L'elenco telefonico degli accolli

Zerocalcare e l'efferato demone del successo




C'è una sola cosa più logorante del successo: dover affrontare tutto ciò che ne deriva.



Non staremo qui a ripercorrere le tappe del percorso di Zerocalcare finora. È da anni ormai che praticamente tutti si ostinano, spesso sforzandosi, a indagare, tagliuzzare e vivisezionare un fenomeno dalla popolarità e successo davvero inarrestabili e sconfinati. Niente da eccepire, perché Zerocalcare, che lo si ammetta o meno, è una delle voci della nostra epoca. Attraverso il suo sguardo riusciamo a metabolizzare e reinterpretare tanti elementi che ci circondano e che spesso vengono tenuti fuori dalle dissertazioni di tante opere, persino le più realistiche.
Perché nessuno era riuscito a parlare, ad esempio, di come è cambiato oggi il concetto di reperibilità o della disperazione di circostanza come processo collettivo di metabolizzazione delle morti delle persone famose. Così come nessuno era riuscito ad autoanalizzare la propria condizione di fumettista e blogger di successo, perennemente inseguito da chiunque sia in cerca di un pezzo di lui, carnivori ossessionati dalla sua figura. Certamente alla base di tanti dei concetti espressi c’è la componente temporale, intesa sia come incapacità di fronteggiare in maniera soddisfacente tutte le richieste che gli vengono avanzate che come percezione del passar del tempo.

Questo suo sesto volume, oltre a raccogliere le storie originariamente apparse sul suo blog tra il 4 marzo 2013 e il 7 aprile 2015, contiene oltre 40 pagine inedite: anche e soprattutto in queste pagine, l’artista di Rebibbia non riesce a fare a meno di ritornare sull’argomento dei fantomatici “accolli”, tutti i gli impegni (già presi o in attesa di essere valutati) che lo perseguitano assiduamente. Già dalla copertina, potete notare un elemento che non va sottovalutato: Zerocalcare si ritrae più stempiato del solito, cosa che avviene anche nelle tavole inedite, quasi a segnare un distacco con le meno recenti pagine del blog. Ricollegandoci all’analisi del tempo, potremmo essere portati a pensare che sotto il peso di tutti questi impegni Calcare consideri se stesso come un uomo invecchiato, e come un anziano lui stesso è sempre in debito di energie, a rincorrere richieste disumane.
C’è da chiedersi se parte della popolarità dell’autore di Rebibbia e degli spunti che ha per narrare non derivi proprio da questo suo perenne stato d'animo, in un corto circuito per cui più è popolare, più gli è impossibile venire a capo di tutto ciò che questo comporta e più ha quell’insoddisfazione di fondo che lo spinge a continuare a realizzare storie e comunicare le proprie emozioni.
D’altronde, forse è semplicemente il momento di lasciarlo un po' in pace, il buon Calcare. Permettergli di decidere con serenità di cosa parlare nel prossimo volume o nella prossima storia sul blog. Proviamo un po' tutti a non assillarlo. Se volete iniziamo noi Audaci: almeno fino alla prossima fiera cercheremo di non richiedere disegnetti a Calcare. [Cioè, magari giusto uno, un armadillo veloce veloce. Altrimenti anche un “Per gli Audaci” e via. O anche un piccolo autografo va bene. Ma non è che vogliamo stressarlo anche noi, per carità…]


Il sommo Audace 
(con importanti contributi rolandici, foschici e fratellstici)






"L’elenco telefonico degli accolli"

DATA: ottobre 2015
BAO PUBLISHING
TESTI E DISEGNI: Zerocalcare

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