Rim City #1 - Dal profondo
Il debutto della miniserie scritta da Alessandro "Doc Manhattan" Apreda e disegnata da Daniele Orlandini
Ne è passato di tempo da quando abbiamo iniziato a parlare del progetto Atomico. Era novembre 2014 e in quel di Lucca Comics era appena stata diffusa la notizia che un gruppo di autori, sia affermati che esordienti, avrebbero dato vita a tre diverse miniserie finanziate mediante crowdfunding. Così, per circa otto mesi abbiamo seguito quei progetti passo dopo passo (supportandone il suddetto crowdfunding senza mezzi termini) e ora ci troviamo, come tangibile e piacevole conseguenza, con il primo numero di Rim City sui nostri schermi audaci.
"In un lontano futuro, dove tutto sembra ormai perduto, Rim City è l'ultima speranza di una razza umana prossima all'estinzione."
Come si può evincere da questo teaser rilasciato mesi fa durante il crowdfunding, il contesto di Rim City è decisamente fantascientifico. Un mondo futuro cupo, una città dove "si respirano paura e disperazione". Presto o tardi tutti saranno sconvolti dal "fuoco", fantomatica spada di Damocle che sterminerà gli ultimi esseri umani ancora in vita. Non reggendo il peso della fine imminente, molti decidono di darsi a overdosi sensoriali tecnologiche. L'unica speranza sembra essere delegata a una missione nelle profondità degli abissi in cui sarà coinvolta Kendra, il capitano del corpo dei Tridenti che impariamo a conoscere in questo numero.
Sin dall'esordio di questa storia, veniamo colti dall'impressione che Dal profondo sia solo parte di un affresco di più ampio respiro. Come se militari, uomini religiosi, persone comuni, creature, equipaggiamenti e veicoli qui presentati siano stati pensati e progettati per essere raccontati ancora a lungo.
Alessandro "Doc Manhattan" Apreda non è nuovo alla scrittura. Oltre a occuparsi del celeberrimo blog dell'Antro Atomico, ha scritto il fumetto di fantascienza Ethan?, un racconto di fantascienza (vincitore del premio Spacewave) pubblicato da Fanucci e il libro Per il Potere di Grayskull. Nonostante ciò, sotto molti aspetti per lui Rim City è un bel banco di prova, tra l'altro nemmeno di quelli semplici semplici. Questo un po' perché in effetti è il primo Progetto Atomico a vedere la luce, un po' perché il respiro e le intenzioni sono (innegabilmente) internazionali, un po' perché si sa già che a ottobre saldaPress pubblicherà questa storia in volume (e immaginiamo non dispiaccia sapere che il proprio nome campeggerà accanto a quello di gente come Robert Kirkman, Charlie Adlard, Paul Azaceta ecc.).
In tutti i modi, Apreda supera agilmente la prova, con una sceneggiatura decisamente interessante e molto fluida. Il compito di introdurre personaggi e situazioni viene gestito con grande naturalezza e senza troppe divagazioni (o spiegoni). La storia possiede un ritmo elevato che non concede sosta sino al finale, ovviamente aperto in modo da tenere alta l'attenzione del lettore (come nella migliore tradizione dei comic book).
Dal canto suo, Daniele Orlandini rende graficamente la storia in maniera impeccabile. Il giovane autore, classe 1992, diplomatosi appena un anno fa alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, aveva finora realizzato illustrazioni per alcuni manuali di giochi di ruolo e iniziato una collaborazione come assistente del fumettista Roberto Baldazzini. Con Rim City fa il suo esordio effettivo come disegnatore di fumetti professionista. Eppure, se voi foste all'oscuro di questo particolare, difficilmente considerereste la sua come un'opera prima, sfogliando le venti tavole che compongono la storia. Come Apreda, anche Orlandini si rifà sicuramente alla tradizione fumettistica d'oltreoceano, nel costruire le tavole e disporre le vignette. A questo aggiunge un tratto pulito e un buon focus sull'espressività dei personaggi. Seppure sia giusto considerare l'intera miniserie per un giudizio complessivo, di sicuro il suo è un ottimo esordio. Ai colori è coadiuvato da Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora, autori di un lavoro che impreziosisce le tavole senza risultare troppo invadenti (eccetto per un paio di passaggi).
Una menzione infine la merita la splendida copertina di Francesco Mattina, autore che non dovrebbe aver bisogno di presentazioni e che sicuramente sarà bello continuare a vedere all'opera.
Ovviamente, attendiamo il prossimo episodio.
[To be continued]
Rim City #1 - "Dal profondo"
NUMERO: 1
DATA: Giugno 2015
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Apreda
DISEGNI E CHINE: Daniele Orlandini
COLORI: Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora
COPERTINA: Francesco Mattina
Ne è passato di tempo da quando abbiamo iniziato a parlare del progetto Atomico. Era novembre 2014 e in quel di Lucca Comics era appena stata diffusa la notizia che un gruppo di autori, sia affermati che esordienti, avrebbero dato vita a tre diverse miniserie finanziate mediante crowdfunding. Così, per circa otto mesi abbiamo seguito quei progetti passo dopo passo (supportandone il suddetto crowdfunding senza mezzi termini) e ora ci troviamo, come tangibile e piacevole conseguenza, con il primo numero di Rim City sui nostri schermi audaci.
"In un lontano futuro, dove tutto sembra ormai perduto, Rim City è l'ultima speranza di una razza umana prossima all'estinzione."
Come si può evincere da questo teaser rilasciato mesi fa durante il crowdfunding, il contesto di Rim City è decisamente fantascientifico. Un mondo futuro cupo, una città dove "si respirano paura e disperazione". Presto o tardi tutti saranno sconvolti dal "fuoco", fantomatica spada di Damocle che sterminerà gli ultimi esseri umani ancora in vita. Non reggendo il peso della fine imminente, molti decidono di darsi a overdosi sensoriali tecnologiche. L'unica speranza sembra essere delegata a una missione nelle profondità degli abissi in cui sarà coinvolta Kendra, il capitano del corpo dei Tridenti che impariamo a conoscere in questo numero.
Sin dall'esordio di questa storia, veniamo colti dall'impressione che Dal profondo sia solo parte di un affresco di più ampio respiro. Come se militari, uomini religiosi, persone comuni, creature, equipaggiamenti e veicoli qui presentati siano stati pensati e progettati per essere raccontati ancora a lungo.
Alessandro "Doc Manhattan" Apreda non è nuovo alla scrittura. Oltre a occuparsi del celeberrimo blog dell'Antro Atomico, ha scritto il fumetto di fantascienza Ethan?, un racconto di fantascienza (vincitore del premio Spacewave) pubblicato da Fanucci e il libro Per il Potere di Grayskull. Nonostante ciò, sotto molti aspetti per lui Rim City è un bel banco di prova, tra l'altro nemmeno di quelli semplici semplici. Questo un po' perché in effetti è il primo Progetto Atomico a vedere la luce, un po' perché il respiro e le intenzioni sono (innegabilmente) internazionali, un po' perché si sa già che a ottobre saldaPress pubblicherà questa storia in volume (e immaginiamo non dispiaccia sapere che il proprio nome campeggerà accanto a quello di gente come Robert Kirkman, Charlie Adlard, Paul Azaceta ecc.).
In tutti i modi, Apreda supera agilmente la prova, con una sceneggiatura decisamente interessante e molto fluida. Il compito di introdurre personaggi e situazioni viene gestito con grande naturalezza e senza troppe divagazioni (o spiegoni). La storia possiede un ritmo elevato che non concede sosta sino al finale, ovviamente aperto in modo da tenere alta l'attenzione del lettore (come nella migliore tradizione dei comic book).
Dal canto suo, Daniele Orlandini rende graficamente la storia in maniera impeccabile. Il giovane autore, classe 1992, diplomatosi appena un anno fa alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, aveva finora realizzato illustrazioni per alcuni manuali di giochi di ruolo e iniziato una collaborazione come assistente del fumettista Roberto Baldazzini. Con Rim City fa il suo esordio effettivo come disegnatore di fumetti professionista. Eppure, se voi foste all'oscuro di questo particolare, difficilmente considerereste la sua come un'opera prima, sfogliando le venti tavole che compongono la storia. Come Apreda, anche Orlandini si rifà sicuramente alla tradizione fumettistica d'oltreoceano, nel costruire le tavole e disporre le vignette. A questo aggiunge un tratto pulito e un buon focus sull'espressività dei personaggi. Seppure sia giusto considerare l'intera miniserie per un giudizio complessivo, di sicuro il suo è un ottimo esordio. Ai colori è coadiuvato da Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora, autori di un lavoro che impreziosisce le tavole senza risultare troppo invadenti (eccetto per un paio di passaggi).
Una menzione infine la merita la splendida copertina di Francesco Mattina, autore che non dovrebbe aver bisogno di presentazioni e che sicuramente sarà bello continuare a vedere all'opera.
Ovviamente, attendiamo il prossimo episodio.
[To be continued]
Il Sommo Audace
Rim City #1 - "Dal profondo"
NUMERO: 1
DATA: Giugno 2015
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Apreda
DISEGNI E CHINE: Daniele Orlandini
COLORI: Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora
COPERTINA: Francesco Mattina