Dylan Dog Color Fest #13
Di Minotauri, Goblin, Gargoyles e prigionieri!
Ecco a voi il nuovo numero del semestrale a colori incentrato sull’Indagatore dell’Incubo. Sui pregi e i difetti dei Dylan Dog Color Fest ci eravamo già dilungati tempo fa, parlando del decimo volume dedicato ai Dylan di altri mondi possibili (albo in cui, tra le altre storie, apparve per la prima volta “Addio, Groucho” di Bilotta & Martinello).
Anche stavolta, il Color Fest si presenta come un albo pieno di storie colorate, attraenti e promettenti. Promettente già la grandiosa copertina di LRNZ, ben al di fuori dai canoni “comuni”. Attraenti poi gli autori coinvolti, anzi, alcuni considerati, a ragione, "di assoluto primo piano" (come evidenziato nell'introduzione). Ma questa promessa, questa attrazione, come spesso succede, può rivelarsi…fatale?
Vediamo un po’, storia per storia!
“IL SOGNO DEL MINOTAURO”
“La vita è un sogno… È il risveglio che uccide”. Il volume si apre con queste parole, e non possiamo che voler bene al buon Carlo Ambrosini, al suo talento da autore completo e alla sua inesauribile vena esistenzialista e filosofica, che lo porta sempre verso territori intriganti. Stavolta Ambrosini porta il nostro Dylan a confrontarsi con il mito del Minotauro, ennesimo gioco di specchi e di identità perdute e scambiate, dal quale sarà difficile uscire indenni. Purtroppo le poche pagine a disposizione penalizzano la storia che sicuramente avrebbe avuto bisogno di maggior spazio per raggiungere la giusta profondità. Inoltre, vignette dal disegno e dalla colorazione (cui ha partecipato Erika Bendazzoli) curatissimi si alternano a vignette meno riuscite, non favorendo il risultato finale.
“ATTENTI AL GOBLIN!”
Il ritorno di Claudio Chiaverotti sull’Old Boy sicuramente merita il suo risalto, soprattutto se riprende in mano “Goblin”, uno dei numeri più schietti e folli tra i primi Dylan Dog (n.45 della serie regolare). Inoltre, i disegni dei “giovani” (ma dotati di ottimo curriculum e di un tratto mozzafiato) Paolo Armitano e Davide Furnò (più Mirka Andolfo ai colori) non possono non conquistare. Eppure… Qualcosina manca anche qui, ad essere sinceri. Le scene truculente disseminate per la storia non sono sufficienti a destare l’attenzione e a convincere, in un episodio che globalmente scorre senza troppi scossoni. Poi, personalmente, quando le premesse e le motivazioni dei personaggi si trovano in un’altra storia, l'episodio che stai leggendo perde parte del suo fascino: il seguito di una storia dovrebbe essere interessante di per sé, non vivere soprattutto di luce riflessa. In ogni caso, il ritorno del cane Botolo nel finale ci regala quell’attimo di nostalgia e di gioia al tempo stesso che non guastano mai!
“GARGOYLE”
Paola Barbato scrive. Riccardo “DMZ” Burchielli disegna. Luca Bertelè colora. Noi, leggiamo. E questa storia del castello del duca Gideon, con tanto di statue e di maledizioni e di leggende, intrattiene ma non morde troppo. Interessante il personaggio femminile molto di carattere. Interessante lo scambio di giacca tra Dylan e Groucho. Interessante l’autoironia della Barbato che sul finale fa dire al buon Dylan “Va bene… È il momento dello spiegone!” (che fortunatamente dura una sola pagina, visto lo spazio esiguo). Ma…
“PRIGIONIERO”
L’ultima storia, quando ormai credi d’aver capito l’andazzo e non ti attendi ulteriori scossoni, ti sorprende abbastanza. L’idea di Fabrizio Accatino pare forse l’unica, tra i quattro soggetti presentati, che calza a pennello per una storia breve: ad orologeria, semplice ma d’impatto. Le tavole realizzate dall’ottimo Eugenio Sicomoro (con cui hanno collaborato Silvia Robustelli per i disegni ed Emiliano Tanzillo per i colori) sono inusuali, realistiche, davvero “diverse” (nel bene e nel male). L’importanza attribuita al colore rosso e al sovrannaturale in questa storia è innegabile, soprattutto nella chiusura (l’avrete capito, è l’episodio che audacemente ci ha convinto di più!).
Infine, è giusto fare un accenno al prossimo albo a colori di Dylan, che sarà il n.337 della serie regolare, in uscita a fine settembre: “Spazio profondo”, scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Nicola Mari, ha il compito di rilanciare il personaggio! In bocca al lupo, gli Audaci trepidano e stavolta sperano davvero che l’attesa non sia fatale!
DYLAN DOG COLOR FEST n.13
• Data di pubblicazione: Agosto 2014
• Editore: Sergio Bonelli Editore
• Copertina: LRNZ
CREDITS
“IL SOGNO DEL MINOTAURO”
• Testi e disegni: Carlo Ambrosini
• Colori: Carlo Ambrosini e Erika Bendazzoli
“ATTENTI AL GOBLIN!”
• Testi: Claudio Chiaverotti
• Disegni: Paolo Armitano e Davide Furnò
• Colori: Mirka Andolfo
“GARGOYLE”
• Testi: Paola Barbato
• Disegni: Riccardo Burchielli
• Colori: Luca Bertelè
“PRIGIONIERO”
• Testi: Fabrizio Accatino
• Disegni: Eugenio Sicomoro (con la collaborazione di Silvia Robustelli)
• Colori: Emiliano Tanzillo
Ecco a voi il nuovo numero del semestrale a colori incentrato sull’Indagatore dell’Incubo. Sui pregi e i difetti dei Dylan Dog Color Fest ci eravamo già dilungati tempo fa, parlando del decimo volume dedicato ai Dylan di altri mondi possibili (albo in cui, tra le altre storie, apparve per la prima volta “Addio, Groucho” di Bilotta & Martinello).
Anche stavolta, il Color Fest si presenta come un albo pieno di storie colorate, attraenti e promettenti. Promettente già la grandiosa copertina di LRNZ, ben al di fuori dai canoni “comuni”. Attraenti poi gli autori coinvolti, anzi, alcuni considerati, a ragione, "di assoluto primo piano" (come evidenziato nell'introduzione). Ma questa promessa, questa attrazione, come spesso succede, può rivelarsi…fatale?
Vediamo un po’, storia per storia!
Una delle versioni realizzate da LRNZ durante la lavorazione alla cover dell'albo. Per dare un'occhiata ad ulteriori versioni, vi rimandiamo al sito dell'autore. |
“IL SOGNO DEL MINOTAURO”
“La vita è un sogno… È il risveglio che uccide”. Il volume si apre con queste parole, e non possiamo che voler bene al buon Carlo Ambrosini, al suo talento da autore completo e alla sua inesauribile vena esistenzialista e filosofica, che lo porta sempre verso territori intriganti. Stavolta Ambrosini porta il nostro Dylan a confrontarsi con il mito del Minotauro, ennesimo gioco di specchi e di identità perdute e scambiate, dal quale sarà difficile uscire indenni. Purtroppo le poche pagine a disposizione penalizzano la storia che sicuramente avrebbe avuto bisogno di maggior spazio per raggiungere la giusta profondità. Inoltre, vignette dal disegno e dalla colorazione (cui ha partecipato Erika Bendazzoli) curatissimi si alternano a vignette meno riuscite, non favorendo il risultato finale.
“ATTENTI AL GOBLIN!”
Il ritorno di Claudio Chiaverotti sull’Old Boy sicuramente merita il suo risalto, soprattutto se riprende in mano “Goblin”, uno dei numeri più schietti e folli tra i primi Dylan Dog (n.45 della serie regolare). Inoltre, i disegni dei “giovani” (ma dotati di ottimo curriculum e di un tratto mozzafiato) Paolo Armitano e Davide Furnò (più Mirka Andolfo ai colori) non possono non conquistare. Eppure… Qualcosina manca anche qui, ad essere sinceri. Le scene truculente disseminate per la storia non sono sufficienti a destare l’attenzione e a convincere, in un episodio che globalmente scorre senza troppi scossoni. Poi, personalmente, quando le premesse e le motivazioni dei personaggi si trovano in un’altra storia, l'episodio che stai leggendo perde parte del suo fascino: il seguito di una storia dovrebbe essere interessante di per sé, non vivere soprattutto di luce riflessa. In ogni caso, il ritorno del cane Botolo nel finale ci regala quell’attimo di nostalgia e di gioia al tempo stesso che non guastano mai!
“GARGOYLE”
Paola Barbato scrive. Riccardo “DMZ” Burchielli disegna. Luca Bertelè colora. Noi, leggiamo. E questa storia del castello del duca Gideon, con tanto di statue e di maledizioni e di leggende, intrattiene ma non morde troppo. Interessante il personaggio femminile molto di carattere. Interessante lo scambio di giacca tra Dylan e Groucho. Interessante l’autoironia della Barbato che sul finale fa dire al buon Dylan “Va bene… È il momento dello spiegone!” (che fortunatamente dura una sola pagina, visto lo spazio esiguo). Ma…
“PRIGIONIERO”
L’ultima storia, quando ormai credi d’aver capito l’andazzo e non ti attendi ulteriori scossoni, ti sorprende abbastanza. L’idea di Fabrizio Accatino pare forse l’unica, tra i quattro soggetti presentati, che calza a pennello per una storia breve: ad orologeria, semplice ma d’impatto. Le tavole realizzate dall’ottimo Eugenio Sicomoro (con cui hanno collaborato Silvia Robustelli per i disegni ed Emiliano Tanzillo per i colori) sono inusuali, realistiche, davvero “diverse” (nel bene e nel male). L’importanza attribuita al colore rosso e al sovrannaturale in questa storia è innegabile, soprattutto nella chiusura (l’avrete capito, è l’episodio che audacemente ci ha convinto di più!).
Infine, è giusto fare un accenno al prossimo albo a colori di Dylan, che sarà il n.337 della serie regolare, in uscita a fine settembre: “Spazio profondo”, scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Nicola Mari, ha il compito di rilanciare il personaggio! In bocca al lupo, gli Audaci trepidano e stavolta sperano davvero che l’attesa non sia fatale!
Giuseppe "Giuppo" Lamola
DYLAN DOG COLOR FEST n.13
• Data di pubblicazione: Agosto 2014
• Editore: Sergio Bonelli Editore
• Copertina: LRNZ
CREDITS
“IL SOGNO DEL MINOTAURO”
• Testi e disegni: Carlo Ambrosini
• Colori: Carlo Ambrosini e Erika Bendazzoli
“ATTENTI AL GOBLIN!”
• Testi: Claudio Chiaverotti
• Disegni: Paolo Armitano e Davide Furnò
• Colori: Mirka Andolfo
“GARGOYLE”
• Testi: Paola Barbato
• Disegni: Riccardo Burchielli
• Colori: Luca Bertelè
“PRIGIONIERO”
• Testi: Fabrizio Accatino
• Disegni: Eugenio Sicomoro (con la collaborazione di Silvia Robustelli)
• Colori: Emiliano Tanzillo