ALMANACCO DEL GIALLO 2012
Quando il giallo è di scena
“Julia” è sicuramente una delle testate di maggiore qualità della Sergio Bonelli Editore e, di conseguenza, anche l’Almanacco associato non ha mai tradito le aspettative di lettori, fan e curiosi.
Il venerabile, venerabilissimo Giancarlo Berardi (uno dei più grandi autori che il fumetto italiano abbia mai avuto e che continuiamo a vantare colpevolmente sempre e solo nelle quattro mura di casa nostra) – con la collaborazione di uno dei pezzi da novanta del suo entourage Lorenzo Calza – ancora una volta riesce a regalarci una lettura piacevole e che in più ci arricchisce di tanti riferimenti artistici i quali, oltre a stimolare la curiosità di chi ancora non li conosce, gratificano l’io di chi già si è dissetato in passato a quella fonte (e pensa: «Lo vedi? Anche l’ottimo Berardi ha letto quei libri, visto quel film, ecc…» così l’ego si gonfia e ci si sente anche più brillanti e meno soli). Ma questa è un’altra storia. Quella che a noi interessa è quella contenuta in questo Almanacco del giallo 2012, dedicata al teatro.
Ormai, come da tradizione, la storia è ambientata durante il periodo universitario della nostra criminologa preferita, Miss Julia Kendall. Infatti la troviamo brillante (e forse un po’ troppo acerba) studentessa universitaria inizialmente alle prese con la messinscena di una pièce teatrale scritta da lei insieme ai suoi compagni di corso e poi intenta a indagare sulla misteriosa morte della professoressa Judith McIntire, la docente che li seguiva e li guidava durante l’allestimento.
L’intreccio è notevole e anche abbastanza intricato ma alla fine, come sempre – come deve essere – tutti i nodi vengono al pettine in modo mai scontato e banale, anche (o soprattutto?) grazie all’intuito al talento all’intraprendenza di Julia.
La ragazza, decisa come non mai a trovare i responsabili della morte della sua amata professoressa, segue un filone d’indagine tutto suo parallelo a quello del bravo detective Irving e dell’affascinante professor Cross e riesce a mettere la polizia sulla pista giusta per individuare i colpevoli. Una storia di inganni, bassezze, tradimenti che ci rivela un quadro squallido e desolante del genere umano: non più gli uomini sono mossi da nobili ideali ed elevati sentimenti, ma si arriva a uccidere per soldi, per salire nella scala sociale (salire? Per arrivare dove? Qualcuno me lo spieghi, che qui – sul pianeta Terra, dico – dovremmo avere tutti gli stessi diritti e doveri), per ottenere potere…
Julia – fin da ragazza sorda a certe stonate sirene – rappresenta davvero al meglio quello che un investigatore dovrebbe essere: persona umile, decisa, portatrice di sani principi (che – sotto sotto – ci sono e li conosciamo: sono quelle quattro cose che ci ha insegnato nostra madre da piccoli), che dedica tutta sé stessa alla causa altrui e vive il suo lavoro come una missione. Ce ne fossero di più di persone come lei (e come Berardi) e il mondo reale (e anche quello del fumetto) sarebbe significativamente migliore.
Poche righe sui servizi contenuti nell’Almanacco, come sempre piacevoli e impeccabili. Oltre all’attenta selezione dei titoli gialli dell’annata in ambito di libri, film e telefilm (rispettivamente a firma Giuseppe Lippi, Maurizio Colombo e Stefano Priarone), risultano molto interessanti i servizi scritti da Gianmaria Contro dedicato alla famosa spia Mata Hari e quello di Lippi incentrato su Petra Delicado, il personaggio ideato da Alicia Giménez-Bartlett e protagonista dei romanzi della scrittrice spagnola (bella anche l’intervista alla traduttrice dell’autrice, la brava Maria Nicola). Audace lettura a tutti.
R O L A N D O V E L O C I
Recensione ALMANACCO DEL GIALLO 2012
SERIE: ALMANACCO DEL GIALLO
COPERTINA: Marco Soldi
STORIA
TITOLO: “IL CASO DELLA TRAGICOMMEDIA”
SOGGETTO: Giancarlo Berardi
SCENEGGIATURA: Giancarlo Berardi e Lorenzo Calza
DISEGNI: Thomas Campi, Enio, Steve Boraley
DATA: Giugno 2012
RUBRICHE
“GIALLO Libri”: Giuseppe Lippi
“GIALLO Film”: Maurizio Colombo
“GIALLO Telefilm”: Stefano Priarone
“DOSSIER BLAXPLOITATION: L’orgoglio di essere Neri”: Maurizio Colombo
“DOSSIER PETRA DELICADO: La morte corre sulle Ramblas”: Giuseppe Lippi
“DOSSIER MATA HARI: La spia che inventò se stessa”: Gianmaria Contro