L’abisso
“Le Storie” di Boselli
e Rossi
Si sa, quando Mauro Boselli ci prende la mano non lo fermi più! È notizia recentissima che l’autore milanese ha appena superato Claudio Nizzi (lo zio di Tex) nella prestigiosissima classifica degli sceneggiatori più pubblicati di sempre dalla casa editrice di via Buonarroti. Resiste soltanto Gianluigi Bonelli (che di Tex è il padre) ma se il nostro Bosellone continua a sfornare storie con la stessa media mostrata in questo agosto 2015 il povero Bonelli padre non manterrà a lungo il primato! Infatti quello che recensiamo in questa sede è il suo terzo (sì, avete letto bene: terzo!) albo in edicola in questo mese. Gli altri due sono Il segreto di Amber Tremayne (Dampyr n. 185, per i disegni di Mauro Laurenti), splendida prima parte di una storia doppia che ha risollevato un po’ le quotazioni recenti della serie agli occhi degli Audaci, e Winnipeg! (Tex n. 658), anch’essa una prima parte della storia lunga disegnata dal grandissimo Alfonso Font. Senza contare che a luglio la SBE ha dato alle stampe Mohawk River, il secondo numero della collana Le Storie Speciale (a colori), una chicca firmata Boselli e Stano che l’ineguagliabile Sommo ha recensito audacemente (la trovate qui).
Quindi un Boselli scatenato e prolifico, come sempre! Sì, ma la qualità!? La qualità rimane sempre quella che lo ha reso giustamente famoso? Diciamo che per questa volta il giudizio si attesta su una sufficienza piena perché il nostro resta lontano dalle vette che soltanto lui, quando vuole, riesce a raggiungere.
Perché mai, vi starete domandando? L’abisso forse non è piaciuto agli Audaci? Il punto non è questo, è un altro. Forse questa storia – in realtà, un piccolo romanzo – meritava più pagine, un altro formato. Forse la sua giusta collocazione era all’interno del nuovo contenitore delle mini-miniserie inaugurato da Coney Island di Manfredi e che adesso vede in edicola Tropical Blues di Mignacco. Boselli, si sa, ha bisogno di molte pagine per portare la storia e il lettore dove vuole lui. Le 110 pagine del formato della collana Le Storie non gli sono congeniali e di questo se ne accorgerebbe anche un lettore non esperto. Quante volte in Dampyr si è già a pagina 89 e l’azione centrale della storia si deve ancora svolgere nella sua totalità?!?
“L’abisso”
SERIE: Le storie
NUMERO: 35
DATA: agosto 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Luca Rossi
COPERTINA: Aldo Di Gennaro
Si sa, quando Mauro Boselli ci prende la mano non lo fermi più! È notizia recentissima che l’autore milanese ha appena superato Claudio Nizzi (lo zio di Tex) nella prestigiosissima classifica degli sceneggiatori più pubblicati di sempre dalla casa editrice di via Buonarroti. Resiste soltanto Gianluigi Bonelli (che di Tex è il padre) ma se il nostro Bosellone continua a sfornare storie con la stessa media mostrata in questo agosto 2015 il povero Bonelli padre non manterrà a lungo il primato! Infatti quello che recensiamo in questa sede è il suo terzo (sì, avete letto bene: terzo!) albo in edicola in questo mese. Gli altri due sono Il segreto di Amber Tremayne (Dampyr n. 185, per i disegni di Mauro Laurenti), splendida prima parte di una storia doppia che ha risollevato un po’ le quotazioni recenti della serie agli occhi degli Audaci, e Winnipeg! (Tex n. 658), anch’essa una prima parte della storia lunga disegnata dal grandissimo Alfonso Font. Senza contare che a luglio la SBE ha dato alle stampe Mohawk River, il secondo numero della collana Le Storie Speciale (a colori), una chicca firmata Boselli e Stano che l’ineguagliabile Sommo ha recensito audacemente (la trovate qui).
Quindi un Boselli scatenato e prolifico, come sempre! Sì, ma la qualità!? La qualità rimane sempre quella che lo ha reso giustamente famoso? Diciamo che per questa volta il giudizio si attesta su una sufficienza piena perché il nostro resta lontano dalle vette che soltanto lui, quando vuole, riesce a raggiungere.
Perché mai, vi starete domandando? L’abisso forse non è piaciuto agli Audaci? Il punto non è questo, è un altro. Forse questa storia – in realtà, un piccolo romanzo – meritava più pagine, un altro formato. Forse la sua giusta collocazione era all’interno del nuovo contenitore delle mini-miniserie inaugurato da Coney Island di Manfredi e che adesso vede in edicola Tropical Blues di Mignacco. Boselli, si sa, ha bisogno di molte pagine per portare la storia e il lettore dove vuole lui. Le 110 pagine del formato della collana Le Storie non gli sono congeniali e di questo se ne accorgerebbe anche un lettore non esperto. Quante volte in Dampyr si è già a pagina 89 e l’azione centrale della storia si deve ancora svolgere nella sua totalità?!?
La storia è una classica avventura di mare con
sfumature horror trasformata in
un’opera di attente citazioni e allusioni artistico–letterarie: è un gioco
letterario continuo e di gran classe, quello che il lettore più attento deve
intraprende con Boselli se vuole stargli dietro. Ma l’impressione è che questa
volta forse l’autore abbia esagerato e preteso troppo sia dall’intreccio
(straordinariamente ricco) che dal lettore (sommerso dagli spunti e dai
riferimenti). Le situazioni in cui Boselli fa muovere i suoi tanti (anche
loro!) personaggi sono così numerose e tutte potenzialmente ricche di bei
momenti che alla fine la sensazione che rimane è quella che c’è molto non detto
e che si poteva e doveva diluire maggiormente le vicende narrate proprio per
dare all’autore la possibilità materiale di esprimersi al meglio. Esempio di
questa contraddizione e di questo mancato scioglimento catartico è
rappresentato dal finale, che definire frettoloso e malriuscito è dir poco: un
rapporto così speciale e profondo come quello tra il giovane protagonista Michel
Davy (un naufrago immemore che viene salvato da una ciurma di pirati) e il
suo più affezionato amico, il maturo filibustiere Hickson, non doveva
essere liquidato in modo così brutale e sbrigativo.
Sorvoliamo sulla scontatissima citazione, nel
finale, del Nietzsche più saccheggiato di sempre (al pari di quella sul caos e sulla
stella che balla…): quello relativo a fissare troppo a lungo nell’abisso,
appunto.
Dopo aver parlato a lungo della scrittura, passiamo
ai disegni!
A dare corpo a questo parto boselliano troviamo il valorosissimo combattente della mina e del calamaio, Luca Rossi. Veronese, classe ’69, questo talento straordinario negli anni Novanta si fa le ossa su Gordon Link, Demon
Hunter e Iron Hart. In seguito diventa una delle colonne portanti della serie
ideata proprio da Boselli (insieme a Maurizio Colombo) Dampyr: il suo primo lavoro è il n.
3, Fantasmi
di sabbia, forse il più riuscito albo dell’intera serie – chi scrive lo
ricorda come un grandissimo capolavoro! – del giungo 2000; il suo ultimo il n. 161,
Mal
di luna, agosto 2013. Di recente ha realizzato House of Mystery
per la Vertigo, etichetta della mitica DC Comics, mentre è stato annunciato il suo ritorno a Dampyr, su testi dell'onnipresente Boselli, per l'importante numero duecento della serie. I suoi disegni, ora drammatici, ora grotteschi, ma
sempre funzionali all’economia del narrato (molte sono le tavole in cui
troviamo didascalie della voce narrante), regalano davvero una piacevole
fluidità alla storia. Il suo tratto fermo riesce a scolpire volti carichi di
miseria e sofferenza ma allo stesso tempo tanta voglia di vivere e paura di
morire.
Ma basta annoiarvi, molto meglio di noi può
introdurvi nel cuore, insieme avventuroso e soprannaturale, dell’albo la breve
ma efficace presentazione che la stessa Bonelli dà della storia, noi di più non
vi diciamo:
« Li chiamavano gentiluomini di ventura, ma conducevano una dura esistenza
e non sempre avevano la fortuna dalla loro... Quando Michel Davy, un giovane
naufrago, viene raccolto dalla “Southern Star” e vede sventolare sull’albero
maestro la bandiera nera con il teschio, capisce che la sua unica scelta è
diventare un pirata. L’irascibile Capitan Moody e la sua pittoresca ciurma sono
apparentemente perseguitati dalla mala sorte e questo non fa che accrescere la
loro pessima fama, mentre, tra disavventure di ogni genere, navigano sulla
‘Pirate Round’ alla volta del Madagascar e dell’Oceano Indiano. La ciurma
inizia a pensare che a bordo ci sia un Jonah, uno jettatore da gettare ai
pesci... Sinché, su una nave di appestati, il capitano scopre la mappa di un
favoloso tesoro e dirige la nave verso mari sconosciuti e mai solcati prima
d’ora... almeno da marinai di razza umana… »
Rolando
Veloci
“L’abisso”
SERIE: Le storie
NUMERO: 35
DATA: agosto 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Luca Rossi
COPERTINA: Aldo Di Gennaro