5 è il numero perfetto - Recensione
Rileggendo uno dei capolavori di Igort
5 è il numero perfetto è un’opera costata
quasi dieci anni di lavoro, la cui prima edizione vede la luce nel 2002. Ne è autore Igort, nome d'arte di Igor Tuveri: noi Audaci da tempo programmavamo di parlarne e finalmente è arrivato il momento
di rendere omaggio a un grande del fumetto italiano, accostabile senz’ombra di
dubbio ad altri giganti del fumetto d’autore come Hugo Pratt, Guido Crepax,
Gipi e pochi altri.
Igort
realizza fumetti fin dagli anni settanta. Le sue opere sono state pubblicate anche
in Francia e in numerosi altri paesi, su prestigiose riviste come "Metal
Hurlant", "Linus", "Alter", "Frigidaire",
"L'echo des Savanes". Artista eclettico, Igort pubblica saggi e
articoli su diversi quotidiani. Ha fondato riviste tra le quali "Dolce
vita", "Fuego" e "Black", ed è attivo come musicista
con diverse formazioni. Nel 2000 fonda e dirige la casa editrice Coconino Press, con sede a Bologna, che
ha pubblicato opere di artisti del calibro di Gipi, Paolo Bacilieri, David Mazzucchelli,
Manu Larcenet, Manuele Fior, Davide Toffolo e tanti altri talenti del fumetto d’autore mondiale.
In 5 è il numero perfetto narra la
storia di un padre e un figlio nella Napoli del 1972. Peppino Lo Cicero è un vecchio guappo vedovo,
un killer professionista in pensione che vive di ricordi. Suo figlio Antonino
fa lo stesso mestiere ma con meno passione rispetto al padre (e più malinconia).
Nella vicenda, il dramma esplode ed espande
le sue dinamiche quando Antonino viene assassinato da un giovane
pseudo-cartomante; da ciò ne conseguirà un rincorrersi di eventi tratteggiati
da toni dolenti propri della letteratura di Georges Simenon (che Igort omaggia), in
una città dove bisogna districarsi tra la severità della vita, la dolcezza e l’ironia, declamate
da un linguaggio musicale vicino al dialetto napoletano.
Attento a variazioni grafiche da cui
sbocciano diverse suggestioni, Igort ci
guida in questo affresco italiano attraverso una scelta radicale di colori: l’intera storia è rappresentata dalla bicromia del nero-blu che si
diffonde e deflagra, fino a incarnare uno stile che rende molto coinvolgente il
racconto ed evoca atmosfere legate all’immaginario noir. L'autore non ha bisogno di impiegare tutto lo
spazio della pagina che ha a disposizione. Ho trovato davvero pregne di lirismo
le tavole mute: l’azione si svolge in un tempo e in una dimensione che lasciano al lettore uno spazio dove immettere i propri pensieri, che prendono consistenza
e mutano in emozioni.
È molto importante il senso di rimpianto
che impregna le pagine e serve a raccontare una dimensione esistenziale
intima. Un uomo, che ha vissuto per tutta la vita attraversato da convinzioni
dure a morire, si ritrova a non avere più nulla, nemmeno le proprie certezze.
Mi veniva la nausea se
pensavo a come avevo condotto le cose in quegli ultimi giorni. Che spreco di
energie… Che cosa orribile rendersi conto di avere sbagliato tutto.
Pagine bagnate da pioggia, sangue e lacrime; questi elementi si mischiano e confondono in un vorticare di sequenze e ambienti e si
riverberano nei personaggi, in un connubio che grandi scrittori come Fëdor Dostoevskij
hanno saputo rappresentare magnificamente. La Napoli di Lo Cicero fa pensare
alla Pietroburgo di Raskol'nikov, per quel gioco di specchi tra dimensione
fisica dell’ambiente e dimensione intima dei personaggi.
Questa graphic novel è e resterà nel tempo una bellissima storia. Edita inizialmente dalla defunta casa editrice Phoenix, attualmente si può trovare nelle edizioni Rizzoli e Coconino Press. L'opera è stata tra l’altro omaggiata alcuni anni fa dall'inserimento nella collana “Graphic Novel” uscita per La Repubblica – L’Espresso. Negli anni ha raccolto prestigiosi riconoscimenti, tra cui quelli dei festival di Roma, Angoulême e Francoforte. Gli Audaci ne stanno inoltre da tempo attendendo la trasposizione cinematografica, sperando che tenga fede all'atmosfera e allo stile dell'opera fumettistica.
Insomma, 5 è il numero perfetto è da annoverare a tutti gli effetti (e con pieni meriti) tra i classici del fumetto di tutti i tempi. Se non l'avete già fatto, dategli un'occasione.
Dan Yell
Per chi volesse approfondire l’arte di Igort, segnaliamo il suo sito: www.igort.com e quello della sua casa editrice www.coconinopress.it.