Audaci Awards '14: FUMETTO ITALIANO


Spesso noi audaci ci siamo dedicati al fumetto italiano e in particolare a quella casa editrice che forse più di tutte rappresenta lo stile italiano del fumetto da edicola: la Sergio Bonelli Editore. Anche e soprattutto nell'anno appena trascorso, la casa editrice di via Buonarroti ha realizzato (tanti) albi meritevoli e coinvolto autori grandiosi che si sono meritati, a nostro parere, di aggiudicarsi buona parte della sezione premi Audaci dedicati al fumetto italiano.
Leggeteli con noi!


Audace scrittore di fumetti italiani  
Roberto Recchioni (Orfani, Dylan Dog, Color Tex)
Potrebbe essere la rivoluzione in atto su Dylan Dog, il motivo che ci ha portato a scegliere Roberto Recchioni come soggettista/sceneggiatore dell'anno. Oppure lo splendido Dylan Dog #337, uno dei pochi albi ad avere ben due recensioni sul nostro blog: un tracciato metafumettistico su cui intraprendere discussioni riguardo la deriva che stava prendendo la serie stessa dell'Old Boy, ma anche riguardo la frammentazione dell'io e il rapporto tra autore e personaggio. Ma se ci fermassimo qui, dovremmo trascurare un lato davvero fondamentale: con Orfani prima e Ringo poi, lo stesso Recchioni ha realizzato l'unica serie che nessuno riesce a ignorare. Critici, esperti, lettori occasionali, bonelliani doc, telespettatori di Rai 4, impossibile restarne fuori. 
Il suo dono di sintesi, i suoi messaggi multistratificati, le sue doti comunicative, l'essere diretto ed efficare, portano la sua scrittura a grandi livelli.
Senza dimenticare il breve ritorno di Battaglia (con il #0 e dall'anno venturo con una miniserie per l'Ed. Cosmo) e l'esordio fulminante e graditissimo come autore di Tex (per l'ottima storia breve Randy il fortunato, disegnata da Andrea Accardi e presentata sul sesto Color Tex): se così pochi autori hanno avuto, nei decenni, il privilegio di poter sceneggiare le avventure del Ranger, un motivo ci sarà!
Quantitativamente, poi, secondo le statistiche di Dime Web l'autore romano è secondo solo a Mauro Boselli come numero di tavole pubblicate nel 2014 (ben 1172!). E mantenere una qualità elevata con questi numeri è un traguardo davvero encomiabile!




Audace disegnatore di fumetti italiani  
Gigi Cavenago (Orfani)
Alla fine del 2013, Gigi Cavenago aveva esordito su Orfani realizzando i disegni di Primo sangue, terzo albo della prima stagione. Già in tale occasione iniziava a mostrare le sue grandiose potenzialità. L'avevamo poi seguito con stima e ammirazione anche in Spiriti nell'ombra (#4, disegnato a metà con Massimo Dall'Oglio) e Freddo come lo spazio (#9, disegnato insieme a Werther Dell'Edera). Ma è stata l'indimenticabile, insostituibile e formidabile sequenza finale di Orfani #11 a convincerci definitivamente: non solo la doppia splash page, non solo i colori a dir poco perfetti (per i quali lo stesso Cavenago si è affiancato ad Alessia Pastorello!) ma tutto il sanguinoso viaggio di Juno descritto con meraviglioso lirismo da Recchioni e messo su carta da Cavenago merita un Oscar del fumetto...  
[N.B. Giusto per vantarci: noi l'avevamo scritto (qui e su fb) ben prima che il buon Cavenago vincesse il Premio Gran Guinigi 2014 a Lucca come miglior disegnatore lo scorso novembre!]
Poi, il fatto che sia diventato il copertinista del Dylan Dog Color Fest e che stia preparandosi a realizzare l'albo del trentennale di Dylan (seguito ideale di Mater Morbi, quindi quadratura di un cerchio perfetto!), non può che riempirci di gioia. Davvero, questo mondo non merita Cavenago!



Audace autore completo di fumetti italiani  
Ratigher (Le ragazzine...)
Architetto nero. Superamico. Fratello del Cielo. Neoscrittore di Dylan Dog. L'impareggiabile autore avvezzo alle teste mozzate, ai bimbi fango e ai fumetti in cui accade tutto nel medesimo istante si dedica ora alle ragazzine delle scuole medie: realizza nell'estate 2014 un volume autoprodotto, scritto e disegnato con tagliente perfezione. Un lungo titolo (Le ragazzine stanno perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra.) per un'opera che forse non avrà il medesimo impatto di Trama, il peso di una testa mozzata (2011) ma che rientra in un progetto decisamente maturo e curato in ogni suo aspetto, dalla grafica alla stampa alla modalità di distribuzione (vedi: primaomai).
Geniale!

P.S. Le ragazzine... attualmente si può leggere in download gratuito qui!










Audace copertinista di fumetti italiani
Massimo Carnevale (Orfani) e... 
Fosse per noi, potremmo dare il premio di miglior copertinista ogni anno a Massimo Carnevale (infatti è il secondo anno di fila che lo vince, a pari merito!). Le copertine della prima stagione di Orfani sono state un crescendo di bellezza e perfezione, passando dalla freddezza di quelle dei primi albi alla profondità di quelle finali...



...Giuseppe Matteoni (Dragonero)
Quest'anno però abbiamo seguito con ammirazione anche le stupende illustrazioni di Giuseppe Matteoni per Dragonero, altro artista che riesce a superarsi un mese dopo l'altro e che sicuramente ci regalerà grandi emozioni anche in futuro!




Audace serie italiana 
Lukas
[Versione breve]
Potrebbe bastarci affermare che questa serie, ideata dal magistrale Michele Medda (Nathan Never, Dylan Dog, Caravan) con il contributo grafico di Michele Benevento (Caravan, Dampyr) è un "best of" di quanto prodotto dalla Bonelli in decenni di vita editoriale. E che rappresenta la summa meddiana dello scrivere. Punto.


Ma c'è dell'altro...
[Versione lunga]
Lukas è un personaggio che - pian piano - è riuscito a far breccia nel cuore dei lettori. Parte lento, eh, ma ti conquista! Lui è un musone (e vorrei vedere voi: è un morto!), porta con sè terribili segreti che, alle soglie dell'ultimo albo della prima stagione ancora non sono stati tutti svelati (ci penserà "Reborn", la prossima stagione?), ma è anche in grado di provare simpatia, tenerezza e amore (lo dimostrano l'attenzione e la dedizione nei confronti di Bianca e dei suoi figli e anche di Zara). L'ambientazione - Deathropolis - è fantastica: metropoli della morte, è un luogo privo di rimandi, di citazioni, di ruffianate: soli, incontrastati dominatori della scena, enormi cartelloni pubblicitari all'imperativo che la società di massa vuole farci leggere per far venire a tutti gli stessi bisogni e le stesse necessità (per trasformarci in perfetti zombie, no?! E qui potremmo riallacciarci all'ottimo Dylan Dog #341 e all'uso degli smartphone che ci rende tutti succubi! Ma questo è un altro discorso..).


Quello che funziona è l'impareggiabile fluidità della serie con l'incastro perfetto degli ingranaggi narrativi (in questo eguagliati solo dalla prima geniale stagione di Orfani di Recchioni). La cattiveria e la crudezza con le quali le vicende si susseguono lasciano senza respiro: il lettore rimane inerme e atterrito da tanta brutalità. Lo stile barocco ed enfatico (gradevolissimo in altri scrittori) è lontanissimo da Medda: in lui vince la stitichezza dell'algoritmo, c'è la parola "sola", "forte", "decisa e decisiva" che imprime all'azione velocità e necessità ineluttabili donando al tutto un alone di morte e un senso di marcio davvero calzanti. E la voce fuori campo crea quell'impronta letteraria davvero suggestiva.



P.S. Qualcuno si aspettava da Lukas un fumetto diverso, forse...? Medda se ne frega abbastanza delle aspettative dei lettori (l'audace Rolando ricorda ancora la sua amarezza a Mantova Comics per la presentazione della serie e le tavole da autografare rimaste al banco...): lui i lettori li convince albo dopo albo, non con presentazioni ultramegauao o martellanti catene di santantonio... è un vero artigiano della scrittura (e quando crede in quello che scrive non ce n'è per nessuno!) e merita tutti i nostri elogi.


Audace nuova serie italiana
Adam Wild
Nei primi tre albi usciti nel 2014 (Gli schiavi di Zanzibar, La carica degli elefanti e I diari segreti di Livingstone), Gianfranco Manfredi non ci ha solo introdotto una nuova serie dalle grandissime potenzialità. Ci ha anche regalato (aiutato da Alessandro Nespolino, Darko Perovic e Laci ai disegni) personaggi già intriganti e che non vediamo l'ora di conoscere meglio (su tutti, Narcy!). Le storie, poi, sono dotate di ottime ambientazioni e non paiono per nulla banali bensì permeate da quell' Avventura con la A maiuscola che ti trasporta altrove, in un mondo dove le ingiustizie (come la schiavitù, ma non solo) sono da combattere senza pensarci troppo su!




Audace episodio
"Il principe di Persia" (Le Storie #23)
Una storia da annali, oscura e potente. Tra le migliori sceneggiature di Paola Barbato di sempre, è resa perfettamente dal tratto gotico e decadente di un ottimo Nicola Mari, qui a suo agio come se non avesse mai fatto altro nella vita. Insomma, un ulteriore successo per Le Storie, serie-contenitore che riesce a regalarci piccoli grandi gioielli senza troppo clamore, ponendosi pochi limiti e coinvolgendo grandi autori!








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