Dampyr Speciale #9
Grazie a Boselli e Bacilieri, Harlan ritorna nella Terra del Ghiaccio e del Fuoco
Quasi undici anni. Così tanti ne sono passati dall’ultima volta che il nostro ammazzavampiri preferito ha messo piede sul sacro suolo islandese. Era, infatti, il 6 dicembre 2002 quando usciva in tutte le edicole il numero 33 della serie regolare: Sotto il vulcano, prima parte di un’epica avventura ambientata tra i ghiacciai dell'Islanda; appena un mese dopo, sempre per i disegni di Maurizio Dotti, veniva pubblicata la seconda parte, La caverna dei troll, che metteva la parola fine a questa prima esperienza nell’isola del freddo e del fuoco per il nostro Harlan. L’estro dell'infaticabile Mauro Boselli, sapientemente, aveva però lasciato più di un filo narrativo libero di poter essere ripreso e sviluppato in seguito (il mancato incontro sensuale tra Harlan e la splendida seguace del neopaganesimo scandinavo Gudrun su tutti!) ed è proprio in questo senso che è da interpretare questo mastodontico speciale, il nono della serie.
Ai pennelli un artista con la A maiuscola, uno dei maestri del fumetto italiano odierno, un autore completo di valore assoluto (noi Audaci abbiamo già recensito alcune sue opere, ad esempio qui e qui): stiamo parlando dell’immenso Paolo Bacilieri, che grazie al suo tratto sognante e mistico è riuscito nell’impresa di trasformare questo speciale dampyriano in un evento memorabile, annullando – ancora una volta, per quei pochi che vi sono rimasti arroccati – la distinzione e le distanze impalpabili tra fumetto popolare e fumetto d’autore, tra fumetto di consumo e fumetto per pochi. E di questo non ringrazieremo mai abbastanza anche (e soprattutto) chi lavora alla Sergio Bonelli Editore e si impegna affinché tutto ciò continui a realizzarsi: pagare 5,30 euro per un fumetto – o, se preferite, un graphic novel, che fa molto figo – di ben 176 pagine è un miracolo (ditemi voi quale editore vi darebbe tanta grazia a un prezzo così contenuto! Non me lo dite, eh?! Ok, capitolo chiuso). Meglio tornare in ogni caso al lavoro di Boselli e Bacilieri che – a prescindere dalle solite discussioni – resta l’unica cosa che conta davvero: esistono fumetti pregevoli e altri che sono una dissipazione inconcepibile di carta e inchiostro… questo non fa parte del secondo caso!
Anche analizzando la copertina del buon Enea Riboldi (copertinista della serie fin dalle sue origini) c’è da stare allegri: e ve lo dice uno che non stravede per il tratto di Riboldi, ma in questo suo lavoro mi sento di dire che è presente quel pizzico di magia, di misticismo, di inquietudine e di sofferenza che spesso gli manca, quindi apprezzamento totale!
Arrivati a questo punto, non ce ne vorrà l’ottimo Boselli se in questa sede ci soffermiamo maggiormente sul talento sconfinato di Bacilieri piuttosto che sulla sua pregevolissima opera di scrittura. A essere sinceri e onesti intellettualmente bisognerebbe soffermarsi a descrivere ogni singola tavola (credetemi!) perché un lavoro così ricco di estro e di cura merita davvero di essere lodato oltre ogni limite; ma noi vi risparmieremo inutili e pesanti parole e lasciamo spazio all’artista.
La scansione delle vignette è quanto di meno bonelliano si sia mai visto fino a questo momento (insieme forse ad alcune tavole di Luca Enoch, ma anche dello stesso Bacilieri ai tempi di Napoleone prima e Jan Dix poi); in particolare a colpire è innanzitutto la diversa grandezza e l'asimmetricità delle singole vignette accostate (tra le più minute e minuziose di sempre in Bonelli); vignette che al loro interno ospitano altre vignette (singolarità incredibile!); la presenza di vignette scontornate (altra rarità assoluta!); l’uso ripetuto delle splash page; la cura maniacale degli arredi degli interni, davvero memorabile (attenzione a dipinti e arredi); l’uso diverso dell’inchiostro per delineare lo spessore del contorno tra le figure in primo piano e quelle in secondo piano; l’uso delle tavole panoramiche che rafforzano l’idea delle immense distese di ghiaccio e neve e trasmettono una glaciale distanza tra il vissuto di Harlan e l’avventura onirica del suo doppio (Egil-Una-Mano).
Questi dati sono sintomatici della personalità del disegnatore e soprattutto della libertà di cui ha goduto Bacilieri nella realizzazione di questo lungo e complesso lavoro; e sono dati di fondamentale importanza perché hanno portato nelle nostre mani un prodotto artistico che ha rispettato in pieno la sua concezione artistica basata sul dinamismo grafico. Ciò sembra essersi mantenuto nonostante non fosse lo stesso Bacilieri a scrivere anche i testi (come invece avveniva in vari episodi di Napoleone e Jan Dix). Insomma, quest'autore poliedrico, ormai osannato da critica e pubblico, con il suo impareggiabile talento narrativo è arrivato ormai a una sintesi grafica che rende il suo tratto davvero riconoscibile ed evocativo.
Un grazie doveroso va a Boselli che ha ideato il tutto e creduto nella inusuale commistione tra il mondo di Harlan Draka e l'immaginario di Bacilieri; ciò ha fatto sì che il talento dello stesso Boselli si unisse a quello di Bacilieri per regalarci questo volume indimenticabile e sognante.
DAMPYR SPECIALE #9, “Gli studenti della scuola nera”
SERIE: DAMPYR SPECIALE
NUMERO: 9
DATA: Novembre 2013
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Paolo Bacilieri
COPERTINA: Enea Riboldi
LETTERING: Luca Corda
Ai pennelli un artista con la A maiuscola, uno dei maestri del fumetto italiano odierno, un autore completo di valore assoluto (noi Audaci abbiamo già recensito alcune sue opere, ad esempio qui e qui): stiamo parlando dell’immenso Paolo Bacilieri, che grazie al suo tratto sognante e mistico è riuscito nell’impresa di trasformare questo speciale dampyriano in un evento memorabile, annullando – ancora una volta, per quei pochi che vi sono rimasti arroccati – la distinzione e le distanze impalpabili tra fumetto popolare e fumetto d’autore, tra fumetto di consumo e fumetto per pochi. E di questo non ringrazieremo mai abbastanza anche (e soprattutto) chi lavora alla Sergio Bonelli Editore e si impegna affinché tutto ciò continui a realizzarsi: pagare 5,30 euro per un fumetto – o, se preferite, un graphic novel, che fa molto figo – di ben 176 pagine è un miracolo (ditemi voi quale editore vi darebbe tanta grazia a un prezzo così contenuto! Non me lo dite, eh?! Ok, capitolo chiuso). Meglio tornare in ogni caso al lavoro di Boselli e Bacilieri che – a prescindere dalle solite discussioni – resta l’unica cosa che conta davvero: esistono fumetti pregevoli e altri che sono una dissipazione inconcepibile di carta e inchiostro… questo non fa parte del secondo caso!
Anche analizzando la copertina del buon Enea Riboldi (copertinista della serie fin dalle sue origini) c’è da stare allegri: e ve lo dice uno che non stravede per il tratto di Riboldi, ma in questo suo lavoro mi sento di dire che è presente quel pizzico di magia, di misticismo, di inquietudine e di sofferenza che spesso gli manca, quindi apprezzamento totale!
La scansione delle vignette è quanto di meno bonelliano si sia mai visto fino a questo momento (insieme forse ad alcune tavole di Luca Enoch, ma anche dello stesso Bacilieri ai tempi di Napoleone prima e Jan Dix poi); in particolare a colpire è innanzitutto la diversa grandezza e l'asimmetricità delle singole vignette accostate (tra le più minute e minuziose di sempre in Bonelli); vignette che al loro interno ospitano altre vignette (singolarità incredibile!); la presenza di vignette scontornate (altra rarità assoluta!); l’uso ripetuto delle splash page; la cura maniacale degli arredi degli interni, davvero memorabile (attenzione a dipinti e arredi); l’uso diverso dell’inchiostro per delineare lo spessore del contorno tra le figure in primo piano e quelle in secondo piano; l’uso delle tavole panoramiche che rafforzano l’idea delle immense distese di ghiaccio e neve e trasmettono una glaciale distanza tra il vissuto di Harlan e l’avventura onirica del suo doppio (Egil-Una-Mano).
Questi dati sono sintomatici della personalità del disegnatore e soprattutto della libertà di cui ha goduto Bacilieri nella realizzazione di questo lungo e complesso lavoro; e sono dati di fondamentale importanza perché hanno portato nelle nostre mani un prodotto artistico che ha rispettato in pieno la sua concezione artistica basata sul dinamismo grafico. Ciò sembra essersi mantenuto nonostante non fosse lo stesso Bacilieri a scrivere anche i testi (come invece avveniva in vari episodi di Napoleone e Jan Dix). Insomma, quest'autore poliedrico, ormai osannato da critica e pubblico, con il suo impareggiabile talento narrativo è arrivato ormai a una sintesi grafica che rende il suo tratto davvero riconoscibile ed evocativo.
Un grazie doveroso va a Boselli che ha ideato il tutto e creduto nella inusuale commistione tra il mondo di Harlan Draka e l'immaginario di Bacilieri; ciò ha fatto sì che il talento dello stesso Boselli si unisse a quello di Bacilieri per regalarci questo volume indimenticabile e sognante.
Rolandoveloci
DAMPYR SPECIALE #9, “Gli studenti della scuola nera”
SERIE: DAMPYR SPECIALE
NUMERO: 9
DATA: Novembre 2013
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Paolo Bacilieri
COPERTINA: Enea Riboldi
LETTERING: Luca Corda