Il porto proibito
Come Teresa Radice e Stefano Turconi mi hanno conquistata
Il porto proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi, volume edito da Bao Publishing, è stata una delle opere più importanti della scorsa annata fumettistica. In ognuna delle persone che lo hanno letto ha lasciato qualcosa dentro, qualcosa che non sempre è facile mettere a fuoco.
Ce ne parla una nuova collaboratrice degli Audaci, Adelaide, che siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere nella maniera più semplice del mondo: passandole il volume.
Quella che segue è una raccolta delle sue riflessioni, quasi una lettera aperta a una speciale coppia di autori (artistica e nella vita).
Buona lettura.
Ciao a tutti! Sono Adelaide e scrivo queste poche righe perché sono rimasta straordinariamente colpita da un romanzo a fumetti (o graphic novel, ahimè, data la mia età non ho mai imparato l'inglese): Il porto proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi.
Mi sono sempre piaciuti i fumetti e quando ero giovane ne compravo, quando potevo permettermelo, anche tutte le settimane. All’epoca non c’era tutta la varietà nel mercato dell’editoria che si trova adesso.
Leggevo l’Intrepido, Lanciostory, Linus, Sturmtruppen, la mitica Compagnia della forca e Alan Ford, ma un fumetto in particolare è entrato nella mia vita, e tutt’ora ne fa parte (il primo abbonamento mi è stato regalato da mio nonno, e io ho cercato di tramandarlo anche a mia figlia): Topolino. Per questo motivo conoscevo già Teresa Radice e Stefano Turconi quali indimenticabili autori di storie disneyane come: Topolino e il grande mare di sabbia, Zio Paperone e l’isola senza prezzo, L’isola del tesoro.
Il porto proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi, volume edito da Bao Publishing, è stata una delle opere più importanti della scorsa annata fumettistica. In ognuna delle persone che lo hanno letto ha lasciato qualcosa dentro, qualcosa che non sempre è facile mettere a fuoco.
Ce ne parla una nuova collaboratrice degli Audaci, Adelaide, che siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere nella maniera più semplice del mondo: passandole il volume.
Quella che segue è una raccolta delle sue riflessioni, quasi una lettera aperta a una speciale coppia di autori (artistica e nella vita).
Buona lettura.
Ciao a tutti! Sono Adelaide e scrivo queste poche righe perché sono rimasta straordinariamente colpita da un romanzo a fumetti (o graphic novel, ahimè, data la mia età non ho mai imparato l'inglese): Il porto proibito di Teresa Radice e Stefano Turconi.
Mi sono sempre piaciuti i fumetti e quando ero giovane ne compravo, quando potevo permettermelo, anche tutte le settimane. All’epoca non c’era tutta la varietà nel mercato dell’editoria che si trova adesso.
Leggevo l’Intrepido, Lanciostory, Linus, Sturmtruppen, la mitica Compagnia della forca e Alan Ford, ma un fumetto in particolare è entrato nella mia vita, e tutt’ora ne fa parte (il primo abbonamento mi è stato regalato da mio nonno, e io ho cercato di tramandarlo anche a mia figlia): Topolino. Per questo motivo conoscevo già Teresa Radice e Stefano Turconi quali indimenticabili autori di storie disneyane come: Topolino e il grande mare di sabbia, Zio Paperone e l’isola senza prezzo, L’isola del tesoro.
Dovevo già intuire da questi capolavori a quattro
mani, specie dal riadattamento de L'isola del tesoro di R. L. Stevenson, che
condividevo con loro un’altra grande passione: quella per i mari e i grandi
velieri che li hanno solcati. Da sempre prediligo i libri che
narrano di avventure marinaresche come tutta la famosa saga di Horatio Hornblower di C.S.Forester.
Così quando mi hanno consigliato di leggere Il porto proibito sono rimasta folgorata. Al di là della bellissima storia e del suo intenso significato sono rimasta colpita dai disegni e dalla cura dei particolari.
Così quando mi hanno consigliato di leggere Il porto proibito sono rimasta folgorata. Al di là della bellissima storia e del suo intenso significato sono rimasta colpita dai disegni e dalla cura dei particolari.
La scelta delle tavole a matita e la padronanza
della tecnica del chiaro-scuro fanno di ogni scena un quadro a se stante. I
disegni dei velieri completi in ogni piccolo dettaglio e disegnati in ogni
posizione e prospettiva fanno comprendere la bravura del disegnatore che già
sorprende nella caratterizzazione dei personaggi. Credetemi, non è facile
disegnare un essere umano e riuscire a dargli un carattere con pochi segni di
matita. Non è scontato con due tratti di lapis far prendere corpo a ciò che in
un romanzo sanno fare le descrizioni. Resterete colpiti anche dalla profondità
dei paesaggi e dalla cura degli ambienti in cui si dipana la storia, dalla
tecnica delle giuste prospettive ed assonometrie che rendono reali gli interni
ed esterni.
Il porto proibito è una storia piena di sentimento e
di poesia, avvalorata da molte citazioni poetiche. Una storia che esalta il
valore della vita che va al di là della vita. La ricerca individuale del nostro
porto proibito che ti porta ad affrontare l’esistenza come un veliero in mare
aperto. Non voglio dilungarmi sulla trama, perché spero di aver smosso la vostra
curiosità: per me merita davvero di essere letta.
Voglio quindi fare i miei complimenti ai due artisti per il loro capolavoro e dire a Teresa Radice e Stefano Turconi che ho
apprezzato molto anche l’aggiunta delle tavole dopo il sipario. Tante volte
guardando un film ti sorprendi a pensare cosa faranno i personaggi dopo la
scritta "Fine" sullo schermo: grazie per averci pensato.
Aspetto con impazienza il vostro prossimo romanzo a
fumetti e spero che nella Casa Senza Nord vi siate già messi al lavoro.
Vi saluto con una frase tratta da una canzone di
Roberto Vecchioni:
Un saluto,“…nella memoria del mondo ci sono battaglie e nostalgie del cielo, grandi navi che portano a spasso la luce del pensiero…”...e leggere fumetti porta a spasso la nostra fantasia.
Adelaide
"Il porto proibito"
Testi: Teresa Radice
Disegni: Stefano Turconi
Bao Publishing
Data: Maggio 2015