Avventure di un uomo in pigiama - Paco Roca
Quando vivere in pigiama genera sorrisi e riflessioni...
Dopo Memorie di un uomo in pigiama (2012) torna la narrazione autobiografica e incredibilmente ironica di Paco Roca. L'autore di Rughe, Il faro, Il gioco lugubre, L’inverno del disegnatore, Le strade di sabbia, Emotional World Tour e I solchi del destino dimostra ancora una volta la propria versatilità e la capacità di districarsi efficacemente tra racconti storici, romanzi intrisi d'emozioni e passione per la letteratura e storie d'attualità.
Fernando Marías scrive nell'introduzione al volume le seguenti, illuminanti, parole: "che dire di un libro che si racconta da solo con una precisione ammirevole?". Noi, nel nostro piccolo, ci proviamo nella speranza di stuzzicare la vostra curiosità e di avvicinarvi a un autore davvero fuori dal comune...
Già nel titolo, Avventure di un uomo in pigiama, Paco Roca non perde occasione per sfoderare tutto il proprio non-sense: riuscite a pensare a qualcosa di meno "avventuroso" di un uomo in pigiama?
Questo volume, edito da Tunué raccoglie le storie brevi (di due pagine l'una, eccetto l'episodio di chiusura, "Le leggi (temporali) del mercato", di 12 pagine) originariamente pubblicate in Spagna sul supplemento del quotidiano El País tra il luglio 2013 e il marzo 2015. L'autore spagnolo incentra l'opera sulle sue acute riflessioni esistenziali. Riflessioni sull'uomo, sulla società, sull'economia, sulla storia e persino sulla politica si trasformano in amabili scuse per affrontare temi personali come la creatività e il vivere quotidiano dell'autore di fumetti che ha la fortuna (o la sfortuna, dipende dai punti di vista) di poter lavorare da casa. Senza dimenticare tutte le micro e macro idiosincrasie che tormentano tutti, da quando siamo bambini fino all'età adulta.
Alcuni frammenti delle sue brevissime storie sono davvero pungenti e illuminanti. Prendiamo "La libertà dell'autore", ad esempio. Paco Roca prima ironizza con gli autori alla Woody Allen e alla Stephen King che producono alla velocità della luce nuove opere, mentre alla fine finisce per dare loro ragione in virtù di una neonata affinità con il loro lavorare da casa (magari in pigiama proprio come lui!).
Delizioso è "Il punto finale", chicca nella quale il protagonista è Omero. Il leggendario autore di Iliade e Odissea è immaginato nel suo lavoro casalingo di scrittura dei poemi che non finisce mai di ultimare proprio per evitare di dover tornare nel mondo quotidiano fatto di piccole noie e lavoretti domestici che nessuno ha mai voglia di fare. Quindi preferisce restare nel suo mondo immaginario popolato dai suoi personaggi piuttosto che assecondare la voce di sua moglie che gli chiede di sistemare la villa che è "tutta sottosopra".
E ancora, ne "La voce dell'autore" Roca realizza un riuscito viaggio dietro le quinte dei meccanismi della narrazione, cercando di spiegare la diferenza tra l'io personaggio/narratore e l'io reale e suggerendo di non prendere troppo alla lettera le sue confessioni autobiografiche (come quando una rivista gli chiede di realizzare una sessione di foto in pigiama).
Risulta quindi molto intelligente e godibile la struttura stessa delle storie brevi messa in pratica dall'autore spagnolo. Spesso Roca parte da considerazioni universali e profonde (il passare del tempo, la paternità, ecc...) per poi calarle in maniera ironica e irriverente nella propria quotidianità.
In definitiva, emerge chiaramente una latente nevrosi o, se preferite, ossessione: quella dello scrivere (non sono casuali i riferimenti a Dostoevskij, Allen, King e al se stesso del passato e del futuro) visto sia come necessità per esprimere il proprio io narcisistico e sia come unico mezzo di sostentamento conosciuto e praticabile da chi scrive. Da qui il bisogno continuo di questo rapporto conflittuale e stressante - ma indispensabile - con la scrittura ("L'eterna riscrittura") e la ricerca continua di idee ("L'obbligo di creare") che diventano, per logica conseguenza, la materia prima stessa per le sue opere...
Un Paco Roca mai così metafumettistico e indagatore, per una volta, più di se stesso che del mondo che lo circonda.
Una perla. L'ennesima a sua firma.
Avventure di un uomo in pigiama
SOGGETTO, SCENEGGIATURA E DISEGNI: Paco Roca
EDITORE: Tunuè
ANNO: 2015
Dopo Memorie di un uomo in pigiama (2012) torna la narrazione autobiografica e incredibilmente ironica di Paco Roca. L'autore di Rughe, Il faro, Il gioco lugubre, L’inverno del disegnatore, Le strade di sabbia, Emotional World Tour e I solchi del destino dimostra ancora una volta la propria versatilità e la capacità di districarsi efficacemente tra racconti storici, romanzi intrisi d'emozioni e passione per la letteratura e storie d'attualità.
Fernando Marías scrive nell'introduzione al volume le seguenti, illuminanti, parole: "che dire di un libro che si racconta da solo con una precisione ammirevole?". Noi, nel nostro piccolo, ci proviamo nella speranza di stuzzicare la vostra curiosità e di avvicinarvi a un autore davvero fuori dal comune...
Questo volume, edito da Tunué raccoglie le storie brevi (di due pagine l'una, eccetto l'episodio di chiusura, "Le leggi (temporali) del mercato", di 12 pagine) originariamente pubblicate in Spagna sul supplemento del quotidiano El País tra il luglio 2013 e il marzo 2015. L'autore spagnolo incentra l'opera sulle sue acute riflessioni esistenziali. Riflessioni sull'uomo, sulla società, sull'economia, sulla storia e persino sulla politica si trasformano in amabili scuse per affrontare temi personali come la creatività e il vivere quotidiano dell'autore di fumetti che ha la fortuna (o la sfortuna, dipende dai punti di vista) di poter lavorare da casa. Senza dimenticare tutte le micro e macro idiosincrasie che tormentano tutti, da quando siamo bambini fino all'età adulta.
Alcuni frammenti delle sue brevissime storie sono davvero pungenti e illuminanti. Prendiamo "La libertà dell'autore", ad esempio. Paco Roca prima ironizza con gli autori alla Woody Allen e alla Stephen King che producono alla velocità della luce nuove opere, mentre alla fine finisce per dare loro ragione in virtù di una neonata affinità con il loro lavorare da casa (magari in pigiama proprio come lui!).
Delizioso è "Il punto finale", chicca nella quale il protagonista è Omero. Il leggendario autore di Iliade e Odissea è immaginato nel suo lavoro casalingo di scrittura dei poemi che non finisce mai di ultimare proprio per evitare di dover tornare nel mondo quotidiano fatto di piccole noie e lavoretti domestici che nessuno ha mai voglia di fare. Quindi preferisce restare nel suo mondo immaginario popolato dai suoi personaggi piuttosto che assecondare la voce di sua moglie che gli chiede di sistemare la villa che è "tutta sottosopra".
E ancora, ne "La voce dell'autore" Roca realizza un riuscito viaggio dietro le quinte dei meccanismi della narrazione, cercando di spiegare la diferenza tra l'io personaggio/narratore e l'io reale e suggerendo di non prendere troppo alla lettera le sue confessioni autobiografiche (come quando una rivista gli chiede di realizzare una sessione di foto in pigiama).
Ne "La voce dell'autore" Roca cita Magritte. |
In definitiva, emerge chiaramente una latente nevrosi o, se preferite, ossessione: quella dello scrivere (non sono casuali i riferimenti a Dostoevskij, Allen, King e al se stesso del passato e del futuro) visto sia come necessità per esprimere il proprio io narcisistico e sia come unico mezzo di sostentamento conosciuto e praticabile da chi scrive. Da qui il bisogno continuo di questo rapporto conflittuale e stressante - ma indispensabile - con la scrittura ("L'eterna riscrittura") e la ricerca continua di idee ("L'obbligo di creare") che diventano, per logica conseguenza, la materia prima stessa per le sue opere...
Un Paco Roca mai così metafumettistico e indagatore, per una volta, più di se stesso che del mondo che lo circonda.
Una perla. L'ennesima a sua firma.
Rolando Veloci & Giuseppe Lamola
Avventure di un uomo in pigiama
SOGGETTO, SCENEGGIATURA E DISEGNI: Paco Roca
EDITORE: Tunuè
ANNO: 2015