Mille tempeste

Il realismo magico di Tony Sandoval


Basta sfogliare le prime pagine di Mille tempeste per essere travolti con dolcezza e magnetismo dalla splendida sequenza iniziale di immagini acquerellate che sin da subito mette in risalto lo straordinario talento di Tony Sandoval. In questo incipit le diverse gradazioni di colori pastello si mescolano armonicamente in nuvolette incorporee: l’autore messicano ci conduce immediatamente nel mondo dolente della giovanissima protagonista, Lisa, che si appresta ad affrontare il passaggio all’età adulta.




Orfana di madre e con il padre assente, Lisa vive in compagnia del fratellastro e della matrigna. Durante uno dei suoi tanti pellegrinaggi tra le braccia di madre natura non può fare a meno di cedere alla tentazione di attraversare un albero dalla forma bizzarra, un portale attraverso cui viene trasfigurata in qualcos'altro. Una volta dall’altra parte tutto cambia: i suoni non sono più gli stessi, il paesaggio è mutato e strani spiriti sembrano incombere sul suo destino. Lisa ha un brutto presentimento e torna indietro, ma ormai la sua vita ha imboccato una svolta che la condurrà inevitabilmente nel mondo dall’altra parte: il richiamo a ritornarci diventa impossibile da ignorare.



“Vengo dal Messico terra di credenze surrealistiche, di persone che a volte celebrano i fantasmi, altre volte la realtà” (Tony Sandoval)

È proprio su questo doppio livello immaginifico che Sandoval costruisce la storia, alternando il mondo quotidiano e il mondo onirico/fantastico dell’altra dimensione in una sceneggiatura efficiente ed equilibrata. I due mondi formano un unico palcoscenico dove vengono affrontati temi importanti come la sessualità, l’emarginazione, le paure legate alla perdita degli affetti e l’esigenza di conoscere sé stessi, in un intreccio narrativo allegorico già evidente nella vita di un'altra protagonista femminile, Mila (Watersnakes).

In Sandoval colpisce il tono delicato e sensibile che permea i diversi momenti del racconto. La resa dei sentimenti di Lisa è sfaccettata e intensa, le emozioni vengono puntellate da una scrittura semplice e misurata che non risulta mai inappropriata o sopra le righe.




Graficamente le sequenze acquerellate sottolineano maggiormente i momenti più emozionali della storia. A fare da contraltare sono le tavole contraddistinte da uno stile più compatto e asciutto, sempre caratterizzato da un uso armonioso del colore.
La novella di Sandoval si prefigura come un ideale romanzo di formazione intriso di quel realismo magico che puo’ essere rilevato nei romanzi di Gabriel García Márquez o Salman Rushdie, visivamente convogliato da un immaginario fantastico vicino alle opere di H.P. Lovecraft, Moebius o di registi come Tim Burton.
Tony Sandoval si conferma un autore da seguire, in costante miglioramento, capace di creare racconti il cui fascino e magnetismo sono una lucente garanzia.

Daniele Nicola Russi (altrimenti detto Dan Yell o "Il Geometra")



 Una dedica "para audaci" di Sandoval dello scorso anno.




Tony Sandoval, il bardo di Esperanza

Tony Sandoval è un autore di origini messicane (Esperanza, Stato di Sonora, 1973). Inizia a lavorare nella grafica e nel design, dopodiché passa al fumetto e si trasferisce in Europa, facendo tappa a Barcellona, Parigi e Berlino.
Nei suoi lavori ha raccontato la fragilità dell’adolescenza, la complessità dell’amore, le tribolazioni dovute alla trasformazione e legate a un dolore. Utilizza spesso un immaginario magico e fantastico, come trasmutazione dei mondi reali dei protagonisti, derivante anche dalla narrativa della sua terra madre. Ricorrenti nei suoi lavori sono anche gli scenari e i riferimenti iconici propri delle saghe dei popoli nordeuropei.

Appassionato di musica metal, da giovane ha anche fatto parte di una death metal band. Tutt’ora è un seguace appassionatissimo del più plumbeo doom metal di band come i Cathedral, My Dying Bride e i primi Opeth, che utilizza come costante colonna sonora durante il suo lavoro. 
Viene pubblicato in Francia, Svizzera, Polonia e in molti altri paesi del mondo.
In Italia Tunué ha tradotto tutti i suoi libri: Il cadavere e il sofà, Doomboy, Nocturno, Watersnakes, Oltre il muro (su testi di Pierre Paquet) ed Echi Invisibili (testi suoi e disegni di Grazia La Padula).
[Per saperne di più sulla senz’altro "audace" casa editrice Tunué, vi consigliamo di visitare il loro sito: www.tunue.com/it]





Mille Tempeste

SOGGETTO, SCENEGGIATURA E DISEGNI: Tony Sandoval
TRADUZIONE: Ilaria Gaudiello
EDITORE:
Tunué
ANNO: 2015
 

 


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