ORFANI: NUOVO MONDO #5
L'odio che non muore mai
Come facciano Recchioni e la sua squadra a sorprenderci così di frequente è un vero mistero! Ciò che è certo è che i talenti coinvolti in questo numero di Orfani: Nuovo Mondo (Michele Monteleone, Davide Gianfelice e Annalisa Leoni) sono tutti di altissimo livello e ci hanno regalato un episodio da ricordare come uno tra i più importanti dell’intera serie.
Fin dalla copertina in stile “Mangiafuoco - il burattinaio - ha in pugno Rosa - il suo burattino” di Matteo De Longis (forse la meno esaltante delle prime cinque!) capiamo che ciò che conta in questa storia è l’incontro/scontro tra la protagonista assoluta della serie – Rosa – e questo barbuto uomo–mostro, nostra vecchia conoscenza che credevamo di non rivedere più convinti che Ringo, il pistolero protagonista delle prime due serie di Orfani, l’avesse eliminato definitivamente. Ma quel mefistofelico geniaccio di Roberto Recchioni aveva previsto tutto e con una trovata da maestro, ben due anni fa, si era coperto le spalle per un altro dei suoi colpi di scena che riescono sempre a strapparci un «Ma come diavolo ci è riuscito!?». Il quarto numero si era concluso con il drammatico ritrovamento tra i due giovani fratelli John e Paul. Il quinto si apre esattamente come volevamo si aprisse: John, lacerato in due dalle fauci di uno dei terribili mostri che infestano nuovo mondo, che si spegne in un mare di sangue e fuoco. Per Paul continuare a correre per salvare la pelle è davvero difficile ora che ha perso per sempre il fratello tanto a lungo cercato e da pochissimo ritrovato. E chi credete che si applicherà affinché il biondo giovanotto non si lasci sopraffare dal senso di colpa e non si lasci divorare dalle sempre voraci creature che spuntano ogni quattro pagine? Ovviamente è Rosa, fanciulla in avanzato stato di gravidanza che sembra diventare sempre più sensibile ed emotivamente fragile (saranno gli ormoni, sarà il pancione, sarà la stanchezza) e interiormente forte numero dopo numero.
Prima di passare all’azione principale dell’albo – abbiamo ormai capito che la fuga da queste creature sarà una costante della serie – Recchioni e Monteleone (che ritorna dopo l’ottimo numero due, recensito qui audacemente!) ci propongono e si concedono ben quindici pagine di approfondimento sulla Juric e sui suoi piani eugenetici di vaga ispirazione nazista e sulla sua politica di respingimento dei clandestini di dichiarata matrice europea dei giorni nostri. La sequenza del dialogo tra il presidente Juric e il console De Vito è di fondamentale importanza per capire quello che c’è alla base della nuova società che l’ex dottoressa spera di plasmare sul nuovo pianeta; una società a sua immagine e somiglianza, dove non c’è spazio per di deboli, per le minoranze, per i malati, per gli estremisti politici: insomma, una comunità formata dai migliori (dai nuovi aristoi) che si prestano a essere manipolati facilmente e che non opporranno resistenza intellettuale e morale al suo duro regime di perenne emergenza e crudeltà.
La Juric – sempre più perfida e sempre più incinta – invia quel che resta di quella che un tempo fu Sam, la mocciosa tanto amata da Ringo, a prelevare Rosa. Le cose non vanno come previsto per via dell’arrivo imprevisto del Mangiafuoco della copertina (tranquilli: niente spoiler!). Diciamo che con questo numero si chiude – in un bagno di sangue, ovviamente – una storia che risale alla prima serie e che era rimasta in sospeso per molto tempo.
Come facciano Recchioni e la sua squadra a sorprenderci così di frequente è un vero mistero! Ciò che è certo è che i talenti coinvolti in questo numero di Orfani: Nuovo Mondo (Michele Monteleone, Davide Gianfelice e Annalisa Leoni) sono tutti di altissimo livello e ci hanno regalato un episodio da ricordare come uno tra i più importanti dell’intera serie.
Fin dalla copertina in stile “Mangiafuoco - il burattinaio - ha in pugno Rosa - il suo burattino” di Matteo De Longis (forse la meno esaltante delle prime cinque!) capiamo che ciò che conta in questa storia è l’incontro/scontro tra la protagonista assoluta della serie – Rosa – e questo barbuto uomo–mostro, nostra vecchia conoscenza che credevamo di non rivedere più convinti che Ringo, il pistolero protagonista delle prime due serie di Orfani, l’avesse eliminato definitivamente. Ma quel mefistofelico geniaccio di Roberto Recchioni aveva previsto tutto e con una trovata da maestro, ben due anni fa, si era coperto le spalle per un altro dei suoi colpi di scena che riescono sempre a strapparci un «Ma come diavolo ci è riuscito!?». Il quarto numero si era concluso con il drammatico ritrovamento tra i due giovani fratelli John e Paul. Il quinto si apre esattamente come volevamo si aprisse: John, lacerato in due dalle fauci di uno dei terribili mostri che infestano nuovo mondo, che si spegne in un mare di sangue e fuoco. Per Paul continuare a correre per salvare la pelle è davvero difficile ora che ha perso per sempre il fratello tanto a lungo cercato e da pochissimo ritrovato. E chi credete che si applicherà affinché il biondo giovanotto non si lasci sopraffare dal senso di colpa e non si lasci divorare dalle sempre voraci creature che spuntano ogni quattro pagine? Ovviamente è Rosa, fanciulla in avanzato stato di gravidanza che sembra diventare sempre più sensibile ed emotivamente fragile (saranno gli ormoni, sarà il pancione, sarà la stanchezza) e interiormente forte numero dopo numero.
Prima di passare all’azione principale dell’albo – abbiamo ormai capito che la fuga da queste creature sarà una costante della serie – Recchioni e Monteleone (che ritorna dopo l’ottimo numero due, recensito qui audacemente!) ci propongono e si concedono ben quindici pagine di approfondimento sulla Juric e sui suoi piani eugenetici di vaga ispirazione nazista e sulla sua politica di respingimento dei clandestini di dichiarata matrice europea dei giorni nostri. La sequenza del dialogo tra il presidente Juric e il console De Vito è di fondamentale importanza per capire quello che c’è alla base della nuova società che l’ex dottoressa spera di plasmare sul nuovo pianeta; una società a sua immagine e somiglianza, dove non c’è spazio per di deboli, per le minoranze, per i malati, per gli estremisti politici: insomma, una comunità formata dai migliori (dai nuovi aristoi) che si prestano a essere manipolati facilmente e che non opporranno resistenza intellettuale e morale al suo duro regime di perenne emergenza e crudeltà.
La Juric – sempre più perfida e sempre più incinta – invia quel che resta di quella che un tempo fu Sam, la mocciosa tanto amata da Ringo, a prelevare Rosa. Le cose non vanno come previsto per via dell’arrivo imprevisto del Mangiafuoco della copertina (tranquilli: niente spoiler!). Diciamo che con questo numero si chiude – in un bagno di sangue, ovviamente – una storia che risale alla prima serie e che era rimasta in sospeso per molto tempo.
Per scoprire di che cosa si tratta non vi resta che fiondarvi in edicola, acquistare e fare vostro Predatori e sperare che arrivi presto il 16 marzo quando uscirà il nuovo numero, E non avrà paura, che vedrà il contributo di un promettente gruppo di disegnatori.
A proposito di disegni, in chiusura ci sembra doveroso un cenno alla splendida prova di Davide Gianfelice e Annalisa Leoni. Insieme a Luca Maresca, Gianfelice è finora tra i pochi disegnatori ad aver partecipato a tutte e tre le stagioni di Orfani. Non è un caso: il suo stile, così diretto ed essenziale, si sposa bene con le caratteristiche salienti della serie ideata da Recchioni e Mammucari. Il suo tratto si è evoluto ulteriormente, forte anche delle esperienze legate alle frequenti esplorazioni fumettistiche oltreoceano, fino a raggiungere vette decisamente notevoli. Pur utilizzando poche linee e chine robuste, Gianfelice arriva al cuore della narrazione, acquisendo un'immediatezza convincente. Le sue tavole sono impreziosite dalle scelte cromatiche di Annalisa Leoni, nuovo punto di riferimento per la serie (a cui, nel nostro piccolo, abbiamo da poco assegnato il premio come miglior colorista nella sezione Fumetto Italiano dei nostri Awards), con colori vividi, caldi e preziosi.
Non ci resta che darvi appuntamento a marzo, congedandoci con una canzone...
RolandoVeloci
(con impercettibili contributi del sommo Audace)
ORFANI: NUOVO MONDO “Predatori”
NUMERO: 5
DATA: Febbraio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Matteo De Longis
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Davide Gianfelice
COLORI: Annalisa Leoni
NUMERO: 5
DATA: Febbraio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE
COPERTINA: Matteo De Longis
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni e Michele Monteleone
DISEGNI E CHINE: Davide Gianfelice
COLORI: Annalisa Leoni