I fiori del massacro

“Le Storie” di Recchioni e Accardi
Ritorna la premiata ditta formata da Roberto Recchioni e Andrea Accardi, dopo i fasti straordinari del secondo numero de Le Storie, La redenzione del samurai. E ritorna con un altro racconto ambientato nel Giappone medievale, ancora una volta quello caratterizzato dagli scontri tra i nobili samurai. Ma questa volta al centro degli interessi artistici di RRobe non c’è più il sentimento dell’onore, ma c’è quello della vendetta e, credete agli Audaci, che la dea νέμεσις (Nèmesis), armata di sola spada – la clessidra l’ha dimenticata, eh! –, questa volta non risparmierà proprio nessuno!


[Attenzione: quanto segue potrebbe contenere SPOILER!]

Protagonista la nobile Jun Nagaiama, figlia del consigliere di corte e promessa sposa del Daimyo (come lei stessa ci tiene a sottolineare a p. 28). La giovane ragazza è rimasta sola in seguito al suicidio del padre il quale, per denunciare la corruzione presente nella corte, si era suicidato pubblicamente. Jun incontra il vecchio e misterioso Ichi (nostra vecchia e affezionata conoscenza!), il quale la condurrà nella casa delle ombre, un luogo gestito da Lady Mochizuki, donna inflessibile che allena giovani ragazze all’arte dello spionaggio, della segretezza e dell’omicidio per farne kunoichi, i fiori avvelenati. Il suo terribile ma fruttuoso apprendistato ci viene narrato (più che dai testi di Recchioni) dai disegni di indicibile bellezza di Accardi, ormai giunto a una capacità di sintesi narrativa per immagini senza pari in Italia. Ci sarebbe da soffermarsi a lungo su ogni tavola, coglierne ogni citazione, ogni prodezza stilistica, plaudirne la cura del dettaglio ma anche l'effetto complessivo di grandiosità. Ma lasceremo al lettore che vorrà avventurarsi nella lettura questo gusto immenso.

Torniamo alla trama. Terminato il periodo di “rodaggio”, la letale Jun si dedica al meticoloso massacro di tutti i funzionari di corte i quali avevano riso mentre il suo nobile e onorevole padre si apriva il ventre davanti a loro e al Daimyo. Questa è la storia della discesa nel baratro del sangue di Jun, fanciulla che ha coraggiosamente deciso di correre lungo la via della morte in vita, sul sentiero dell’inferno, il meifumado. Questa scelta non sembra andare a genio al valoroso Ichi e tra i due, nel finale, si avverte una tensione degna della grande tragedia greca, quella che si avverte quando due personaggi dall’animo gigantesco, portatori entrambi di visioni della vita tanto opposte quanto valide, si incontravano/scontravano solamente con lo sguardo e con le parole perché troppo rispettosi l’uno dell’altro per ricorrere alla spada.

Alla fine della storia troviamo la nostra protagonista che va a prendere il posto di Lady Mochizuki nella casa delle ombre perpetrando anche sulla sua addestratrice e maestra il sentimento di vendetta e di disgusto per quello che è riuscita a diventare: ora sarà lei a coltivare i fiori avvelenati e c’è da scommettere che lo farà senza usare la poesia che tanto amava quando era solo una ragazza innocente…

Ah, quasi dimenticavo: ancora una copertina capolavoro del maestro assoluto Aldo Di Gennaro!

Rolandoveloci


“I fiori del massacro”
SERIE: Le storie
NUMERO: 15
DATA: dicembre 2013
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO e SCENEGGIATURA: Roberto Recchioni
DISEGNI E CHINE: Andrea Accardi
COPERTINA: Aldo Di Gennaro

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