Mohawk River di Boselli & Stano

Corvo nero non avrai il mio scalpo!




Corvo nero (o corbeau noir) è solo uno dei protagonisti di un'opera corale, frutto di ampia documentazione da parte di Mauro Boselli e splendidamente resa dal maestro Angelo Stano. Abbiamo "sfruttato" il suo nome per il sottotitolo della nostra recensione, mutuato dall'immortale lungometraggio di Sydney Pollack (Corvo rosso non avrai il mio scalpo, appunto): quel film con Robert Redford aveva ispirato l'imprescindibile opera fumettistica di Berardi & Milazzo che va sotto il nome di Ken Parker (ispirazione prevalentemente grafica e già esauritasi nel primo episodio, Lungo Fucile, recentemente ristampato in Ken Parker Classic #1).
Nel caso di Mohawk River il riferimento è invece chiaramente fuorviante e ci tocca rivelarvi subito che l'ambientazione è quella del Nord America della seconda metà del Settecento. Le lotte coloniali tra Francesi e Inglesi fanno quindi da sfondo a un'opera che sicuramente contiene rimandi alla cinematografia e alla letteratura (anche a fumetti!) che già in passato ha percorso simili sentieri. Ciò non impedisce a Boselli e Stano di confezionare un episodio originale: questo secondo Speciale de Le Storie, senza ombra di dubbio, è uno degli episodi migliori dell'intera collana nonché uno degli albi Bonelli più riusciti del 2015.


La stagione del colore

Questo speciale a colori de Le Storie (collana ideata da Mauro Marcheselli e a cura di Gianmaria Contro) inaugura quella che, senza mezzi termini, è l'estate del colore per la casa editrice di via Buonarroti. Dopo l'antipasto del seicentesimo numero di ZagorIl giorno dell'invasione, uscito a inizio luglio, saranno infatti tante le testate Bonelli in quadricromia, segno del superamento della dominazione assoluta del bianco e nero. Il prossimo, in ordine di tempo, sarà il Nathan Never Magazine (che va a sostituire l'Almanacco), contenente quattro storie brevi, di cui una inedita e tre rarità. A seguire, il team-up tra Zagor e Dragonero (nel secondo Speciale Dragonero), il terzo Color Zagor e il primo Speciale Julia (per i colori di Arianna Florean, anche qui a sostituzione dell'Almanacco contenente le storie della giovane criminologa). Come se non bastasse, nell'arco di pochi giorni saranno poi pubblicati il Color Tex (che vedrà l'esordio di Roberto Recchioni come autore di una storia lunga di Tex) e il nuovo Dylan Dog Color Fest (ancora una volta da tenere d'occhio, almeno sulla carta, per via degli autori coinvolti, di cui alcuni al loro debutto assoluto sul personaggio).
 




Da L'Ultimo dei Mohicani a Wheeling, fino ad arrivare a Mohican

Dicevamo delle influenze: già da una prima occhiata superficiale, è impossibile non ripensare a James Fenimore Cooper e al suo illustre L'ultimo dei Mohicani (1826), più volte trasposto in pellicole cinematografiche e omaggiato nei fumetti stessi. A proposito di fumetti, nel character design e nell'ambientazione è inevitabile ravvedere cenni a Wheeling, una delle opere con cui Hugo Pratt ha lasciato il proprio marchio indelebile nel mondo della letteratura disegnata. Riguardo la colonizzazione del Nord America, in tempi più recenti la Bonelli aveva affidato al compianto Paolo Morales e a Roberto "Mister No" Diso il compito di realizzare il lungo romanzo a fumetto Mohican (non tra le migliori uscite della bella collana recentemente rimpiazzata dalle miniserie Bonelli).
Di sicuro comunque è ancor più ampia la documentazione storico-letteraria cui si è affidato il buon Mauro Boselli (per chi non lo sapesse, curatore di Tex e ideatore di Dampyr, nonché uno dei più prolifici autori della casa editrice meneghina). Da Zane Grey a James Oliver Curwood, sono tanti i romanzieri che hanno preparato il terreno per lo sceneggiatore milanese e per il suo sempre colto narrare.




"...E io vi prometto, sapendo di dirvi cosa gradita, che avventure, rischi e fatiche non vi mancheranno"

Boselli ci ha abituati ad ampi e accuratissimi scenari, mai eccessivamente didascalici, in un perfetto connubio tra storia e fantasia: anche quest'albo non tradisce tali aspettative. La fa da padrone l'avventura, nell'accezione più genuina e onnicomprensiva possibile. La guerra viene mostrata in tutta la sua cinica violenza, dando spazio a situazioni e personaggi che tengono il lettore incollato, regalandogli emozioni e colpi di scena. Oltre ai già citati coloni francocanadesi e anglosassoni, altri attori della vicenda sono i componenti delle tribù native come i Mohawk, i Delaware, gli Shawnee e gli Abenaki, alleati chi con l'una chi con l'altra popolazione di conquistatori, e da questi ultimi sfruttati per ottenere l'egemonia sul posto.
Il guerriero Riley Black (ossia il già citato Corvo Nero) fa da mentore a Daniel Chapman, la cui famiglia è stata sterminata, fatta eccezione del fratellino Nick e della sorella Abbie rapiti dalla tribù degli Abenaki. Il percorso di formazione e di avvio alla spietatezza del giovane Chapman non è l'unico tema di questa avventura piena di personaggi ben caratterizzati. Incontriamo infatti anche la spia francese Benda Nera e il tenente ribelle Alain Rivière (che assumerà sempre maggiore importanza nella storia) in un quadro in cui distinguere la retta via da quella sbagliata diventa una cosa estremamente difficile.

Alcuni passaggi sono davvero cruenti: la regia degli autori non manca di mostrarci scene in cui vengono presi scalpi o lanciati tomahawk che feriscono brutalmente o uccidono, tenendo fede a un certo realismo che, dagli anni '70 in poi, ha reso sempre meno edulcorate le violente pagine delle lotte coloniali.

Trovare un giusto equilibrio
 
Boselli trova davvero la propria dimensione in queste 128 pagine, anche dal punto di vista tecnico della lunghezza dell'albo. Alcune sue storie di Dampyr (di 94 tavole) sembrano doversi contrarre sul finale per far velocemente spazio a improvvise conclusioni, senza aver l'occasione di svilupparsi come potrebbero. In contrapposizione, alcuni suoi albi di Tex (molti davvero stupendi e da antologia) sembrano dilungarsi notevolmente su tavole infinite che lasciano spazio a trame e sottotrame parecchio articolate (a volte troppo!). In Mohawk River invece la narrazione è densa e compatta, fila in maniera impeccabile e non si avverte alcuna contrazione o diluizione. Il ritmo è sostenuto e i vari passaggi, tra azione, dialoghi e momenti emozionanti, sono ben bilanciati.


Un maestro della tavola

La piccola divagazione iniziale sul colore negli albi Bonelli era inevitabile anche per un motivo non banale: i colori di Angelo Stano sono stupendi! Mai invadenti, a tratti brillanti e a tratti tenui, in perfetto equilibrio tra innovazione e classicità, Stano sembra aver trovato l'alchimia giusta. Traccia un solco che in tanti dovranno seguire anche in futuro, dopo anni di colorazioni quasi sempre piatte e che ben poco risalto davano alle tavole di albi come il Tex allegato a La Repubblica o vari albi celebrativi apparsi in edicola fino a qualche anno fa. Come in molti hanno notato, sono stati il Dylan Dog Color Fest e l'esordio di Orfani ad aver portato una nuova concezione del colore in casa Bonelli e ciò va certamente considerato.
Le tavole di Stano, come dicevamo in apertura, dimostrano tutta l'efficacia espressiva di un autore che non smette mai di mettersi in gioco, di accettare nuove sfide provando a non essere esclusivamente la copia di se stesso. Sia nelle scene molto dialogate che in quelle totalmente mute (citiamo a titolo esemplificativo pagg.56-57, 84 e 115), Stano rende graficamente espressioni e ambienti con magistrale padronanza, dimostrando inoltre uno studio preliminare accurato di usi e costumi delle popolazioni. Ancora una volta, in questa rara incursione al di fuori dei terreni dylaniati, la definizione di "maestro" sembra davvero calzante per l'artista pugliese, capace di essere caposcuola e di dimostrare uno stile unico.




In conclusione...

Uno dei migliori albi Bonelli di quest'anno. Per chi ama l'avventura, le storie di ampio respiro e la narrativa coloniale "selvaggia" nordamerica, è un acquisto decisamente consigliato.

Giuseppe Lamola
(delle tribù degli Audax)

" Mohawk River"
SERIE: Speciale Le storie
NUMERO: 2
DATA: luglio 2015
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E COLORI: Angelo Stano
COPERTINA: Aldo Di Gennaro

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