ADAM WILD #1
È arrivato Adam Wild: largo all'Avventura!
È iniziata la nuova avventura editoriale firmata dal grande Gianfranco Manfredi: Adam Wild è arrivato, con tutta la sua prorompente voglia di vivere, in tutte le edicole lo scorso 4 ottobre e continuerà a farci compagnia, speriamo a lungo, mese dopo mese. Dopo avere incontrato l’ideatore della serie, insieme all’immenso Pasquale Frisenda, a Lucca 2013 (in occasione del lancio della ristampa a colori di Magico Vento) e averlo intervistato di recente, abbiamo letto con avidità ed entusiasmo il primo numero. Ora siamo pronti per condividere con il pubblico più audace che c’è le nostre impressioni. Buona lettura!
La primissima tavola dell'albo: così tutto ha inizio! |
Nel primo numero di questa nuova serie, intitolato Gli schiavi di Zanzibar, Manfredi è accompagnato dal talento straordinario di Alessandro Nespolino ai disegni.
La comparsa di Adam |
Siamo solo all’inizio e già Adam e il suo mondo ci hanno conquistato, che meraviglia!
In questo numero introduttivo ambientato a Zanzibar, dove Adam gestisce un emporio su uno scoglio vicino la costa, facciamo la conoscenza di tanti altri personaggi che coloreranno le avventure di questa testate nei mesi a seguire: forse Dhaki, trafficante di avorio, amico–nemico di Adam, di sicuro la principessa Bantu Amina, il suo fido guerriero Londo e Sam, un mozzo di una nave schiavista redento dall’opera persuasiva di Adam e che confessa a quest’ultimo che dietro il traffico di esseri umani c’è un americano, Frankie Frost, il cattivo della serie.
Il Conte Narciso Molfetta, "Narcy" per Adam |
Di carne sul fuoco ce n’è davvero tanta, e tutta
di prima scelta! Manfredi è un grandissimo scrittore e uno dei più grandi definitori
di caratteri dei personaggi che il fumetto italiano possa vantare. Da lui ci aspettiamo
solo cose grandiose e, finora, non ci ha mai deluso e siamo più che certi, dopo
la lettura di questo primo numero, che Adam Wild continuerà a regalarci
avventure ed emozioni proprio come hanno fatto, in passato, tanti altri personaggi da lui ideati. Insomma, benvenuto
Adam!!
Gianfranco Manfredi |
Passiamo a parlare degli autori. Gianfranco Manfredi, classe ‘48, anconetano di nascita e
milanese d’adozione, non ha certo bisogno di presentazioni ma gli Audaci, data
l’occasione speciale, aprono il baule dei ricordi e condividono con voi la sua importante
carriera. Laureato in Storia della Filosofia, è una figura eclettica e
singolare nel panorama culturale italiano: cantautore
(La crisi, 1974; Ma non è una malattia, 1976; Zombie di tutto il mondo unitevi, 1977; Biberon, 1978; Gianfranco Manfredi, 1981; Dodici, 1985; In paradiso fa troppo caldo, 1993); critico
musicale (Lucio Battisti, 1978; Enzo Jannacci, 1980; Celentano,
1981; Mina, Milva, Vanoni e altre storie, 1981; La strage degli
innocenti, 1982; Piange il grammofono, 1982); attore (Liquirizia, 1979; Un amore in prima classe, 1980; Fotografando Patrizia, 1985; Le volpi della notte, 1986; Via Montenapoleone, 1986; Le vie del Signore sono finite, 1987; Nel giardino delle rose, 1990; In camera mia, 1992; Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo, 1993); sceneggiatore (Liquirizia, 1979; Un amore in prima
classe, 1980; Quando la coppia
scoppia, 1981; I miracoloni, 1981; Il paramedico, 1982; Valentina, 1989; Il nido del ragno,1988; Colletti bianchi, 1988; Il trasformista, 2002); romanziere (L'amore
e gli amori in J. J. Rousseau (1735-1755). Teorie della sessualità, 1978; Magia rossa, Milano, 1983; Cromantica,
1985; Ultimi vampiri, 1987; Trainspotter,
1989; Il peggio deve venire, 1992; La fuga del cavallo morto,
1993; Una fortuna d'annata, 2000; Il piccolo diavolo nero, 2001; Nelle tenebre mi apparve Gesù,
2005; Ho Freddo, 2008; Tecniche di resurrezione, 2010;
La freccia verde, 2013).
La copertina del mitico n. 1 |
Inizia a scrivere fumetti nel 1991 con la serie cult Gordon Link per la Dardo e dal 1994 inizia a pubblicare
per la gloriosa Sergio Bonelli Editore. Il suo esordio avviene sulle pagine della testata di
maggior successo della casa editrice di via Buonarroti, Dylan Dog:
disegnato da Luigi Siniscalchi, I
giorni dell’incubo, numero 95 dell’agosto 1994, è il suo primo albo e,
nel corso degli anni, ne seguiranno molti per un totale di sette storie sulla
serie regolare, una per lo speciale (il numero 12), due per i primi due maxi e quattro
per i giganti 4, 6 (è del dicembre 1997, la sua indimenticabile Il
masticatore di sudari per i disegni dell’immenso Corrado Roi), 7 e 8.
Inoltre scrive numerose sceneggiature anche
per il primo giallo Bonelli, Nick Raider, il personaggio ideato
dal grande Claudio Nizzi: notevole
il suo contributo alla serie con ben diciassette storie per la serie regolare (la
prima è Delitti a soggetto, numero 94, del marzo 1996, per i disegni di
Barbati e Ramella) e due per l’Almanacco
del Giallo (1996 e 1997) allora legato al personaggio di Nizzi. E non
finisce qui: Manfredi è uno dei pochissimi – SONO SOLO UNDICI, in rigoroso ordine
alfabetico: Giancarlo Berardi, Gianluigi Bonelli, Mauro Boselli, Decio Canzio,
Tito Faraci, il nostro Manfredi, Michele Medda, Claudio Nizzi, Guido Nolitta,
Pasquale Ruju e Antonio Segura – autori ad aver avuto l’onore e l’onere di
scrivere le storie del mitico Aquila
della Notte.
Il suo esordio è sulle pagine del Maxi Tex, il numero 9 dell’ottobre 2005, con la splendida La
pista degli agguati, per i disegni di Miguel Angel Repetto. Per la serie regolare pubblica nel luglio
2009 la storia doppia La grande sete (n. 585) per i disegni di Fabio Civitelli, e poi Sei divise nella polvere
(n. 609), altra storia doppia questa volta per i disegni di Giovanni Ticci del luglio 2011. Sempre nel 2011 arriva la
consacrazione definitiva: il texone, lo Speciale
Tex numero 25, Verso l’Oregon, per i disegni di Carlos Gomez. Dallo
scorso novembre può vantare nel suo palmares
anche una storia pubblicata sulla testata più recente legata al mondo del
ranger più famoso del fumetto italiano, il Color Tex, il numero 4 del
novembre 2013 per la precisione: sua, infatti, L’ultimo sulla lista, per i disegni di Stefano Biglia e
per i colori di Oscar Celestini. Quanto realizzato per le testate ideate
da altri autori già farebbe di Manfredi un grande del fumetto italiano, ma il
vulcanico Gianfranco ha dato il meglio di sé nelle serie concepite da lui
stesso concepite, e sono tre: Magico
Vento, Volto Nascosto e Shanghai Devil.
Cover del DYD gigante n. 6 |
Il Maxi Tex di Manfredi |
Fort Ghost, Magico Vento n. 1 |
Nel 2007, durante la pubblicazione di Magico Vento, viene dato alle stampe Volto Nascosto, una splendida miniserie di quattordici numeri che vede come protagonista Ugo Pastore, un giovane rappresentante di commercio che vive emozionanti avventure tra Roma e l’Africa. Nel 2010 Ugo ritorna protagonista di un’altra riuscitissima miniserie di diciotto numeri, Shanghai Devil, questa volta ambientata in Cina, durante la rivolta dei boxer. E oggi, nel 2014, si ritrova a vivere l’emozione della pubblicazione di questa nuova serie che ha per protagonista l’irresistibile Adam Wild.
Alessandro Nespolino |
Prima di chiudere è doveroso soffermarci anche sul
disegnatore di questo numero. Alessandro Nespolino, napoletano
classe ‘71, oltre a essere il disegnatore dell’albo d’esordio è anche colui il
quale ha curato la caratterizzazione fisica di Adam Wild, di tutti gli altri
protagonisti e del mondo nel quale li vedremo muoversi. Un lavoro lungo e
certosino di cui ci ha parlato in dettaglio nel suo splendido scritto Quattro chiacchiere su Adam Wild,
che trovate qui. Dopo aver frequentato la Scuola Internazionale di Comics a
Roma, nel 1994 pubblica uno speciale di Lazarus
Ledd di Ade Capone per la Star Comics, nel 2000
entra a far parte dello staff del già citato Nick Raider di Claudio Nizzi, nel 2005 lavora alla
miniserie Brad Barron di Tito
Faraci, mentre è dal 2007 che inizia a collaborare con Manfredi per Volto Nascosto. Seguiranno poi un
numero di Magico Vento (il
125), l’assegnazione del prestigiosissimo premio ANAFI come migliore
disegnatore di Fumetti italiani e tre numeri della miniserie Shanghai Devil che consolidano i
suoi rapporti con Manfredi che lo porteranno a essere il disegnatore principe
della sua nuova serie, Adam Wild appunto.
Il nocchiero Abasi, "novello Caronte" |
RolandoVeloci
La cover, opera di Darko Perovic |
ADAM WILD: “Gli schiavi di Zanzibar”
NUMERO: 1
DATA: Ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
NUMERO: 1
DATA: Ottobre 2014
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI E CHINE: Alessandro Nespolino
COPERTINA: Darko Perovic
Il fidato Makibu |
Cantante provetto! |
Adam, "Wild" di nome e di fatto! |