ADAM WILD #16 e #17
Adam: un uomo un’avventura!
L’ora del ritorno nella grande madre Africa è scoccata,
finalmente! Londra stava stretta a tutti, siamo sinceri: alla principessa Amina per gli abiti goffi e per gli
scandali giornalistici, al conte Narciso
a causa della monotonia delle giornate e per il suo raffinato ed elegante gusto
dell’avventura ma, soprattutto, stava stretta al nostro Adam il quale, da novello Adamo, era intenzionato a ritornare nel
suo Eden quanto prima proprio per
evitare che si trasformasse in un inferno di fuoco.
Il maestro Gianfranco
Manfredi, impareggiabile delineatore di figure umanissime, imperfette,
contraddittorie e, proprio per questo, autentiche, e lo strepitoso talento
carioca di Pedro Mauro (classe ’53)
ci prendono per mano e ci portano a Lagos,
presentata come una città europea (la Liverpool dell’Africa Occidentale,
per l’esattezza). Quindi anche sul suono africano, il buon Adam dovrà fare i
conti con vizi (numerosissimi) e virtù (decisamente meno) made in England.
In questo grande porto di mare e di male, i nostri tre
amici dovranno fare i conti con il locale boss
Prince il quale gestisce i traffici
più importanti della zona e che si rivelerà legato a doppio filo (affari e
sangue) al temibile Baba, capo religioso
rivoluzionario che ha intenzione di invadere la città e di sradicare per sempre
la corruzione e il peccato con il fuoco purificatore.
Tra i due mali Adam – il quale, da bravo zuccone
scozzese, continua ad agire sempre e solo di testa sua, senza mai consultarsi
né con Amina tantomeno con Narcy – saprà scegliere quello minore e non esiterà
a rischiare la propria vita più di una volta pur di salvarne altre ed evitare
la rovina della città. Per sua fortuna – e per il nostro divertimento! – i suoi
compagni di vita e di avventura (per l’occasione si aggiungono anche quel
vecchio filibustiere del capitano Scratch
e la sua ciurma di marinai neoterici!) non lo stanno mai ad ascoltare e anche
questa volta si dimostreranno preziosi per far sì che quest’avventura si
risolva nel migliore dei modi.
Sullo sfondo di queste vicende, Manfredi fa scorrere sotto
i nostri occhi, come fosse un film, i conflitti e le contraddizioni presenti
sul territorio africano, sempre sul punto di esplodere a causa dell’occupazione
coloniale britannica. La presenza europea (portoghese prima, inglese poi) ha
generato un ordine apparente (simboleggiato dallo smidollato governatore Denton), un benessere
fittizio che si basa su ingiustizie subite dalla popolazione indigena. Tutto
questo, se da un lato non giustifica i massacri indiscriminati perpetrati da
Baba e dai suoi uomini (chiaro riferimento all’attualità drammatica dell’Isis:
non per niente il numero sedici si conclude con il coro Allah Akbar), dall’altro
rende più comprensibile il perché del forte malcontento e il risentimento degli
indigeni nei confronti degli occupanti bianchi.
Tutto è perfetto, equilibrato, dosato. I dialoghi sono
ora divertenti e scanzonati, ora gravi e tesi; le descrizioni sono ora ricche
di dettagli (vedi gli interni delle abitazioni), ora sintetiche ed estremamente
efficaci nel trasmettere la dinamicità dell’azione e dello scontro. Gran parte
del merito va al classicissimo stile di Pedro
Mauro, il cui tratto, spesso e volentieri, ci ha ricordato quello del
nostro Carlo Ambrosini (e senza nemmeno tirare in ballo altri nomi illustri quali il maestro Sergio Toppi); paragoni a parte, il suo stile molto dettagliato è particolarmente convincente.
Gianfranco Manfredi dopo le atmosfere fumose, grigie e
più tipicamente investigative degli episodi di ambientazione londinese torna
alla grande avventura e lo fa con una coppia di albi da antologia del fumetto.
Il titolo della nostra recensione – Adam:
un uomo un’avventura – non è casuale: grazie a questi due numeri di Adam Wild abbiamo rivissuto le stesse
emozioni che abbiamo provato leggendo i migliori episodi dell’omonima collana
bonelliana.
Idea: se la serie de Le Storie un giorno dovesse chiudere (e ci auguriamo di no!), perché non provare a riproporre quella gloriosa
formula che ci ha regalato tanti capolavori immortali, che ha tanto
appassionato i lettori di ieri e che continua ad affascinare i più giovani,
attenti e colti di oggi? Il classico che non muore mai!
Come direbbe Adam, da buon anglofono? Old but gold!
RolandoVeloci
ADAM WILD: “Lagos”
NUMERO: 16
DATA: gennaio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
NUMERO: 16
DATA: gennaio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
COPERTINA: Darko Perovic
DISEGNI E CHINE: Pedro Mauro
ADAM WILD: “La suprema catastrofe”
NUMERO: 17
DATA: febbraio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
NUMERO: 17
DATA: febbraio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
COPERTINA: Darko Perovic
DISEGNI E CHINE: Pedro Mauro