DAMPYR #158

Serata al Grand Guignol


Qualunque appassionato del Dylan Dog dei tempi andati ricorderà il mitico albo n.31 della serie dell’Indagatore dell’Incubo, gioiello regalatoci da Tiziano Sclavi & Luigi Piccatto e risalente all’aprile del 1989. Si intitolava “Grand Guignol”, nome che ricorda sia un teatro parigino fondato da Oscar Méténier alla fine dell’Ottocento, sia un genere teatrale orrorifico con determinate caratteristiche ed effetti scenici [ce lo espone bene nell’introduzione il disegnatore dell’albo, Alessio Fortunato, che ripercorre il suo percorso di ripristino di un teatro grandguignolesco a Castellaneta (Ta), paese molto vicino al luogo da cui gli Audaci provengono… ma questa è un’altra storia!].


Insomma, da bravi amanti dell’horror e soprattutto della storia dell’horror, gli autori di questa “Serata al Grand Guignol” dampyriana (ovvero Boselli e il già citato Fortunato) rendono omaggio e rievocano queste oscure messe in scena colme di splatter ante litteram, “di inquietudini e follie”.


Monsieur Mathis decide di restaurare il Grand Guignol nella Parigi dei giorni nostri, inconsapevole di andare incontro a strade perigliose, anche per opera del sedicente principe Sho-Huan a cui affida la regia degli spettacoli. Questo “principe” ha senz’altro qualcosa da nascondere, e quando la finzione scenica inizia a confondersi con la realtà, l’orrore degli spettacoli teatrali comincia ad uccidere davvero. Per fortuna (o per caso, o per volere dello sceneggiatore di Dampyr), il nostro Harlan Draka si trova nelle vicinanze, insieme alla bella Angèlique, che con lui indagherà su questa follia dilagante che pian piano si scoprirà coinvolgere anche altre dimensioni, mostri vari, e un personaggio che ricorda da vicino il mago (realmente esistito) Aleister Crowley, figura nota per i legami con l’occultismo e per aver dato in qualche modo ispirazione a movimenti satanisti e gruppi rock.
Insomma, l’intrigo si attorciglia, fino a un finale che rivela alcune cose e ne lascia aperte varie altre.


Un numero di Dampyr, come altre volte accade, un po’ ostico per un lettore novizio, per i tanti legami con la ferrea continuità dampyriana, ma in qualche modo permeato da un’atmosfera cupa davvero tangibile e capace di rimanere attaccata anche dopo la fine della lettura. Sul fronte dei disegni, ennesimo centro per il mai troppo elogiato Alessio Fortunato: si sa, quando si parla di persone che si conoscono dal vivo, come in questo caso per il sottoscritto, è facile regalare complimenti. Dovrete però aver fiducia negli Audaci e dare uno sguardo a queste tavole così tratteggiate, così narrative e così mature di un artista in perenne evoluzione, che non si accontenta mai e che non delude mai.
Giuseppe "Giuppo" Lamola





DAMPYR 158

TITOLO: Serata al Grand Guignol
DATA DI PUBBLICAZIONE: Maggio 2013
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI: Alessio Fortunato
COPERTINA: Enea Riboldi
EDITORE: Sergio Bonelli Editore

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