ORFANI #5
Nuove rivelazioni
Non c’è più dubbio: Orfani spacca!
E questo numero cinque, appena dato alle stampe, ne è la conferma più palpabile.
La storia prosegue – sempre seguendo il duplice binario passato/presente – da dove l’avevamo lasciata a gennaio. Con questo nuovo albo scopriamo come – nel passato –, dopo la morte di Felix, sia entrato a fare parte del gruppo degli Orfani il tenebroso italiano, Raul, arrivato dopo la morte di tutti gli altri suoi compagni in una missione suicida che questa volta tocca compiere agli Orfani. Nel presente, fatto di attacchi sempre più devastanti dritti al cuore del fantasmatico nemico, vediamo come Sam – la mocciosa – e tutti gli altri abbiano superato la scomparsa dell’amico Ringo/Pistolero e si dedichino anima e corpo alla “nobile arte” del fare cadaveri. Ma proprio Raul, l’uomo con il fucile del titolo dell’albo, si accorge di qualcosa che non lo convince e va a parlare con la sempre più mefistofelica professoressa Juric.
Ciò che sta contribuendo a farmi apprezzare sempre più questa serie è la presenza costante nelle prime tre pagine di richiami al momento dell’attacco alieno: troviamo puntualmente uno dei nostri giovani e “futuri orfani” alle prese con normalissime attività. Questa volta è toccato al povero Felix che al momento dello scatenarsi dell’apocalisse aliena si trovava davanti al quadro di Pablo Picasso, Guernica (da notare la splendida ricostruzione dell’esterno del museo a opera di Maresca). Significativo il fatto in questo caso gli autori abbiano scelto proprio un’opera–manifesto contro la guerra come questo capolavoro dipinto proprio in occasione del primo vero e proprio devastante attacco aereo, triste preludio al secondo conflitto mondiale. La guerra non è la «sola igiene del mondo» come scriveva il pur geniale Filippo Tommaso Marinetti nel suo primo e giustamente famoso manifesto futurista del 1909, ma è la forma più bassa di azione di cui l’uomo è capace: come definire altrimenti un qualcosa che crea/genera/produce distruzione/morte/nulla? Voi direte: «Ma in questo caso non si è trattato di un attacco umano, ma alieno!» e io vi rispondo che al momento sembra così anche se ci sono molti indizi che lasciano pensare il contrario… Comunque la denuncia degli orrori prodotti dalla guerra è, in questa sede, ancor più chiara e netta e questo non può che far piacere agli Audaci!
Roberto Recchioni si sta dimostrando, numero dopo numero, un vero maestro di narrazione e un esperto conoscitore del mezzo fumetto. Con il suo innato senso della continuità, l’autore romano si diverte a montare e smontare le linee guida della storia dando al lettore prima l’impressione di essere sul punto di risolvere gli enigmi che si trovano a vivere i protagonisti della serie ma subito dopo cala i suoi assi e spiazza tutti con i suoi memorabili colpi di scena finali!
RolandoVeloci
«Quando non sai che cosa scrivere, caro amico, puoi sempre parlare del nostro blog!»
(inserire faccina di contrappunto)
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