeff Lemire
Disegni: Dustin Nguyen
Bao Publishing
Data: Dicembre 2015