ADAM WILD #9, #10 e #11 - Tre volte Adam!
Alle soglie del dodicesimo numero che chiuderà il primo anno
della nuova serie di Giancarlo Manfredi...
Riecco, dopo la pausa estiva, gli Audaci con una nuova super (tripla!) recensione dell’amata serie di Gianfranco Manfredi, Adam Wild. Dopo il riuscito esperimento della scorsa volta (lo trovate qui!) riproviamo a mettere insieme gli avvenimenti delle ultime avventure dell’ironico e irresistibile esploratore: azione e divertimento non mancheranno di sicuro!
I
disegni di Massimo Cipriani sono splendidi, pulito il suo
tratto. Su tutto, spiccano i volti della perfida ma affascinante Gertrude Winter la quale, in questo albo, si avvicina pericolosamente ad
Adam e ci fornisce preziose informazioni sul loro passato insieme… Allievo prima e
assistente poi del buon Andrea Cascioli (valido disegnatore di Nathan
Never), Cipriani è al suo esordio in Bonelli e bisogna ammettere che Manfredi ha
fatto bene a dargli fiducia.
Le notti di Mombasa
COPERTINA: Darko Perovic
ADAM WILD: “Le notti di Mombasa”
NUMERO: 10
DATA: luglio 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
CHINE: Matteo Bussola
COPERTINA: Darko Perovic
Riecco, dopo la pausa estiva, gli Audaci con una nuova super (tripla!) recensione dell’amata serie di Gianfranco Manfredi, Adam Wild. Dopo il riuscito esperimento della scorsa volta (lo trovate qui!) riproviamo a mettere insieme gli avvenimenti delle ultime avventure dell’ironico e irresistibile esploratore: azione e divertimento non mancheranno di sicuro!
Andiamo con ordine.
Eravamo rimasti alla vendetta compiuta da Adam e Makibu, ne Il signore delle iene, ai danni del cattivissimo Osso, l’anziano capo villaggio che aveva ceduto il giovanissimo Makibu agli schiavisti.
I giovani leoni
Eravamo rimasti alla vendetta compiuta da Adam e Makibu, ne Il signore delle iene, ai danni del cattivissimo Osso, l’anziano capo villaggio che aveva ceduto il giovanissimo Makibu agli schiavisti.
I giovani leoni
Con il
numero nove, I giovani leoni, ci addentriamo maggiormente nella parte
politico–storica della serie. Qui Manfredi decide di mettere a nudo gli
squallidi interessi delle compagnie inglesi (in questo caso quella ferroviaria)
e di puntare i fari sulle disumane condizioni di lavoro dei poveri indiani (i coolies) costretti a lavorare per la
gloria della madrepatria. Il motore della storia, in questo caso, è la presenza
di enormi e famelici leoni che stanno aggredendo i poveri operai, sfruttati per
la realizzazione della ferrovia. Beiman
Shaitan, li chiamano i coolies:
sono dèmoni o soltanto belve dalla stazza straordinaria avvezze all’odore del
sangue e al gusto della carne umana che cercano soltanto di continuare a
sopravvivere in un habitat che non è
più il loro? Adam e il colonello Patterson (memorabile figura di
militare, in perenne conflitto tra dovere e coscienza, dipinta da un Manfredi
in stato di grazia) a loro modo riusciranno a risolvere la questione e a
permettere la ripresa dei lavori.
Le notti di Mombasa
Le
notti di Mombasa è senza dubbio l’albo
più dinamico letto finora. È quello più rock’n’roll:
quello dove si ride (diverse le macchiette comiche o tragicomiche), dove si
usano le mani e i fucili e dove la lingua non teme di intraprendere strade poco
auliche ma calzanti per l’occasione. Ancora una volta Lady Winter e il redivivo
Frankie Frost tramano alle spalle di
Adam per eliminarlo definitivamente. Ma qualcosa va per il verso storto e nello
scontro finale Frost sembra avere la peggio ma siamo certi che non è affatto
finita e che questo affascinante villain
saprà ritornare sulla scena più incattivito che mai.
Ai
disegni ritroviamo una vecchia conoscenza del mondo Bonelli: il bravo Giorgio Sommacal che avevamo imparato a conoscere sulle pagine della
miniserie di successo ideata da Pasquale
Ruju, Demian. Suoi sono, a
nostro modestissimo parere, i disegni più belli dell’intera serie. Il suo
tratto riconoscibilissimo è in grado di donare una caratterizzazione
straordinaria che rende indimenticabili e personali i visi dei personaggi che
in questa storia si incontrano per la prima volta (pensiamo al malcapitato
comandante Dundee, al meschino gestore del locale distrutto da Adam, Mr. Hart e
agli irresistibili artisti di cabaret Capitan Spaulding e Kamala).
Notevolissimi anche i suoi sfondi e i paesaggi, tratteggiati con cura e sfumati
a matita e lasciati senza china. Un lavoro davvero superbo!
Con I
dèmoni del Kilimanjaro Manfredi si cimenta una volta di più con il
folklore nero, dando corpo a un’oscura storia incentrata completamente sui
guardiani del monte più alto del continente africano. Illuminante, come sempre
quando si tratta dell’autore anconetano di nascita ma milanese d’adozione, la
sua pagina introduttiva, Safari. Qui il nostro ci prende per
mano e ci accompagna in un viaggio nel cuore dell’Africa, tra i Wadarimba o Wakonyingo, i guardiani nani del sacro monte. Sacro perché
l’irresistibile compagno (anzi, finanziatore!) di viaggio di Adam, conte Narciso Molfetta, ha ricevuto un
ordine da uno zio cardinale: in cambio della somma necessaria alle sue imprese
nel continente nero, dovrà scalare il Kilimanjaro e piantarci in vetta una
bella croce…
Niente
di più invitante per Adam e la sua nutrita squadra di compagni di vita: Amina, sempre splendida e altezzosa, i
simpaticissimi Sam e Makibu (quest’ultimo esilarante nel suo
completo polare!) e, ultimo ma non ultimo, il già citato conte, sempre più snob («Non ci si improvvisa
arrampicatori», ammonisce gli altri!) ma davvero uno dei personaggi di Manfredi
più riusciti di sempre! A far loro da guida per l’occasione troviamo il
gigantesco e gagliardo Temba, membro
di spicco della tribù dei Chagga.
Alle
matite (e solo a quelle, visto che le chine sono dell’altro esordiente in
Bonelli – ma decisamente più conosciuto – Matteo
Bussola) troviamo il talentuoso Damjan
Stanich. Croato, classe ’81, dopo la collaborazione proprio con Bussola e
Barbato per Davvero (sia on–line
che cartaceo), approda in Bonelli e questo è il suo riuscito esordio.
Vi
ricordiamo l’appuntamento con il dodicesimo numero della serie, L’arca,
sempre scritto da Manfredi e disegnato dal grandissimo Paolo Raffaelli.
RolandoVeloci
Una tavola tratta dall'undicesimo albo: le matite di Damjan Stanich. |
La stessa tavola dopo l'inchiostrazione di Matteo Bussola. |
ADAM WILD: “I giovani leoni”
NUMERO: 9
DATA: giugno 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI E CHINE: Massimo CiprianiNUMERO: 9
DATA: giugno 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
COPERTINA: Darko Perovic
ADAM WILD: “Le notti di Mombasa”
NUMERO: 10
DATA: luglio 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI E CHINE: Giorgio Sommacal
COPERTINA: Darko Perovic
ADAM WILD: “I dèmoni del Kilimanjaro”
NUMERO: 11
DATA: agosto 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI: Damjan StanichNUMERO: 11
DATA: agosto 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
CHINE: Matteo Bussola
COPERTINA: Darko Perovic