PaperUgo (Paperi vol.1)
Il "sentimento del contrario" per i fratelli Rincione, in un'opera sospesa tra amara riflessione e sorprendente realismo
Un sorriso può nascondere una lacrima. Così, anche se forse non ci siamo mai soffermati sui dolori esistenziali di Paperoga, il cugino pasticcione della famiglia Disney, i fratelli Marco e Giulio Rincione provano a darci una risposta lata. Interprete delle saghe di Paperi più celebri al mondo (o attore di pellicole cinematografiche, poco importa) l'alter ego PaperUgo è il personaggio che rimane dopo la scritta "Fine". È colui che si cela dietro la maschera (stupenda la trasformazione nel camerino descritta da Giulio Rincione con dolente maestria). È il prigioniero dell'eco di risate che non gli appartengono.
Fuori dal set la vita di PaperUgo è cupa, tetra, fatta di pensieri desolanti e permeata dalla sensazione di essere sbagliato. Nella sua fallibilità, nella sua incapacità a reagire, nel suo vagare oltre il confine della depressione, PaperUgo rappresenta una versione adulta e sensata (seppur deformata) dei personaggi disneyani.
La storia intesse evidenti e decisi legami con Storielline e Paranoiæ, le opere più personali di Giulio "Batawp". Il percorso coerente di autoanalisi che si articola in queste tre opere meriterebbe probabilmente un discorso autonomo: Batawp ha messo in piedi un viaggio dentro il sé più oscuro, senza fronzoli o troppe sovrastrutture, in un concentrato di poesia e mestizia. In PaperUgo è affiancato dal fratello Marco, sceneggiatore tecnicamente qui al suo esordio ma la cui presenza aleggiava già nelle precedenti opere di Batawp (nelle introduzioni, nei ringraziamenti, negli incoraggiamenti). Insieme, riescono a dar forma in maniera più nitida alle angosce e ai pensieri reconditi del protagonista.
Intanto il mondo esterno si è reso conto del talento artistico espresso da Batawp sul tavolo da disegno. È notizia di pochi giorni fa il suo imminente debutto in Bonelli su Orfani: Nuovo Mondo e sul Dylan Dog Color Fest. Tutte le caratteristiche delle sue tavole che ci fanno gridare al miracolo ogni volta che ne vediamo una sono contenute, concentrate, nelle pur poche pagine di PaperUgo. Lo stile pittorico unito all'aggiunta di effetti digitali crea quel senso di classicità che si fonde col moderno. La profondità dello sguardo dell'autore emerge con potenza anche dalla colorazione, sempre impeccabile. Molto bello il distacco, la dissonanza, tra la primissima tavola (l'unica realizzata dal collega PeeShow Prenzy) e le successive di Batawp. I colori si fanno d'improvviso tetri e senza bisogno di parole descrivono a perfezione uno state of mind.
Frutto di un processo iconoclasta severo e autentico, PaperUgo è un pugno allo stomaco. Chiuso l'albo, ci vuole un po' per riprendersi del tutto, per contestualizzare. E ricordarsi che i sorrisi, a volte, possono nascondere il contrario.
Paperi vol.1: "PaperUgo"
Collana: Fumetti Crudi
Editore: Shockdom
Data di pubblicazione: Gennaio 2016
Testi: Marco Rincione
Disegni: Giulio Rincione
(pag. 3: disegno di Prenzy)
Preview delle prime 5 tavole qui:
peeshow.it/projects/paperi-paperugo
Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario. Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s’inganna che parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l’amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario.
Luigi Pirandello, L'umorismo
Un sorriso può nascondere una lacrima. Così, anche se forse non ci siamo mai soffermati sui dolori esistenziali di Paperoga, il cugino pasticcione della famiglia Disney, i fratelli Marco e Giulio Rincione provano a darci una risposta lata. Interprete delle saghe di Paperi più celebri al mondo (o attore di pellicole cinematografiche, poco importa) l'alter ego PaperUgo è il personaggio che rimane dopo la scritta "Fine". È colui che si cela dietro la maschera (stupenda la trasformazione nel camerino descritta da Giulio Rincione con dolente maestria). È il prigioniero dell'eco di risate che non gli appartengono.
Fuori dal set la vita di PaperUgo è cupa, tetra, fatta di pensieri desolanti e permeata dalla sensazione di essere sbagliato. Nella sua fallibilità, nella sua incapacità a reagire, nel suo vagare oltre il confine della depressione, PaperUgo rappresenta una versione adulta e sensata (seppur deformata) dei personaggi disneyani.
La storia intesse evidenti e decisi legami con Storielline e Paranoiæ, le opere più personali di Giulio "Batawp". Il percorso coerente di autoanalisi che si articola in queste tre opere meriterebbe probabilmente un discorso autonomo: Batawp ha messo in piedi un viaggio dentro il sé più oscuro, senza fronzoli o troppe sovrastrutture, in un concentrato di poesia e mestizia. In PaperUgo è affiancato dal fratello Marco, sceneggiatore tecnicamente qui al suo esordio ma la cui presenza aleggiava già nelle precedenti opere di Batawp (nelle introduzioni, nei ringraziamenti, negli incoraggiamenti). Insieme, riescono a dar forma in maniera più nitida alle angosce e ai pensieri reconditi del protagonista.
Intanto il mondo esterno si è reso conto del talento artistico espresso da Batawp sul tavolo da disegno. È notizia di pochi giorni fa il suo imminente debutto in Bonelli su Orfani: Nuovo Mondo e sul Dylan Dog Color Fest. Tutte le caratteristiche delle sue tavole che ci fanno gridare al miracolo ogni volta che ne vediamo una sono contenute, concentrate, nelle pur poche pagine di PaperUgo. Lo stile pittorico unito all'aggiunta di effetti digitali crea quel senso di classicità che si fonde col moderno. La profondità dello sguardo dell'autore emerge con potenza anche dalla colorazione, sempre impeccabile. Molto bello il distacco, la dissonanza, tra la primissima tavola (l'unica realizzata dal collega PeeShow Prenzy) e le successive di Batawp. I colori si fanno d'improvviso tetri e senza bisogno di parole descrivono a perfezione uno state of mind.
Frutto di un processo iconoclasta severo e autentico, PaperUgo è un pugno allo stomaco. Chiuso l'albo, ci vuole un po' per riprendersi del tutto, per contestualizzare. E ricordarsi che i sorrisi, a volte, possono nascondere il contrario.
Giuseppe Lamola
Paperi vol.1: "PaperUgo"
Collana: Fumetti Crudi
Editore: Shockdom
Data di pubblicazione: Gennaio 2016
Testi: Marco Rincione
Disegni: Giulio Rincione
(pag. 3: disegno di Prenzy)
Preview delle prime 5 tavole qui:
peeshow.it/projects/paperi-paperugo