DAMPYR #179
Harlan e
l'ospedale that should not be
«Cari amici dampyriani, rieccoci a parlare del nostro
ammazzavampiri preferito! Il personaggio ideato da Mauro Boselli e Maurizio
Colombo è arrivato al ragguardevole traguardo delle centosettantanove
uscite mensili con un albo che anticipa il ritorno della serie alla continuity (con Il
figlio di Kurjak, Dampyr #180 in edicola dal 5 marzo). Per l’occasione, Mr.
“Scrivotuttoio” Boselli ha affidato a un terzetto di tutto rispetto il compito
di confezionare questa storia: gli scrittori Samuel Marolla e Diego
Cajelli e – naturalmente – l’audacissimo disegnatore Alessio
Fortunato.»
…
Iniziava così – con un sottotitolo a metà tra i Led Zeppelin
e i Metallica – la recensione che avevamo iniziato a scrivere nei primi giorni
del freddo e piovoso febbraio scorso. Poi le infinite vie del signore delle
tenebre (ovvio!) hanno voluto che alcuni Audaci si dedicassero a correggere
verifiche scritte e redigere verbali di consigli di classe: siamo arrivati così
a questo giugno radioso e umido che vede concludersi la stupenda storia doppia realizzata da Boselli e Rosenzweig (Dampyr #182 e 183) Ma lo slittamento temporale di una recensione
non è sempre un fattore invalidante per chi scrive: il rischio spoiler è
pari a zero – infatti della storia in questione si è già scritto e letto
altrove – e la libertà è decisamente maggiore quindi, come si dice nel paese
più audace che c’è, «buttala storta che viene dritta» (in dialetto audace ha
tutto un altro fascino, ve lo garantiamo)! Dopo questo imbarazzante preambolo
passiamo a parlarvi de L'ospedale stregato, Dampyr #179. Audace
lettura!
L'angosciante e macabra storia si svolge all’interno di un
fatiscente ospedale situato sull’isola di Arran, al largo della costa scozzese.
I passeggeri della Northern Star, lussuosa nave da crociera, si
ritrovano a vivere un’esperienza che ricorda molto da vicino quella degli
sfortunati protagonisti della vicenda della Concordia. Dopo il naufragio
dell’imbarcazione, le autorità dell’isola, per far fronte ai primi soccorsi,
decidono di riaprire il vecchio e – a ragione – maledetto ospedale Bran
Moor. William Hopley, agente di polizia locale che aveva già
avuto a che fare con l’ospedale in passato, chiama per indagare la sua
amica Maud Nightingale, cacciatrice di fantasmi, la quale si porta
dietro un amico esperto di case infestate, vampiri e mostri vari (indovinate
voi chi?!). Inutile dirvi che il nostro Harlan risulterà fondamentale per far
sì che il Bran Moor Hospital chiuda i battenti una volta per tutte!
L’ambientazione della storia è quanto di più idoneo – e
abusato – per la realizzazione di una storia horror come il diavolo
comanda! Nonostante le nostre aspettative verso l’albo, durante tutta la
lettura dell’albo la storia non ci ha convinto appieno. La sceneggiatura non
sempre riesce ad evitare un certo sapore di déjà vu e la
vicenda non avvince come potrebbe.
Ciò non toglie il grosso impatto visivo della vivida
rappresentazione di incubi e angosce che emergono nel contesto claustrofobico
dell’ospedale stregato efficacemente reso da Alessio Fortunato. Su tutto, le prospettive distorte, le sfumature inquietanti e i passaggi in cui le parole diventano quasi superflue, a rendere tangibili le paure più oscure. Esattamente ciò che dovrebbe fare un fumetto horror, richiamando la parte più irrazionale di ognuno di noi.
Il soggetto e parte della sceneggiatura sono
realizzati dal buon Samuel Marolla, alle prese con il suo quarto albo della
serie regolare. L'autore ritorna dopo ben trenta mesi: tanti, infatti, ne sono
trascorsi da quel suo ultimo La loggia del crepuscolo (#149
dell'agosto 2012), per i disegni dell’immenso Maurizio Dotti, che
tanto era piaciuto al pubblico. Ma una retrospettiva esauriente della sua
opera non può non citare il suo fulminante debutto, La locanda
delle ultime feste (#128 del novembre 2010), realizzato
graficamente da Arturo Lozzi e la seconda storia, La
bambola veneziana (#143 del febbraio 2012), realizzata
proprio da un ispiratissimo Alessio Fortunato ai disegni. La sua ultima
storia in ordine di tempo era Gli orrori di Khara Khoto (Maxi Dampyr #6
del luglio 2014), per i disegni di Fabiano Ambu.
Diego Cajelli, co-sceneggiatore dell'albo, è invece una
colonna portante della serie e il suo operato è noto al pubblico di via
Buonarroti. Milanese, classe 1971, fa il suo ingresso in Bonelli a metà anni
Novanta e può vantare la prestigiosa collaborazione con Carlo Ambrosini per il
suo onirico Napoleone. Da allora una serie di lavori (anche per la
serie de Le Storie) che lo hanno reso uno degli scrittori più
prolifici della SBE. Il suo contributo per Dampyr, come già
anticipato, è corposo: dal suo esordio del giugno 2003 su L’ultima
notte (#39, per i disegni di Fabio Bartolini), Cajelli è stato
pubblicato ben ventisei volte (Speciale #3 e #8 e Maxi #1, #3 e #4
compresi). In questi giorni è in uscita il suo esordio letterario, Il luogo comune è sempre affollato (Limited Edition Books), di cui avevamo parlato qui.
Veniamo al realizzatore grafico di questa storia, l’artista
senza la cui matita (anzi, biro!) non avremmo potuto godere di questa
angosciante avventura dampyriana: Alessio Fortunato. Chi segue il blog degli
Audaci conosce bene il bel rapporto di amicizia che lega il disegnatore
pugliese ai membri della nostra "confraternita" (dedita ai
fumetti, alla musica, al buon cibo piccante e all’ubriachezza
molesta). È stato scelto per essere il personaggio Audace dell’anno nella prima
edizione degli Audaci Awards (c’è gente che si taglierebbe un piede
per questo, eh!). Gli Audaci hanno anche contribuito ad allestire una sua
personale nel ridente paesino di Laterza, TA (la prima di una serie
che ha visto protagonisti, negli anni seguenti, Giuseppe Palumbo e Dante
Spada!). Da allora, gli incontri con
lui non si contano più…
Il suo esordio dampyriano avviene nel gennaio 2011 con
l’indimenticabile La casa delle cicogne (n. 130, per i testi
di Mauro Boselli); mentre la sua seconda prova, la già citata La
bambola veneziana (ne trovate la recensione audace qui!),
è di tredici mesi più giovane. Risale al maggio 2013 la sua penultima
storia, Serata
al Grand Guignol, sempre per i testi di Boselli. Parlarvi del tocco
divino del nostro amico pugliese sarebbe ridondante: infatti trattasi di uno
dei più grandi disegnatori italiani viventi e, senz’altro, un talento ancora in
fase di crescita. Il suo stile sta continuando a evolversi verso lidi che forse
anche lo stesso disegnatore ancora non conosce. Sta di fatto che il risultato
finale è sempre una delizia per gli occhi e di questo bisogna essergli riconoscenti!
Rolando Veloci
Illustrazione di Alessio Fortunato per il Napoli Comicon 2015 |
SERIE: DAMPYR
NUMERO: 179
DATA: febbraio 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO: Samuel Marolla
SCENEGGIATURA: Diego Cajelli e Samuel Marolla
DISEGNI E CHINE: Alessio Fortunato
COPERTINA: Enea Riboldi